
PETER SAGAN. Il favorito d'obbligo per i Mondiali 2016 non può che essere lui, l'istrionico campione in carica, che dopo aver conquistato la maglia arcobaleno lo scorso anno a Richmond, non si è più fermato. Lo slovacco si è scrollato la scimmia dell'eterno piazzato dalle spalle e ha cominciato a vincere con regolarità: due tappe al Tour, la Gent–Wevelgem, il Fiandre e il Campionato Europeo. L'unico punto interrogativo riguarda il suo team, davvero poca cosa. Ma un fuoriclasse così è capace di vincere un Mondiale anche senza l'aiuto dei compagni -

MARK CAVENDISH. Già campione del mondo nel 2011 a Copenhagen, lo sprinter dell'Isola di Man è pronto per concedere il bis. Dopo le quattro vittorie di tappa al Tour de France (e fanno 30 complessive...) e l'argento a Rio nell'omnium, Cavendish arriva in Qatar, dove quest'anno ha già vinto la prima frazione e la classifica generale del Tour che apre la stagione ciclistica -

MARCEL KITTEL. Si fosse corso a Doha un paio di anni fa, si sarebbe dovuto lottare al massimo per il secondo posto. La stagione dello sprinter tedesco è stata buona ma non eccezionale: trionfo al Scheldeprijs, due tappe al Giro e una al Tour. Meglio del disastroso 2015, ma la ciliegina sulla torta arriverebbe solo con l'iride in Qatar -

ANDRE GREIPEL. Il Gorilla tedesco è, per potenza e velocità, probabilmente il migliore in circolazione. A 34 anni, Greipel ha la maturità per vendicare il bronzo di Copenaghen. Lo ha dimostrato in questa stagione, corredata da tre sprint vincenti al Giro e dall'ultima frazione del Tour, quella sugli Champs-Élysées. Insomma, quando la posta in palio è alta, il Gorilla alza la voce (e spesso anche le braccia) -

NACER BOUHANNI. La Francia punta forte sul suo sprinter classe 1990 per interrompere un digiuno che dura ormai dal 1997, quando a San Sebastian si impose Laurent Brochard. Bouhanni però non è reduce dalla sua miglior stagione, anche se l'infortunio che lo ha privato del Tour de France potrebbe averlo caricato esclusivamente per questo appuntamento iridato -

ARNAUD DEMARE. Già campione del mondo tra i dilettanti nel 2011 a Copenaghen, ecco uno dei candidati alla vittoria finale. La stagione delle grandi classiche ha sorriso al giovane francese, che ha portato a casa d'autorità la Milano-Sanremo (che per lunghezza, con i suoi 290 km, si avvicina al percorso mondiale), sfiorando anche il successo nella Gand-Wevelgem e più recentemente alla Parigi-Tours -

EDVALD BOASSON HAGEN. Già campione di Norvegia (in linea e a cronometro) in questo 2016, il 29enne della Dimension Data ha la sua grande occasione in Qatar. La Nazionale nordica è tra le più complete tra quelle che si presenteranno al via e Boasson Hagen ha già assaggiato l'asfalto e il caldo di Doha nella prova contro il tempo, chiusa al 39esimo posto -

ALEXANDER KRISTOFF. Lo squadrone norvegese sarà capitanato dal 29enne della Katusha, che all'esperienza di uno che ha già in bacheca una Sanremo, un Fiandre e un bronzo olimpico, ha anche il vantaggio di aver conquistato ben 3 tappe nel Tour del Qatar disputato lo scorso febbraio -

GREG VAN AVERMAET. Il belga è nel momento più luminoso della sua lunga carriera. L'oro conquistato a Rio è il culmine di una stagione fantastica, che lo ha visto per tre giorni in maglia gialla al Tour (dopo aver vinto la 5.a tappa) e trionfare alla Tirreno-Adriatico. Il tutto entrando nella Top 10 di Classiche come Sanremo, San Sebastian e Gand-Wevelgem. E', a ragione, uno dei due capitani del Belgio -

TOM BOONEN. Quello di Doha sarà l'ultimo Mondiale per uno dei protagonisti del ciclismo recente. "Mi ritirerò dopo la Roubaix 2017", ha detto il belga. Che una maglia iridata nel cassetto ce l'ha già (2005), ma che vorrebbe chiudere in bellezza, come solo uno che ha conquistato 11 Classiche del nord può fare -

ELIA VIVIANI. Capitolo Italia. Le punte di diamante a disposizione del ct Cassani saranno due. Una di queste è Elia Viviani, ancora inebriato dallo splendido oro su pista conquistato a Rio. Su strada, il 27enne del Team Sky è fermo in questo 2016 a quota due successi: che si sia tenuto il jolly per l'appuntamento più importante? -

GIACOMO NIZZOLO. Eccola qui la seconda freccia da scoccare in casa azzurra. Il 27enne milanese è reduce da una stagione d'oro, in cui ha portato a casa la maglia rossa al Giro d'Italia, il Campionato italiano, la Coppa Bernocchi e il Giro del Piemonte. Ce n'è abbastanza per sperare in un grande Mondiale -

MICHAEL MATTHEWS. L'Australia avrà due grandi opzioni a Doha. Una è il velocista Caleb Ewan, 22 anni, uno degli sprinter del futuro. L'altro è Michael Matthews, argento lo scorso anno a Richmond e uomo da corse di un giorno. Nel gran caldo del Qatar, potrebbero spuntare loro -

FERNANDO GAVIRIA. Nell'ultima Parigi-Tours, che tutti consideravano l'antipasto del Mondiale, il 22enne colombiano ha dimostrato ancora una volta di essere un fenomeno. E soprattutto di avere una gamba eccezionale, visto il contropiede con cui ha bruciato i quotati avversari. Già grande pistard, è pronto per la consacrazione anche su strada -

La grande incognita di questi Mondiali, che per la prima volta si svolgono in Medio Oriente, è il meteo. Le temperature a Doha sono molto elevate (le massime nel deserto possono toccare i 40 gradi) e anche il vento potrà infastidire il gruppo. L'Uci ha messo in moto una macchina per monitorare attentamente le condizioni climatiche, per non rendere proibitivo il compito ai corridori -

Il percorso è totalmente piatto, 257.5 km di pianura, caldo e deserto, adatto naturalmente ai velocisti. Dopo 150 km di insidie, si rientra in città per un circuito di 15 km da ripetere 7 volte, che porterà i corridori fino al traguardo posto all'interno del Khalifa International Stadium. In caso di caldo eccessivo, il percorso potrà essere modificato e ridotto anche di un centinaio di km (Foto sito ufficiale Doha 2016) -