Gutierrez e quella strategia del Napoli per la fascia

Non arriva Ndoye? Cambio così. Se c’è una cosa che il Napoli post Scudetto ha dimostrato quest’anno è proprio questa: avere le idee chiare sul mercato e saper intervenire per tempo. Chi doveva arrivare, è già arrivato. Ma Conte ancora due rinforzi li aspetta. Uno è meno urgente . L’altro di più, probabilmente, e parliamo dell’esterno. Che nei piani era ed era sempre stato lo svizzero: ma il mercato non è sempre prevedibile, e di ‘Piani B’ è sempre pieno. Ecco, più che per un giocatore, il ‘Piano B’ del Napoli è per un ruolo, perché nella testa dell’allenatore gli esterni devono essere divisi in queste due categorie: quelli più offensivi, quelli più difensivi. Ndoye apparteneva più alla seconda categoria, così come Politano già in rosa. Dell’altra, invece, fanno parte Neres e Lang. E se l’esterno d’attacco con caratteristiche difensive non si trova, allora lo si crea in casa: pronti, via, ed ecco Spinazzola. E quindi? Serve un altro terzino, che possa abbinare corsa e qualità ma che possa partire più dal reparto difensivo. E Manna ha chiuso per Gutierrez: un nome che sul suo taccuino c’era già da tempo. Breve riassunto: per il terzino di proprietà del Girona, il Napoli si era mosso già la scorsa estate. Era inizio giugno, trattativa avviata con gli spagnoli per regalare a Conte un rinforzo che era già stato avallato dall’allenatore. Non se ne fece nulla per i costi, ma era tutto un altro Napoli: si doveva ricostruire da zero, le priorità erano tante e tante altre, e i soldi erano certamente di meno. 12 mesi dopo, è tutto cambiato e il classe 2001 cresciuto nelle giovanili del Real Madrid è tornato prepotentemente in auge. Merito delle sue prestazioni in Liga e in Champions: 29 presenze, 1 gol e 5 assist in patria; 6 partite e 1 gol nella competizione europea. Se il Napoli voleva una conferma, l’ha avuta. Ma sul perché gli azzurri abbiano deciso di acquistarlo, ci viene incontro Soccerment. Doti offensive Terzino, sì, ma con spiccate caratteristiche offensive. Gioca a sinistra e dimostra una grandissima capacità di palleggio: 88% di precisione nei passaggi, con una media di 37 riusciti a partita. Ha una percentuale di dribbling riusciti del 55% ed è stato tra i migliori del suo campionato per numero di uno-due completati. Se non basta per capire le doti progressive, si aggiunge anche l’ottima qualità nei cross, con il 29% di precisione, ben al di sopra della media della Liga. Ha chiuso la stagione con 3.4 expected assist da azione. Capacità offensive e grandi qualità atletiche: spicca per le 30 accelerazioni a partita in fase di non possesso. Più limitato, invece, il contributo difensivo: appena 0.9 intercettazioni e 2 tackle ogni 100 tocchi. Più solido nei recuperi, dove viaggia a una media di 5.3 a gara. Parte dalla difesa, ma pensa ad attaccare: il lavoro con Conte, se mai dovesse essere preso, sarà proprio quello di migliorare nella disciplina tattica e nei ripiegamenti in difesa. Non è un lavoro che spaventa: plasmare i giocatori all’allenatore piace parecchio. Uno così, in rosa, di sicuro manca: la similarità più alta, rispetto a chi è già in squadra, lo pone abbastanza vicino a Di Lorenzo . Ed è già un bel biglietto da visita.

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Valentino Della Casa