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Formula 1, GP Usa: confronto Bottas-Vettel, la telemetria

Formula 1

Federico Albano

Solo 12 millesimi hanno separato Vettel e Bottas al termine della qualifica di Austin. Analizzando la telemetria, in particolare il dato della velocità, scopriamo le differenze tra i due giri per provare a capire dove il finlandese ha fatto la (seppur minima) differenza. 

GP USA, LA DIRETTA DELLA GARA

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Ci si aspettava una qualifica sul filo dei millesimi e così è stato, letteralmente. Solo 12, infatti, millesimi tra il poleman, Bottas, e un ottimo Sebastian Vettel. Terza a soli 67 millesimi da Bottas, e a 55 da Vettel, la Red Bull di Max Verstappen. Una sessione di qualifica tra le più belle dell’anno, dove fino all’ultimo secondo non si è capito chi avesse in mano le carte migliori per la pole. Alla fine l’ha spuntata la Mercedes numero 77 di Bottas, che in qualche modo tenta di tenere aperto il mondiale 2019. Bravissimo il finlandese, capace di trovare la prestazione migliore nel momento migliore della pista. Come anticipato solo 12 millesimi hanno negato a Sebastian Vettel la partenza al palo. Analizzando la telemetria ed in particolare il dato della velocità riusciamo a capire le differenze tra i due giri per provare a trovare dove Bottas ha fatto quella, seppur minima, differenza.

Fino a curva 7 a sorpresa è territorio Ferrari

La SF90 esprime un potenziale davvero notevole nel primo settore del tracciato di Austin. Quello che doveva essere un territorio di assoluto dominio Mercedes e Red Bull è invece il punto forte della rossa. Vettel, oltre ad arrivare con ben 5 km/h in più di vantaggio alla fine del primo rettilineo, riesce a mantenere un vantaggio che varia tra i 3 e i 6 km/h un po’ per tutto il tortuoso “snake”, chiudendo il primo settore circa 1 decimo in vantaggio su Valtteri Bottas. Comunque il record del primo settore è di Leclerc, a testimonianza di un cambio di fronte davvero notevole per le vetture del cavallino, capaci di esprimere tutto questo potenziale in un tratto dove sono fondamentali un anteriore molto preciso e tanto grip.

Settore centrale, è un sostanziale pareggio

Prima del weekend avrebbero tutti scommesso che la Ferrari avrebbe dominato in lungo e in largo il settore centrale grazie al lunghissimo rettilineo di quasi 1.2 km presente in tale tratto. Ma in questo pazzo finale di mondiale la miglior prestazione cronometrica nel secondo settore della pista americana arriva dalla Mercedes numero 77. Bottas infatti riesce a portare più velocità nel tratto di curva 8-9 e a curva 12 (+6 in entrambi i punti).

La potenza Ferrari comunque c’è.

La Ferrari è più veloce nel lungo rettilineo ma di soli 3 km/h, 328 contro 325, molto meno di quanto visto nelle qualifiche recenti. Una cosa importante da dire è che la curva di accelerazione della Ferrari si “alza” molto presto, questo in continuità con quanto visto finora. Questo significa che la potenza del motore comunque è superiore e si vede abbastanza bene dai 200 km/h in poi. Ma in questo rettilineo si parte quasi da fermi visto che curva 11 viene percorsa intorno agli 80 km/h. Bottas farà la miglior prestazione assoluta nel settore centrale comunque di soli 47 millesimi.

Il terzo settore evidenzia le difficoltà della SF90

Se fino alla fine del secondo settore Sebastian Vettel aveva ancora il miglior tempo complessivo, nel terzo non riesce a tenere il passo del rivale finlandese. Decisive le curve 13, 15 e 20, tutte tra gli 80 e i 100 km/h, dove Bottas con +3, +6 e +5 strappa una prestazione di un decimo migliore rispetto alla Ferrari numero 5. Vettel prova a tenere duro con qualche rischio alla curva 19 (213 contro i 210 di Bottas) ma non riesce a mantenere il vantaggio che aveva, chiudendo il giro in ritardo di appena 12 millesimi di secondo.

Ferrari ha lavorato per la gara?

Un risultato del genere su un tracciato così completo come quello di Austin è sicuramente positivo per la Ferrari, specie in ottica 2020. Si è notato abbastanza bene come man mano che le sessioni procedevano le vetture di Maranello hanno perso un pochino di vantaggio in allungo rispetto ai competitor ma si sono avvicinate molto in curva. Ciò fino a giungere ad un bel vantaggio nel primo settore e a un sostanziale pareggio in quello centrale. L’impressione è quindi che a Maranello si sia man mano aggiunto carico aerodinamico pensando alla gestione gomma in ottica gara. La gara che comunque si preannunciava già divertente e combattuta potrebbe esserlo ancor di più se le due SF90 sapranno esprimere un passo gara al pari dei rivali. Di certo lo spettacolo in qualifica è stato esaltante, speriamo che la gara offra altrettanto show.