Nibali, un uomo solo al comando obbligato a vincere
CiclismoCon la caduta di Alberto Contador, dopo Chris Froome il Tour perde un altro serio candidato al successo finale. L'italiano ha, dunque, l'obbligo morale di portare la maglia gialla a Parigi. E la sua squadra deve dimostrarsi all'altezza
di Francesco Pierantozzi
Un uomo solo al comando, Vincenzo Nibali. I due favoriti non ci sono più, eliminati dalle cadute, prima Froome e poi Contador. Si cerca un avversario, Nibali corre contro se stess. Non può che vincere, risultato obbligato. Certo, si può far finta, nel rispetto di chi è in corsa che Il Tour è lungo, che il Tour riserva sempre sorprese, che il Tour scoprirà qualche nuovo protagonista. La realtà è diversa.
Ma perché si cade così tanto? Ci sono tante risposte: perché si rischia quando si insegue, magari dopo una foratura, perché qualcuno casca davanti a te e non puoi evitarlo, perché le strade sono scivolose causa pioggia, mai vista così a lungo in un Tour, perché c’è tensione nelle prime tappe, tutti hanno energie da vendere e vogliono stare davanti. La storia delle biciclette più rigide che nel passato, più difficili da guidare nella loro evoluzione tecnologica, tiene fino a un certo punto.
Nibali ha un altro avversario oltre a se stesso, la sua squadra. Deve essere all’altezza, ha il monopolio della corsa, ci vogliono energie perché un’eventuale situazione di anarchia aprirebbe la porta a fughe bidone. Per chiuderla servono alleanze, serve elargire favori, nel senso di vittorie di tappa. Un uomo solo al comando che non deve trovarsi troppo solo!
Un uomo solo al comando, Vincenzo Nibali. I due favoriti non ci sono più, eliminati dalle cadute, prima Froome e poi Contador. Si cerca un avversario, Nibali corre contro se stess. Non può che vincere, risultato obbligato. Certo, si può far finta, nel rispetto di chi è in corsa che Il Tour è lungo, che il Tour riserva sempre sorprese, che il Tour scoprirà qualche nuovo protagonista. La realtà è diversa.
Ma perché si cade così tanto? Ci sono tante risposte: perché si rischia quando si insegue, magari dopo una foratura, perché qualcuno casca davanti a te e non puoi evitarlo, perché le strade sono scivolose causa pioggia, mai vista così a lungo in un Tour, perché c’è tensione nelle prime tappe, tutti hanno energie da vendere e vogliono stare davanti. La storia delle biciclette più rigide che nel passato, più difficili da guidare nella loro evoluzione tecnologica, tiene fino a un certo punto.
Nibali ha un altro avversario oltre a se stesso, la sua squadra. Deve essere all’altezza, ha il monopolio della corsa, ci vogliono energie perché un’eventuale situazione di anarchia aprirebbe la porta a fughe bidone. Per chiuderla servono alleanze, serve elargire favori, nel senso di vittorie di tappa. Un uomo solo al comando che non deve trovarsi troppo solo!