L'Avellino torna in Serie B: il segreto che ha portato alla promozione

Un altro weekend di festa in Serie C. Dopo la Virtus Entella , a celebrare la promozione nella penultima giornata di campionato è stato l'Avellino, che ha conquistato l'aritmetica certezza del primo posto nel girone C vincendo 2-1 contro il Sorrento. Il decimo successo consecutivo per la squadra campana, che domenica continuerà in casa le celebrazioni per il ritorno in Serie B dopo sette anni, col quarto soldout consecutivo. Una stagione conclusa in bellezza, ma cominciata in salita: dopo cinque giornate l'Avellino si trovava al terzultimo posto in classifica, con appena tre punti conquistati. La squadra che aveva raggiunto il secondo posto in regular season nel 2023/24 con Michele Pazienza in panchina sembrava completamente sparita. Da qui la decisione, a fine settembre, di esonerare l'allenatore e promuovere Raffaele Biancolino dalla Primavera. Inizialmente ad interim e poi, vittoria dopo vittoria, in maniera definitiva. Il protagonista da record “Ricordo il primo discorso che feci alla squadra”, ha raccontato Biancolino ad Area C, in onda ogni martedì alle 16 su Sky sport 24. “Ho cercato di far sentire ancora più importanti i ragazzi che venivano da categorie superiori. Non erano quelli che avevo visto nelle prime giornate e grazie al mio staff siamo riusciti a farli rendere al massimo”. Una storia speciale, quella che lega l'allenatore all'Avellino. Da calciatore, 133 presenze e 56 gol e quattro promozioni; da allenatore, quella della scorsa stagione con la Primavera 3 e, adesso, quella in B. “Per me questa maglia è una seconda pelle. Sono arrivato qui nel 2003, ho il cuore diviso in due: metà è napoletano e metà avellinese. Questa maglia per me è tutto: era così da giocatore ed è così adesso, da allenatore. Non voglio deludere una piazza, una città, una provincia e della gente per cui sono un fratello maggiore... per qualcuno, ora, anche un padre!”. Un legame forte fuori dal campo, che si trasforma in un senso di identità chiaro e netto quando poi ci sono da giocare le partite. I numeri parlano chiaro: su 28 partite di campionato, Biancolino ne ha persa soltanto una, contro il Foggia, per una media punti di 2.46 che lo mettono al primo posto tra gli allenatori del calcio professionistico italiano. Meglio di Conte e Simone Inzaghi in Serie A; meglio di Grosso in B; meglio di Gallo e Andreoletti in C. La testa adesso è già al futuro: Biancolino e l'Avellino non vogliono fermarsi, sono pronti a vincere ancora nell'immediato, prima di preparare al meglio il campionato di B. A trascinare la squadra soprattutto il lavoro - e i gol - di due dei migliori attaccanti di tutta la Serie C: Patierno ha segnato 14 reti, Lescano 17 . “Entrambi mi ricordano alcune mie caratteristiche di quando giocavo. Mi dicevano che a Lescano non piaceva sacrificarsi, con me invece l'ho visto lavorare molto per la squadra. Dopo una partita mi ha detto: ‘Mister, hai visto quanto ho corso oggi? È grazie a te’”. Attaccanti di peso, che riassumono l'idea di calcio dell'allenatore: comandare sempre il gioco, decidere quando correre e quando invece rallentare e gestire il pallone. Una ricetta che ha funzionato alla perfezione e ha portato l'Avellino a vincere e gioire. E una piazza storica a fare un passo in avanti nell'Italia del calcio.

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L'Avellino torna in Serie B: il segreto che ha portato alla promozione

Marco Demicheli