Milan, Joao Felix e il paradosso che ne ha complicato la carriera

Per spiegare meglio la parabola di Joao Felix, e forse per spiegare meglio Joao Felix in generale, dobbiamo partire da un doppio concetto che sul mercato è tanto sottile, quanto dirimente: valore e costo. Qualsiasi sito che raccolga dati sui giocatori e sul loro calciomercato presenta una valutazione più o meno credibile del giocatore. Ma la valutazione è un dato totalmente arbitrario, che il calciomercato è pronto a stravolgere. L’ultimo esempio? Dorgu al Manchester United per 37,5 milioni di euro bonus inclusi. Il suo valore era di circa 20 milioni , ma il costo del suo cartellino è stato ben più alto. Perché era indispensabile per il Lecce, che l’avrebbe fatto partire solo di fronte a offerte irrinunciabili . Ed è qui il paradosso di cui si legge nel titolo. Se il valore di Felix è sempre stato alto, perché la classe e il talento non si possono comunque mettere troppo in discussione, il suo costo è stato spaventosamente enorme. E ha forse influito troppo sulla crescita del giocatore che ha solo 25 anni, ma di cui si parla da una vita. E ci sono 127,20 milioni di motivi per farlo. Paragoni difficili , cifre monstre per assicurarsi quello che comunque era un talento emerso dalla straordinaria cantera del Benfica. Nel 2019, quando aveva 20 anni, il suo valore era di circa 70 milioni di euro, ma l’Atletico Madrid lo pagò appunto 127,20 milioni. Fu l’inizio di un sogno per il giocatore, ma anche in qualche modo quello di un incubo. Non che la carriera non gli abbia sorriso ma di certo Simeone è rimasto deluso dal rendimento di chi acquistò facendo investire davvero tantissimi soldi. Il rapporto con il Cholo è diventato a poco a poco complicato. Per non dire controverso. Lo aveva coccolato molto i primi anni, ma a poco a poco alla carota si era sostituito il bastone. E solo quello. “Serve umiltà per stare a Madrid, nessuno può mettersi al di sopra della squadra” aveva detto nell’estate del 2023, pochi mesi prima del prestito al fotofinish al Barcellona. Il portoghese era rientrato dal titolo temporaneo al Chelsea, doveva aveva segnato all’esordio contro il Fulham per quella che sarebbe stata la sua unica rete nella prima esperienza tra i blues. Dopo la scorsa stagione in blaugrana sempre a corrente alternata , Felix dal Chelsea viene acquistato per 52 milioni di euro. Ma il suo valore, rieccolo, si era drasticamente abbassato. Dai 70 del Benfica nel 2019 ai 30 della scorsa estate: -40 milioni in 5 anni. Pesantissimo. Conosciamolo meglio Con quei soldi, però, l’Atletico è rientrato dell’investimento, a dimostrazione ancora una volta di come valore e costo siano due concetti intrinsecamente vicini, ma anche decisamente lontani. Ma perché il Milan ha voluto puntare su di lui? Ecco una Spiderchart e una heatmap di Soccerment. Partiamo dalla seconda, la heatmap. Vi ricordate Rashford? La mappa era molto simile . E a questo punto non è casuale, anche se un po' controverso, il fatto che il Milan cercasse un attaccante così. Serviva un alter ego di grande qualità rispetto a Leao , che potesse però anche giocare insieme al numero 10. In realtà, infatti, sebbe il neo rossonero ami partire largo per accentrarsi, può giocare anche in una posizione più centrale, come si vede sempre dalla heatmap, e andare a fare coppia, alle sue spalle, con l'altro nuovo arrivato Gimenez, in una versione ultra offensiva di un 4-2-3-1 che prevede anche Pulisic e per l'appunto Leao. La spiderchart conferma, inoltre, un numero di tiri molto alto , che si abbina a un valore importante di expected Goal. A Conceiçao può portare dell’imprevedibilità in più e la capacità di tenere davanti il pallone senza perderlo. E sa creare buone occasioni per i compagni, magari privilegiando quell’altro giocatore, Gimenez, che è arrivato proprio per dare più gol alla manovra rossonera. Per chiudere, il costo del solo prestito è stato di poco più di 2,5 milioni di euro. La stessa cifra incassata dal prestito di Okafor al Napoli. La speranza? Che il suo valore si stabilizzi. O risalga. Per invertire una tendenza che a 25 anni deve trasformare il giocatore da bella promessa, a reale certezza.

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