In Evidenza
Tutte le sezioni
Altro

Per continuare la fruizione del contenuto ruota il dispositivo in posizione verticale

Rakitic avverte il Barcellona: "Decido io il mio futuro, non sono un sacco di patate"

Calciomercato

Il centrocampista croato ha parlato del proprio futuro: "Sono sempre andato dritto per la mia strada. Voglio giocare in una squadra dove possa sentirmi amato: se sarà al Barcellona sarò felice, altrimenti deciderò io dove andare"

CORONAVIRUS, TUTTI GLI AGGIORNAMENTI

Condividi:

In un periodo di stop forzato per tutte le competizioni sportive, le società di calcio cominciano a organizzare il proprio futuro con il calciomercato che torna ad essere protagonista. Nel mirino di diversi club, non tra le ultime l'Inter di Marotta e Conte, c'è sicuramente Ivan Rakitic, 32enne centrocampista del Barcellona con un contratto che scadrà a giugno 2021. Lo stesso calciatore croato, intervistato dal Mundo Deportivo, ha parlato del proprio futuro, rivolgendosi in maniera molto diretta al proprio club: "In realtà sono due anni che si parla di me sul mercato. Il Barcellona è il posto perfetto per me, anche se ho avuto una prima parte di stagione molto strana, nella quale sono accadute cose che ho accettato ma non ho capito. Sono stato messo in panchina perchè ho detto no a una cessione? Può essere di sì, come può essere di no, io sono sempre andato dritto per la mia strada. Spero di poter concludere questo anno di contratto a Barcellona, se non potrà essere così ne parleremo, ma non sono un sacco di patate con cui fare qualcosa. Voglio stare in un posto dove mi possa sentire amato e dove possa stare bene con la mia famiglia. Se sarà qui al Barcellona sarò felice, altrimenti deciderò io dove".

"Siviglia? Sarebbe un sogno tornare, ma nessuno mi ha chiamato"

Le grandi d'Europa sono dunque avvisate, anche se Rakitic guarda sempre con un occhio di riguardo al Siviglia, dove ha giocato per tre stagioni e mezza prima di trasferirsi in blaugrana: "Ho un affetto speciale per quella città, la mia famiglia vive lì. Ho sempre detto che per me sarebbe un grande sogno vestire di nuovo quella maglia, ma non dipende solo da me. Al momento nessuno mi ha ancora chiamato, in realtà Monchi non l'ha fatto neanche per il mio compleanno (ride ndr)".