Quando Davide Rebellin calò il tris nelle Ardenne: le vittorie di Amstel, Freccia e Liegi

La rivincita dell’eterno secondo. Trebellin. Il 25 aprile del 2004 si avvera l’apoteosi di Davide Rebellin, che compie una straordinaria impresa, mai riuscita a nessuno nella ultra secolare storia del ciclismo: il ciclista veneto si impone alla Liegi-Bastogne-Liegi e diventa il primo corridore a vincere consecutivamente Amstel Gold Race, Freccia Vallone e appunto la Doyenne. L’unico a bissarlo sarà, qualche anno dopo, un certo Philippe Gilbert nel 2011. Una settimana da Dio, verrebbe da scrivere. Fu proprio quella vissuta da Rebellin, sette giorni magici, con una gamba superiore e una testa votata a un unico obiettivo: la vittoria. La maledizione del 2° posto Il finisseur di San Bonifacio, paesino di poco più di 20mila anime in provincia di Verona, aveva da sempre una predilezione per le corse di un giorno, a maggior ragione se corse in Nord Europa. Peccato che non era mai riuscito a fare il colpaccio. Aveva già vinto una tappa al Giro, vestendo anche la maglia rosa. Si era imposto in classiche di prestigio come quella di San Sebastian, dimostrandosi competitivo anche nelle brevi corse a tappe come la Tirreno-Adriatico, vinta nel 2001. Quell’anno sfiorò la prima Monumento, battuto allo sprint dallo svizzero Oscar Camenzind nella Liegi. Una delusione incredibile per Davide, quasi come quel Mondiale accarezzato a Stoccarda da juniores nel 1991. Nelle quattro stagioni precedenti al 2004, Rebellin accumula tanti, troppi piazzamenti, con ben 30 secondi posti. Fino alla settimana magica del 2004, la sua settimana santa. Domenica 18 aprile, atto I: l’Amstel Gold Race Rebellin parte per il trittico delle Ardenne carico e finalmente in ottimo stato di forma. La Gerolsteiner lo mette nelle migliori condizioni, è lui il capitano indiscusso della squadra. Si parte con l’Amstel Gold Race, 250,7 km da Maastricht alla collina del Cauberg, nel comune di Valkenburg, località nota agli appassionati per essere stato il teatro del momento di massima rivalità tra Coppi e Bartali ai Mondiali del 1948, quando i due si marcarono a uomo e finirono entrambi per ritirarsi. In Olanda l’azzurro dimostra di avere una gamba superiore a ogni avversario. Resta incollato per tutto il finale al padrone di casa Michael Boogerd, per poi saltarlo con grande agilità negli ultimi metri. Sul podio anche Paolo Bettini, dietro finiscono calibri come Danilo Di Luca e Peter Van Petegem. Mercoledì 21 aprile, atto II: la Freccia Vallone Per descrivere cosa è la Freccia Vallone bisogna partire dalla fine, ovvero dal Muro di Huy. Lungo ‘appena’ 800 metri, è uno dei mostri sacri del ciclismo, può essere gioia ma anche incubo con la sua pendenza che in alcuni punti supera anche il 20%. Dal 1985 le Chemin des Chapelles che un secolo fa si faceva in ginocchio, con sette cappelle che portano alla basilica di Notre-Dame de la Sarte, è il finale della Freccia Vallone. I ciclisti non la fanno in ginocchio, ma quasi: salgono al rallentatore, sfiancati dai chilometri precedenti e da una salita che sembra non finire mai. Rebellin lo conosce, lo rispetta e lo doma. Lascia sfogare il connazionale Di Luca, poi ancora una volta fa la differenza negli ultimi 100 metri. Alza ancora le braccia al cielo, è doppietta. Domenica 25 aprile, atto III: la Liegi-Bastogne-Liegi Rebellin parte ovviamente nella gara più attesa con i favori del pronostico e tutti gli occhi puntati addosso. Si corre in pratica contro di lui. La Liegi è la corsa che sogna fin da bambino, innamorato di quei muri e di quella tradizione che fa della Doyenne la più antica tra le Monumento, con la prima edizione corsa nel 1892, disputatasi anche nel 1943, in piena Seconda Guerra Mondiale sotto i bombardamenti. La gara è nervosa e bloccata, a stappare la bottiglia ci pensa così il ‘grillo’ Bettini, che sulla Redoute fa saltare il banco. La differenza però la fa l’olandese Boogerd , che sul Sant Nicholas scatta e si tira dietro i soli Rebellin e Vinokourov. Il kazako prova a partire ma viene raggiunto proprio sotto la flamme rouge, poi si stacca e lascia campo libero agli altri due compagni di fuga. Come una settimana prima a Valkenburg, a giocarsi il successo sono l’italiano e l’olandese. Il copione non cambia, per Boogerd non c’è scampo. Rebellin cala il tris, primo corridore di sempre a vincere in sequenza Amstel, Freccia e Liegi. “Sono contento di essere entrato nella storia, sono davvero felice di quello che sono riuscito a fare. Stavolta finalmente ho avuto la fortuna di arrivare a queste gare che tanto mi piacciono nelle migliori condizioni e ho fatto vedere ciò di cui sono capace”, dirà al termine. La più bella delle 61 affermazioni di una carriera cominciata nel 1992 e proseguita fino 51 anni suonati, con oltre 250mila km percorsi in 32 diversi Paesi. Quello che succederà in seguito, quel maledetto 30 novembre 2022, lo consegnerà in anticipo alla leggenda dello sport.

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