Programma differente per le Ferrari rispetto a Red Bull e Mercedes, con molti giri in assetto da bagnato per la Rossa in un weekend che si preannuncia con un meteo variabile. Stupisce Hamilton nelle libere 1 con le hard, da rivedere le Red Bull. Il GP d’Ungheria è in diretta su Sky Sport F1 (canale 207)
Si attendeva il caldo infernale in Ungheria invece abbiamo assistito a delle Prove Libere 2 bagnate che hanno dato, a livello prestazionale, pochissime indicazioni. Per cercare di capire lo stato di forma dei team ci dobbiamo basare su quanto visto in FP1 dove, seppur con temperature basse rispetto alle attese (26°C) i piloti sono riusciti a girare costantemente con pista asciutta provando anche, nella parte terminale, i long run. Il meteo in questo fine settimana è piuttosto incerto quindi non è ancora così scontato che le qualifiche e la gara si disputeranno su pista asciutta. Per questo alcuni piloti, nell’ultima mezz’ora di libere, sono scesi in pista con gomme full wet per capire il comportamento della monoposto su asfalto bagnato.
Vettel pilota più veloce su pista bagnata
Vettel è stato il pilota più veloce tra quelli che hanno girato lasciandoli alle sue spalle la Mercedes di Bottas e la McLaren di Sainz. Una Rossa che ha sfruttato la sessione con un programma di lavoro molto diverso rispetto a quello di Mercedes e Red Bull. Vettel e Leclerc hanno effettuato diversi giri su posta bagnata mentre gli altri competitors hanno effettuato pochissimi passaggi. Vettel, pur ottenendo il best time in FP2, si è lamentato spesso via radio con l’ingegner Riccardo Adami perché la sua SF1000 era piuttosto difficile da guidare a dimostrazione che il bilanciamento non è ancora ottimale. Problemi che si sono visti sia con pista bagnata che asciutta con un posteriore che, specialmente, in trazione tendeva a muoversi troppo per mancanza di grip meccanico e carico aerodinamico.
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Il Team di Maranello non ha portato in pista nessuna novità tecnica ad accezione dell’ala posteriore da alto carico ed hanno preferito lavorare con la SF1000 in configurazione Austria 2 anche per comprendere la bontà degli aggiornamenti visti lo scorso fine settimana che non sono stati valutati accuratamente in qualifica e in gara. L’obiettivo del team di Binotto sarà quello di estrarre il massimo potenziale da questo pacchetto per capire il reale potenziale di questa vettura. Vettura che subirà un processo di evoluzione già dalla prossima gara di Silverstone dove dovrebbero essere montati in macchina ulteriori sviluppi. Le novità non saranno solo di natura aerodinamica ma alcuni interventi verranno effettuati in aree poco visibili con l’obiettivo di ritrovare competitività. Non sarà facile ritrovare competitività visto che, la SF1000, è nata male con una Power Unit che è stata stroncata, a livello di potenza, dalle nuove direttive tecniche imposte dalla Federazione. Il team italiano sta provando di tutto per riuscire a cambiare le sorti di questo mondiale ma il lavoro da fare è piuttosto arduo e difficile.
Nelle prove libere 1 Hamilton stupisce con le hard
Nella prima sessione di libere, disputate su pista asciutta, ha stupito ancora una volta la Mercedes di Hamilton che è riuscito ad ottenere il miglior tempo con gomme hard. Stupisce il crono realizzato dall’inglese che è riuscito a staccare Bottas nonostante un compound di pneumatici meno prestazionale. La W11, grazie all’utilizzo del sistema DAS, è riuscita a portare velocemente in temperatura le hard su una pista piuttosto fredda. In casa anglo-tedesca temono molto la RB16 sul tracciato ungherese perché, in Austria, la monoposto di Milton Keynes aveva dimostrato di essere superiore alla W11 nelle curve lente mentre pagava qualche decimo di secondo in quelle di medie e alta velocità. Un’altra arma che non farà una grandissima differenza su questa pista è la Power Unit Mercedes che, rispetto al 2019, ha fatto un grandissimo passo avanti. Se Ferrari con le nuove direttive tecniche ha perso, in condizione “full power” circa 40 Cv, Mercedes, è riuscita ad incrementare di ben 25 Cv.
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Nelle posizioni di testa mancano le Red Bull di Verstappen ed Albon. Il pilota olandese non era contentissimo del bilanciamento della sua RB16 ma il suo tempo poteva essere sicuramente migliore visto che non è riuscito a mettere insieme dei giri puliti a causa del traffico. Adrian Newey non è entusiasta di questo inizio 2020 perché si attendeva di essere molto più vicino alle prestazioni della Mercedes. Gli ultimi sviluppi (muso e fondo) portati alla gara di Austria 1 non hanno funzionato secondo le aspettative, infatti, già da Austria 2, sono stati rimossi dalla vettura.
Per le qualifiche di domani è lecito aspettarsi una ripresa prestazionale della RB16 che, sicuramente, ritroveremo nelle posizioni di testa perché, nella giornata di oggi, non abbiamo visto il reale potenziale di questa vettura. La Racing Point ormai non deve più essere considerata una conferma perché ormai è stabilmente nelle posizioni di testa. Nelle prove libere 1 ha ottenuto la seconda fila virtuale con Perez davanti a Stroll. A differenza delle Mercedes e delle Ferrari, i due piloti della Racing Point hanno ottenuto il miglior tempo con le soft. Segnali di ripresa della Ferrari che sembra essere più competitiva rispetto a quella vista in Austria. I due piloti hanno effettuato diversi giri a velocità costante a dimostrazione che stanno ancora raccogliendo dati per cercare la famosa correlazione dei dati tra la pista e i simulatori. Pur non cercando le prestazioni hanno ottenuto un incoraggiante sesto e settimo tempo e, nella breve simulazione gara, hanno dimostrato di essere competitivi. Non a livello di Mercedes ma sembravano avere il passo per stare con Racing Point.
L’assetto scelto potrà fare la differenza?
Il meteo è in costante aggiornamento e allo stato attuale le previsioni sono molto variabili per la giornata di domani e quella di domenica. I team dovranno scegliere l’assetto ideale delle proprie vetture non sapendo le condizioni meteo che ci saranno in qualifica e in gara. Una pecca del parco chiuso che non permette di effettuare nessuna modifica di setup sulle monoposto tra le qualifiche e la gara. A livello gomme non si è visto il gap prestazionale tra ciascuna mescola ma, secondo le informazioni Pirelli, dovrebbe essere di 3 decimi tra hard e media e di 5 decimi tra media e soft. La gara, se sarà asciutto, sarà a singola sosta anche perché non sono previste temperature ambientali altissime.