Il falconiere, il gamer, il viaggiatore e… I nuovi volti in Serie A

Si chiama Lucas Gourna-Douath e su Instagram posa con un falco, che però sarebbe il simbolo della Lazio. Lo saprà bene, lui che è uno dei nomi che riempie le caselle dei colpi di gennaio della Roma: ha solo 21 anni ma lo hanno soprannominato giornalista perché legge, studia, ha un proprio database calcistico e sportivo costruito dentro le pagine di e su Guardiola, Klopp, ma anche Kobe Bryant e LeBron. Uno dei nuovi volti, freschi, giovani, meno noti che danno nuova linfa ai club, al fantacalcio, all'immaginazione. È la magia del mercato. Gourna-Douath, dalle banlieue all'Olimpico: professione mediano di rottura preso dal Salisburgo. Tanti modelli da imitare nel cassetto dei sogni: Vieira, Yaya Touré, Makelélé, Pogba. Lo hanno soprannominato anche così: il piccolo Pogba, oltre a ingegnere, perché a centrocampo gli piace il controllo della situazione. Arriva a Roma come Anass Salah-Eddine, classe 2002, terzino sinistro scuola Ajax, velocità e buona tecnica sulla fascia. Alla domanda oggi molto inflazionata - che belva si sente? - in Olanda disse un serpente. Simile nei movimenti, pronto a sgusciare in difesa e tra le difese avversarie? Il gamer Manco fosse un segno del destino, un anno fa di questi tempi indossava invece già la maglia della Lazio Oliver Provstgaard, cognome da codice fiscale per centonovantaquattro centimetri di difensore danese. Lotito &Co lo hanno pescato dal Vejle in Danimarca, la sua alma mater che, sui social, ha postato un vecchio video dove lui - in modo del tutto casuale - sfoggiava una maglia rétro biancoceleste anni Novanta. Dietro è un centrale moderno che vuole palla sotto pressione e che costruisce gioco, e dietro è un gamer di successo: col nickname di OliverPN ha vinto la eChampions League nel 2021, massimo torneo europeo di Fifa. Il poliglotta e il calciatore per caso Il Milan ha comprato giocatori già noti o molto noti, così ha fatto l'Inter con Zalewski o l'Atalanta con Maldini-Posch. Alla Juve invece è arrivato Renato Veiga, poliglotta in campo e nella vita. Portato in uno stadio per la prima volta a tre settimane di età per guardare l'idolo-papà calciatore capoverdiano, globetrotter del campo seguito fino a Cipro e in Marocco. Anche per questo conosce cinque lingue e ne sa parlare quasi altrettante sul campo: al Chelsea, sotto la guida di Enzo Maresca, ha fatto più che altro il terzino, al Basilea il centrocampista, all'Augsburg il difensore centrale. Un jolly. Lo stesso che sperano di pescare dal mazzo anche a Bologna, dove è arrivato Estanis Pedrola, ex canterano del Barça col passaporto da possibile stella del pallone. Ala, piede destro, può giocare su entrambe le fasce. Chi segue la B lo ha già visto in mostra con la Samp. In Spagna lo ha plasmato anche el gran capitan Rafa Marquez, suo allenatore al Barça B. Qualche infortunio di troppo a spegnere la luce, riaccesa da dribbling sempre eleganti, esplosività in campo aperto e buona fisicità. Ha iniziato a giocare a calcio quasi per caso, nell'ora di educazione fisica: mancava il decimo per una partita. Storia opposta a Veiga: mamma e papà non volevano farlo giocare al pallone; lui li ha convinti. A Bologna sperano per una buona causa. I campioni d'Europa e il quasi campione del mondo E se January Stars la cantava Sting, tanti giovani talenti vogliono rispettare la promessa di diventarlo per davvero, stelle. Partendo da gennaio. Cher Ndour è tornato in Italia, lo ha fatto alla Fiorentina: classe 2004 con un passato nel prolifico settore giovanile dell'Atalanta ed ex del Benfica. Centrale di centrocampo o trequartista. Tecnica, visione e controllo. Psg, Braga e Besiktas come Erasmus e ora la viola. Con Luis Hasa formavano i due terzi del centrocampo azzurro campione d'Europa U19 nel 2023. Nato a Sora ma da genitori albanesi, acquistato dal Lecce, ma di scuola Juve Next Gen, Hasa è centrocampista totale che nel curriculum ha il trequartista, la mezzala e il regista. Bravo negli spazi, ancora poco prolifico in carriera. Storia simile per Cesare Casadei : mentre Ndour e Hasa vincevano l'Europeo di categoria , lui sfiorava il Mondiale U20, perso in finale contro l'Uruguay. Scarpa d'oro e Pallone d'oro del torneo per il centrocampista romagnolo, volato in Inghilterra ma sempre pronto a tornare a salutare i suoi nella piadineria di Milano Marittima. Era cresciuto nel vivaio dell'Inter dominando il Primavera 2021/22 . Omonimo del re del liscio , il suo agente è Francesco Facchinetti. Un identikit tecnico su tutti: Sergej Milinkovic-Savic. Le scommesse Capitolo attaccanti, nomi e passaporti esotici. Il Torino ha comprato anche Amine Salama, gigante francese di un metro e novanta. Arriva dal Reims dove ha segnato zero gol in trentadue partite . A Monza c'è Silvere Ganvoula, dal Congo, altra scommessona del condor Galliani. Ventitré centri col Bochum, uno anche in Champions con lo Young Boys . Al Cagliari il rumeno Florinel Coman, ex ala dell'Al-Gharafa e della Champions League : l'allenatore che più di tutti lo ha formato è la leggenda in persona, Gheorghe Hagi. Al Parma promette lo svedese Jacob Ondrejka, anche lui ala, adatto al gioco frizzante tutto esterni della squadra di Pecchia, magari anche per far rifiatare i connazionali di Coman, Mihaila e Man. Al Como Anastasios Douvikas, spilungone greco. A Verona Sogliano tenta il solito colpaccio col difensore Tobias Slotsager, giovanissimo classe 2006. E sempre in riva al lago, al Como di Fabregas, è arrivato pure Assane Diao, anche lui campione d'Europa U19, ma nel 2024, e con la Spagna. Lunga storia: il padre Mossa parte dal Senegal nel 1996 in cerca di fortune, attraversa mari e terre e giunge al confine col Portogallo. Quando resta senza lavoro è un biglietto della lotteria fortunato ad aiutarlo a sfamare la famiglia. L'altro biglietto d'oro è il figlio Assane, nato nel 2005. Calciatore di indole: prima difensore, poi spostato in attacco, punta o ala. If January stars came true, Sting. Se le stelle di gennaio diventassero una realtà.

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Marco Salami