Quando le 'piccole' fanno grande il calciomercato

È vero, è arrivato un campione d’Europa e sei volte campione d’Inghilterra come Kylie Walker. Con lui anche un attaccante in prestito gratuito che solo lo scorso anno è stato pagato 90 milioni dal Paris Saint-Germain, che sulla maglia porta il nome di Kolo Muani. Due profili di livello internazionale per rilanciare ambizioni, morale e classifica di due piazze in chiaroscuro come Milan e Juventus. Ma la vera protagonista del mercato italiano non si trova tra le prime sette, e nemmeno a metà. Bisogna infatti scendere fino al quindicesimo posto. A quota 22 punti, due in più rispetto alla terzultima. Da queste parti la missione è la salvezza, ma le ambizioni sul mercato sono da top club. Nessuna è stata migliore del Como. Almeno per gli acquisti. La squadra di Fabregas è quella che ha speso di più nel mercato invernale: 48,2 milioni di euro. Prima in Italia, quinta in tutto il mondo, dietro solo a club come Manchester City, Al-Ahli, Al-Nassr e Lipsia. Nove operazioni in entrata: dai volti nuovi, come quelli di Caqueret, Douvikas e Diao, a giocatori che conoscono la Serie A come Voijvoda e Ikoné, per provare a togliersi l’appellativo 'neo-promossa'. Lo stesso vale per il Parma. Analizzando le tre squadre che hanno speso di più in questo mercato invernale, due di queste un anno fa nemmeno sognavano la promozione. Dietro al Como , ci sono infatti il Milan e proprio il Parma . Tre scommesse per il club emiliano. La fascia sinistra è stata rinnovata con Lovik e Ondrejka. In attacco Mateo Pellegrino potrà chiedere qualche consiglio a suo padre, vice di Benitez ai tempi dell’Inter. Dalle scommesse alle certezze di spessore. Come i due metri di Milan Djuric, che di salvezze se ne intende , l’uomo giusto per sbloccare l'attacco di Fabio Pecchia. Il bosniaco ha lasciato il Monza, la cui strategia di mercato è andata in tutt’altra direzione. Più uscite che acquisti per i biancorossi, almeno in termini di cifre. Sono partiti titolari di livello come Pablo Marì, Maldini e Bondo. Nove nuovi giocatori, tutti dal basso costo: il Monza ha speso solo 1,80 milioni per il giovane Brorsson, per l’attaccante Ganvoula, insieme ai prestiti di Akpa Akpro, Lekovic e tra gli altri il capitano del Milan Futuro Kevin Zeroli, centrocampista di grandi prospettive. L'altra faccia della medaglia sono le entrate: incassati ben 23,3 milioni, da poter reinvestire successivamente sul mercato, a prescindere dalla lotta salvezza. Se Como e Parma hanno speso tanto per la loro permanenza in Serie A, la strategia di Verona, Lecce e Venezia è andata in direzione completamente opposta. Parola d’ordine: rinnovarsi. Queste quattro, insieme al Napoli capolista , sono le squadre che hanno incassato di più in questo mese. Il Verona, grazie alla cessione del giovane talento Belahyane, ha portato nelle tasche della nuova proprietà 9,5 milioni di euro. Il Venezia invece ha salutato chi ha scritto una pagina indelebile della storia del club come Pohjanpalo , investendo in giovani di prospettiva con l’auspicio dell’effetto sorpresa. Sul podio degli incassi, subito dietro al Napoli, c’è il Lecce, grazie all’operazione Patrick Dorgu. Il Manchester United ha versato 30 milioni per l’esterno danese, mentre la dirigenza ha puntato su quattro giocatori, acquistati a titolo definitivo per una spesa complessiva di 4,55 milioni. Ma non bisogna farsi ingannare dalle cifre. Perché proprio Dorgu, un anno e mezzo fa, arrivava in Puglia per soli 200 mila euro, diventando un altro capitolo nel grande libro delle plus-valenze della società salentina e del direttore Pantaleo Corvino. Ma ora è presto per parlare di valutazioni e sessioni future. La lotta salvezza passa da qui, ora. Da quello che è stato un vero e proprio mercato di riparazione.

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