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Mick Schumacher in F1: "Obiettivo raggiunto, ora la seconda parte"

Formula 1

Il leader del campionato di F2 si racconta in una lunga intervista dopo l'annuncio del suo passaggio in F1 e alla Haas nel 2020: "L'ho saputo non molto tempo prima dell'ufficialità. Che pilota sono? Guardo molto alla strategia, mi chiedo sempre se il rischio vale la pena correrlo. Ho raggiunto l'obiettivo, ora la seconda parte". E spiega il numero 47. Il Mondiale è ancora in Bahrain: tutto il weekend in diretta su Sky Sport F1 e Sky Sport Uno

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"Sono molto eccitato, molto. Ovviamente, che è un sogno che si avvera. E’ qualcosa che inseguivo da quando ho cinque anni, da tutta l’infanzia. Adesso che è finalmente arrivato questo giorno è’ davvero travolgente". Così Mick Schumacher nel raccontare il suo arrivo ufficiale in Formula 1 dalla stagione 2020 con la Haas. Il pilota tedesco nel fine settimana potrebbe inoltre diventare campione del mondo di Formula 2 con il team Prema.

L'obiettivo di sempre, ora la "seconda parte"

"E’ sempre stato parte di me, è sempre il mio grande obiettivo arrivare in F1.  Adesso so che ho raggiunto una parte di questo obiettivo ovviamente adesso c’è la seconda parte: devo guidare".

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Quando hai sapuo che saresti diventato un pilota di F1?

"L’ho saputo non molto prima di quando poi lo ha appresto la maggior parte delle persone. Ho ricevuto la chiamata dal team ed ho avuto la conferma. E’ semplicemente fantastico".

Mick spiega Mick

"E’ sempre difficile per me parlare di me stesso. Vengo dalla Germania, ovviamente lo sapete tutti, ho iniziato guidando i kart,come tutti i ragazzi ho fatto la trafila nelle categorie junior. Ho corso due anni in F4 e poi per due anni in Formula 3 con un discreto successo (vincitore nel 2018 della F3 europea, ndr) e ora sono qui in Formula 2 e sono pure in testa al campionato. Direi che sono davvero felice e molto orgoglioso di trovarmi qui in questa posizione".

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Che pilota è Mick Schumacher?

"Probabilmente mi definirei un pilota molto strategico. Mi piace pensare quale potrebbe essere la mia prossima mossa, se ha senso per me. Chiedermi: vale il rischio? Devo correre il rischio? E allora provo a farlo. Mi piace pensare che mentre sto guidando decido di conseguenza le mie mosse, se ne vale la pena o no".

L'esperienza in Formula 2

"La Formula 2 e il mio team (Prema, ndr) mi hanno insegnato molto. Siamo stati tra i piloti più costanti per tutto l’anno. Penso che questo ci ha portato in questa posizione di leadership del campionato in questo momento. Con anche la possibilità di vincere il titolo. Sono molto contento della posizione in cui mi trovo e ovviamente mi aspetto grandi cose per il prossimo anno".

Quante emozioni aspettando di scendere in pista

"Sono un po' spaventato, ovviamente, ma non vedo l’ora che inizino le gare. In parecchi tracciati non ci ho ancora mai girato come per esempio a Melbourne, che sarà il primo Gran Premio. C’è Suzuka che è una pista molto spettacolare disegnata per esaltare l’aerodinamica e la resistenza delle monoposto moderne. Sono felice che stia per accadere".

Orogoglioso del cognome e della bandiera. Sul numero 47...

"Sono molto orgoglioso di guidare con il mio cognome e avere la bandiera tedesca sulla mia macchina. Ho la possibilità di ricambiare l’affetto dei tifosi tedeschi. Il numero che ho scelto è il 47 perché unisce il 4 e il 7, due numeri speciali per me (è la somma dei compleanni della famiglia, ndr). Alcuni tifosi hanno fatto l’associazione pensando che il 7 sia per Michael, per i suoi 7 titoli  E’ un pensiero molto bello, in parte anche vero. Sono felice di essere qui".

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Che Formula 1 sarà per Schumi?

"Io devo pensare a fare del mio meglio. Posso lavorare con la squadra il più vicino possibile. Sono sicuro che posso solo trarre beneficio da loro che hanno tanta storia alle spalle, tanta esperienza. Spero di lavorare davvero a stretto contatto con il team, sarà di sicuro una piccola famiglia nel campionato".