Passerella e volata: la festa finale del Giro è a Trieste
CiclismoIl Friuli-Venezia Giulia ospita gli ultimi 172 km della corsa rosa e la festa per Nairo Quintana, Rigoberto Uran e Fabio Aru: i tre ragazzi sul podio della generale. Ma c'è spazio anche per l'ultima volata e la sfida tra Bouhanni e gli altri sprinter
I brindisi in corsa, le maglie del Giro in bella vista, l'ultima volata. Il copione sarà quello di sempre, anche se la destinazione è un po' insolita. Il Giro d'Italia numero 97 finisce la sua corsa non a Milano bensì a Trieste, al termine di 173 km con partenza a Gemona del Friuli. S'era iniziato da Belfast oltre tre settimane fa. Si finirà con il trionfo del colombiano Nairo Quintana (Movistar) davanti al connazionale Rigoberto Uran (Omega Pharma) e al nostro Fabio Aru (Astana).
Ci sarà spazio per l'ultima battaglia degli sprinter, con Nacer Bouhanni a caccia del quarto successo e gli altri velocisti - Viviani e Ferrari, Nizzolo e Swift - a provare in extremis a raddrizzare un Giro trascorso finora senza vittorie.
Il percorso è diviso in due: prima 115 km in leggera discesa (ma con un gpm di quarta categoria al km 17), poi un circuito di 7,3 km da ripetere per otto volte. Attenzione, però: non è il classico circuito semplice e privo d'interesse. Durante ogni tornata, i corridori dovranno affrontare uno strappetto di mezzo chilometro al 7% di pendenza, seguito da un falsopiano e da una picchiata al 10%, che si concluderà a 2.5 km dal traguardo, previsto a piazza Unità d'Italia, nel cuore della città cara a James Joyce.
A Trieste il Giro torna per festeggiare il 60esimo anniversario della riannessione all'Italia e non è la prima volta che accade. Già nel 1966 la corsa si era già conclusa nella città giuliana, con la vittoria di Gianni Motta. Ed era accaduto anche nel 1973, quando Eddy Merckx conquistò il quarto dei suoi cinque Giri. L'ultimo arrivo di tappa nel capoluogo del Friuli-Venezia Giulia risale invece alla 2a tappa del 2009, quando a vincere fu Petacchi, davanti a Mark Cavendish e Ben Swift.
Ci sarà spazio per l'ultima battaglia degli sprinter, con Nacer Bouhanni a caccia del quarto successo e gli altri velocisti - Viviani e Ferrari, Nizzolo e Swift - a provare in extremis a raddrizzare un Giro trascorso finora senza vittorie.
Il percorso è diviso in due: prima 115 km in leggera discesa (ma con un gpm di quarta categoria al km 17), poi un circuito di 7,3 km da ripetere per otto volte. Attenzione, però: non è il classico circuito semplice e privo d'interesse. Durante ogni tornata, i corridori dovranno affrontare uno strappetto di mezzo chilometro al 7% di pendenza, seguito da un falsopiano e da una picchiata al 10%, che si concluderà a 2.5 km dal traguardo, previsto a piazza Unità d'Italia, nel cuore della città cara a James Joyce.
A Trieste il Giro torna per festeggiare il 60esimo anniversario della riannessione all'Italia e non è la prima volta che accade. Già nel 1966 la corsa si era già conclusa nella città giuliana, con la vittoria di Gianni Motta. Ed era accaduto anche nel 1973, quando Eddy Merckx conquistò il quarto dei suoi cinque Giri. L'ultimo arrivo di tappa nel capoluogo del Friuli-Venezia Giulia risale invece alla 2a tappa del 2009, quando a vincere fu Petacchi, davanti a Mark Cavendish e Ben Swift.