Il Mondiale 2020 sta per cominciare: come da tradizione, primo via in Australia per disputerà il GP di Melbourne sul circuito semi-permanente dell'Albert Park. La pista sarà molto "green" e subirà una notevole evoluzione sessione dopo sessione. Il Mondiale di F1 è in diretta su Sky Sport F1 (canale 207)
Il tracciato australiano dell'Albert Park, sede della prima gara del Mondiale, misura 5.303 m ed è composto da sei tratta da alta velocità, tre curve lente (1-3-15), due chicane veloci (11-12) che mettono a dura prova la guidabilità della vettura. La frenata più impegnativa è quella di Curva 1 (Jones), seguita da Curva 3 (Sport Centre) e Curva 13 (Ascari). Nonostante sia un tracciato cittadino esistono alcuni punti di sorpasso. I principali sono: Curva 1 (Jones), Curva 3 (Sport Centre) e Curva 15 (Senna).
La partenza
Molto importante, come sempre, sarà la partenza anche se a Melbourne sarà molto difficile guadagnare molte posizioni al via visto che, la prima staccata, dista circa 377 m dal punto in cui prenderanno il via le varie vetture. Questo tracciato semi-permanente essendo poco utilizzato è sempre molto “green” al venerdì con le vetture che tenderanno a scivolare molto e ad usurare in modo anomalo gli pneumatici. Con il passare dei giri la pista andrà a pulirsi e a gommarsi cambiando in modo radicale il comportamento delle varie monoposto.
Caratteristiche tecniche
Si userà un carico aerodinamico medio/alto e i freni saranno molto sollecitati.
Melbourne è un circuito dove le vetture utilizzeranno un carico aerodinamico di medio/alto livello. Per quanto riguarda i freni saranno piuttosto sollecitati soprattutto in curva 1,3 e 13 e i piloti spenderanno circa 15,6 s del tempo sul giro con il piede sul freno. Il motore avrà una sollecitazione di medio livello visto che la velocità media non è elevatissima. Sarà piuttosto critico, invece, il raffreddamento proprio a causa delle velocità non elevatissime e agli agenti esterni (per es. foglie) che potrebbero creare delle ostruzioni alle prese di raffreddamento. Vedremo in pista vetture con gli sfoghi posteriori in versione “large” proprio per cercare di incrementare il raffreddamento di tutte le componenti presenti sotto il cofano.
Power Unit
A livello prestazionale questo è uno dei tracciati dove la potenza della Power Unit non è preponderante. Sarà fondamentale avere una buona erogazione della potenza soprattutto nei tratti più lenti dove bisognerà scaricare a terra i cavalli forniti dall’endotermico e dal sistema elettrico. Proprio grazie al sistema elettrico, secondo i dati forniti da Magneti Marelli, si potranno recuperare circa 700 kJ al giro da MGU-K e 3400 kJ da MGU-H. Complessivamente l’energia recuperata da entrambi i sistemi sarà di oltre 4000 kJ al giro. A livello di consumo, nonostante l’incremento di benzina imbarcabile, non ci sarà nessun problema visto che, secondo le simulazioni, verranno utilizzati intorno ai 100 kg di benzina per riuscire a terminare la gara.
Gli pneumatici
La pista australiana non “stressa” le gomme. Su questo tracciato cittadino i livelli di usura e degrado sono nel complesso abbastanza bassi e anche i carichi laterali a cui sono sottoposte le gomme non sono particolarmente elevati. Pirelli, per questa gara inaugurale della stagione 2020, ha selezionato le mescole C2, C3 e C4, che avranno rispettivamente colorazione bianca, gialla e rossa. Se osserviamo le scelte fatte dai vari piloti possiamo notare che, in Mercedes, sono stati molto aggressivi portando 10 set di soft, due di medie e una di hard. In Ferrari, invece, sono state prese due strade leggermente diverse: il tedesco Sebastian Vettel avrà 9 treni di soft, 2 di medium e 2 di hard, mentre il monegasco Charles Leclerc potrà contare su 9 soft, 3 medium e un set di hard. Questo ci lascia credere che, durante le prove libere 2, Vettel simulerà il passo gare con le hard e le soft mentre, Leclerc, si concentrerà sulle medie e le soft. Red Bull sembrerebbe aver scartato l’opzione “hard”: sia l’olandese Max Verstappen che il thailandese Alexander Albon potranno contare su 9 treni di morbide, 3 di medie e uno di dure.
Mercedes già favorita?
La W11 si presenterà a Melbourne come la vettura da battere. Un anteriore molto solido, su cui si sono basati tutti gli ultimi progetti del team anglo tedesco, accoppiato ad un posteriore molto migliorato nell’arco delle sei giornate di test. La W11, per quanto visto durante i test invernali, fa la differenza rispetto a tutte le altre vetture nelle curve a media velocità e in quelle lente dove riesce a portare maggiore velocità percorrendo anche meno strada, tenendo linee più interne e prendendo facilmente la corda. Ma attenzione all’affidabilità della Power Unit che ha creato parecchi grattacapi durante i test. Si presenteranno a Melbourne con una Power Unit depotenziata? Questo è un grosso punto interrogativo che potrebbe anche cambiare le reali forze in pista.
La Red Bull
La seconda forza in pista sembra essere la Red Bull che, rispetto al 2019, sembra aver fatto di passi avanti. La macchina pensata dal reparto tecnico di cui fa ancora parte Adrian Newey è la vettura che più mediamente si avvicina alle prestazioni in curva di Mercedes. La power unit Honda sembra essere cresciuta molto sia a livello di potenza che di affidabilità e questo lascia ben sperare gli anglo-austriaci per la prima parte di mondiale 2020.
La Ferrari
Ferrari sembra essere destinata al ruolo di terza forza almeno nella prima parte di stagione. La SF1000 non eccelle in nessuna area e, dall’analisi dei dati telemetrici il gap nei confronti di Mercedes nelle curve lente è ancora importante. La SF1000 sembra essere migliorata in curva rispetto alla SF90 ma non è ancora riuscita ancora ad eguagliare Mercedes e Red Bull, rallentando nel suo punto di forza della passata stagione che erano i rettilinei.
La battaglia di mezzo
A centro gruppo sarà una dura battaglia tra McLaren, Renault e Racing Point che, prestazionalmente, sono sembrate essere piuttosto vicine. Da segnalare l’ottimo lavoro fatto dal motorista francese che, in questi sei giorni di test, ha accusato pochissimi problemi tecnici sia sulla MCL35 che sulla R.S. 20. A livello di cavalli c’è ancora molto da lavorare ma, per ora, l’affidabilità è ottima. In terza fascia collochiamo Alpha Tauri, Alfa Romeo, Haas e Williams. La scuderia B di Red Bull è stata l’unica, insieme a Ferrari, a non migliorare i crono fatti registrare durante i test invernali 2019. Williams, invece, sembra avere fatto alcuni passi avanti rispetto al 2019 ma per loro il lavoro da fare è ancora molto se vogliono cercare di abbandonare l’ultimo posto della griglia. Dopo “fiumi di parole” è, finalmente, giunta l’ora della pista dove sarà il cronometro a dare i primi responsi. Buona stagione a tutti!