Il generico del campione: Santini, muscoli e gol

Calciomercato

Luca Cassia

L'alternativa a Nikola Kalinic è un altro croato, Ivan Santini, centravanti affermato in Belgio e in Francia
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È Nikola Kalinic il centravanti designato del Milan di Montella, operazione lunga un'estate verso la chiusura dell'affare. Può fare comodo in Serie A pure il suo compagno di Nazionale, gigante 28enne in forza al Caen: un bomber d'area di rigore, da quattro anni in doppia cifra e dal prezzo low cost

Per ogni farmaco esiste un medicinale equivalente, soluzione dai medesimi effetti che gode tuttavia di una spesa inferiore. Così come nei principali mercati farmaceutici mondiali, seppure oscurate dal fuoriclasse del momento, operazioni e trattative riservano alternative di pari efficacia ma dal costo decisamente minore. Non ci credete? Attraverso "Il generico del campione" vi indichiamo una proposta parallela al nome più chiacchierato tra i rumors di mercato: meno appeal, magari, ma il risultato è garantito.

L’ennesimo ammutinamento, solo l’ultimo nell’estate di mercato, scioglie ogni riserva sul nuovo attaccante di Vincenzo Montella. L’aveva ammesso a luglio ("Voglio andare al Milan") tanto da arrivare allo strappo con la Fiorentina, club proprietario del cartellino che lo multerà per aver disertato gli allenamenti nonostante la curiosa certificazione medica. Non è un mistero che l’intesa tra Nikola Kalinic e i rossoneri sia intavolata da tempo: c’è il gradimento reciproco come l’ingaggio da 3 milioni di euro a stagione bonus compresi, dettagli quindi definiti al pari delle modalità di pagamento per archiviare il trasferimento. Una trattativa finalmente sbloccata dopo che le due società hanno puntellato i rispettivi attacchi (Simeone in viola, Bacca e Niang in uscita dal Milan) a vanificare l’inserimento dell’Everton nella telenovela. E pensare che i Toffees avevano proposto 29 milioni di euro, cifra superiore ai 25 senza bonus concessi da Fassone e Mirabelli seppure accettati dai viola (prestito oneroso con obbligo di riscatto). Montella si è detto soddisfatto della soluzione Kalinic, 29enne croato con 33 gol complessivi nel biennio a Firenze, centravanti funzionale al gioco del Milan e non il classico bomber come specificato dallo stesso allenatore. Questo il valore aggiunto che l’ha portato a superare la concorrenza di Belotti e Aubameyang, punte che abbiamo già affrontato attraverso le loro alternative low cost. Perché quindi non approfondire pure l’alter-ego del numero '9' designato in casa rossonera?

IVAN SANTINI

Ruolo: Attaccante
Data di nascita: 21 maggio 1989
Altezza/Peso: 190 cm/89 kg
Nazionalità: Croato
Squadra: Caen
Valutazione: 4 mln €
Scadenza contratto: 2019

Coinvolti dalla staffetta in Nazionale lo scorso 28 maggio, data che coincideva con il debutto nella Croazia del gigante in forza al Caen, i due colleghi di reparto presentano più di un tratto in comune a partire dalle vesti di centravanti. Un anno in meno all’anagrafe rispetto a Kalinic, meno dotato tecnicamente eppure più terminale offensivo, Santini ha nell’impatto fisico e nel dominio nel gioco aereo le frecce più affilate del proprio arco. Da quattro stagioni in doppia cifra in campionato, si è appena imposto pure in Ligue 1 realizzando 15 gol ed eguagliando attaccanti del calibro di Mbappé (Monaco) e Balotelli (Nizza).

Monsieur Santinì

Nato a Zara come i compagni di Nazionale Modric e Subasic, città della Dalmazia croata eppure a maggioranza italiana fino al 1947. Da qui il cognome a noi familiare per eredità paterna, figura scomparsa improvvisamente quando Ivan militava a 18 anni nel vivaio del Salisburgo. Qui matura per un anno dopo la parentesi all’Inter Zapresic, tappa iniziale della carriera che lo proietta nella Serie B tedesca all’Ingolstadt. La scarsa considerazione in Germania (6 presenze) lo spinge a tornare in patria nel "suo" Zadar dove accumula 26 gol in tre stagioni, bottino che stavolta convince il Friburgo a tesserarlo in prestito oneroso (300.000 euro). Nemmeno l’avventura in Bundesliga gli regala la svolta: 24 partite e 2 reti contro Mainz e Stoccarda, troppo poco per guadagnare la conferma. "Non ho dubbi, conosco le mie qualità - raccontava -, i gol arriveranno". E in effetti la svolta ha luogo in Belgio a partire dall’estate 2013.

Arriva a titolo gratuito nelle Fiandre al Kortrijk, club ultracentenario eppure dalla bacheca desolatamente vuota. Ciò nonostante Santini contribuisce prima all’8° posto della squadra di Vanhaezebrouck (allenatore poi apprezzato in Europa al Gent) segnando 15 gol, tesoretto replicato nel campionato seguente con la 5.a posizione e l’accesso ai playoff scudetto. Se i biancorossi abbandonano presto i sogni di gloria, il biennio del centravanti croato da 32 reti e 14 assist complessivi non passa inosservato: Lazio e Sampdoria chiedono informazioni, lo Standard Liegi offre 2 milioni di euro e prolunga la sua permanenza in Jupiler League. Un’accesa questione linguistica quella tra fiamminghi e valloni, evidentemente tutt’altro che delicata per il gigantesco Ivan che risponde con lo stesso verbo: altri 15 gol totali a referto, 7° posto  finale e accesso all’Europa League da lui regalato. Già, perché il trionfo nella Coppa belga trova la sua firma all’88’.

Uomo partita dei Rouches nonché protagonista del suo primo titolo in carriera, Santini si laurea miglior marcatore in squadra per il terzo anno di fila e si congeda nel migliore dei modi dallo Standard Liegi. Talmente religioso da indossare una t-shirt acquistata a Medjugorje nella finale contro il Bruges, il centravanti di Zara stuzzica l’interesse di altre italiane (Atalanta, Genoa e Crotone) grazie ad un profilo finalmente appetibile: dinamico nonostante la mole, forse tecnicamente grezzo eppure tremendamente efficace sotto porta. Implacabile di testa, valido con entrambi i piedi e buon rigorista con il vizio del cucchiaio. Per chili e centimetri costituisce un riferimento prezioso alla squadra in termini di sponde e lavoro sporco, pronto a battagliare con i diretti marcatori a giustificare i 20 cartellini gialli rimediati in Belgio. Ingeneroso definirlo un centravanti moderno a rapporto con Kalinic, connazionale più elegante e meno statico in area di rigore, certo è che il rendimento nell’ultimo biennio li accosta per verve realizzativa.

Chi ricorda Dado Prso?

L’estate 2016 gli spalanca le porte della Ligue 1 attraverso la fiducia del Caen, club che investe 2.5 milioni di euro e gli offre un contratto triennale per sostituire Delort. All’esordio rifila una doppietta al Lorient, exploit bissato in inverno contro Digione e Lione a raggiungere quota 10 gol al giro di boa: il primo ed ultimo croato a tagliare questo traguardo in Francia fu Dado Prso, concittadino di Santini e stesso fisico granitico al servizio di Monaco e Ajaccio. Ad amplificare il peso offensivo di Ivan, nuovamente top scorer in rosa davanti ai partner Rodelin e Karamoh nel tridente, risponde la classifica finale del Caen salvo al fotofinish in quartultima posizione: 15 dei 36 gol segnati in campionato dai rossoblù di Garande portano la firma del centravanti croato, primo artefice della permanenza in Ligue 1. A 28 anni Santini si rivela un '9' completo per varietà di soluzioni e maturità tattica, doti ribadite dall’avvento in Francia dopo l’esperienza belga.

Appassionato di basket, sport che richiama la sua abilità in sospensione sfruttando i 190 cm d’altezza: ben 7 i gol di testa nell’ultima Ligue 1, specialità condivisa con il Gallo Belotti così a segno per 10 volte nella scorsa Serie A. Potenza pura e cliente scomodo per gli avversari, Santini chiude al 5° posto la classifica marcatori appaiato a Mbappé e Balotelli: la quarta stagione consecutiva in doppia cifra gli spalanca le porte della Nazionale di Cacic, ennesimo sogno realizzato dal gigante che esulta alzando le braccia al cielo in ricordo del padre. I numeri sul campo e il prezzo irrisorio del cartellino (4 milioni di euro) animano le trame di mercato del Caen, già coinvolto dall’Inter nella trattativa per il 19enne Karamoh: sfumato l’interesse dell’Olympiakos sulle tracce di Ivan c’è da tempo il Marsiglia di Rudi Garcia, allenatore sprovvisto di un centravanti di peso. Guai però a sottovalutare la pista italiana: detto delle pretendenti in passato, perché non collocarlo nel domino degli attaccanti che ha già spostato Simeone a Firenze e porterà Kalinic al Milan? Solo fantamercato ad oggi, presente che vede Santini confinato in Normandia nel momento migliore della carriera. Per gli amanti del tridente, alzi la mano chi non vorrebbe in squadra un '9' fisicamente letale: ricordatevi di Ivan Santinì, ormai rigorosamente con l’accento finale.