Il capo della Wada: "Nell'era Armstrong si dopavano tutti"

Ciclismo
La formazione della US Postal nel 2004 (foto getty)
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John Fahey, capo dell'agenzia antidoping mondiale, ha parlato all'indomani della radiazione del ciclista texano: "C'è stato un periodo in cui tutti si dopavano, su questo non c'è dubbio. Gli amministratori devono assumersene la responsabilità"

Il capo dell'agenzia antidoping mondiale (Wada), John Fahey, ha affermato che nell'era di Lance Armstrong nel ciclismo "si dopavano tutti" e questa "debacle" di credibilità può essere superata sono destituendo i dirigenti che avrebbero dovuto controllare. Fahey ha parlato alla radio australiana Abc all'indomani della radiazione del ciclista texano e della revoca dei sette Tour da parte dell'Uci che ha confermato le richieste della Usada, l'agenzia antidoping americana.

"C'è stato un periodo in cui la cultura del ciclismo era che tutti si dopavano", ha affermato Fahey, "su questo non c'è dubbio. Gli amministratori devono assumersene la responsabilità". Per sostanziare questa accusa, ha ricordato che tuti i compagni di squadra di Armstrong hanno dichiarato che in quegli anni "senza doping non si poteva competere".

"E' finito quel periodo'", ha dettoil numero uno della Wada, "questo è un qualcosa che si deve stabilire e penso che la riunione di venerdì dell'Uci dovrà valutare tutta una serie di aspetti tra cui la risposta da dare per andare avanti".