Esteban Ocon e Fernando Alonso ancora insieme: la Alpine si affaccia alla stagione 2022 rilanciando l'obiettivo d'inserirsi nelle prime posizioni della griglia mondiale. Il talento alla guida non manca: ecco le storie dei due piloti
Fernando Alonso
Classe 1981 di Oviedo, lo spagnolo prima del ritorno nel 2021 aveva già corso per sei stagioni in Renault (2003-06 e 2008-09), conquistando due titoli mondiali nel 2005 e nel 2006 sotto la guida di Flavio Briatore. In carriera ha guidato anche Minardi, McLaren e Ferrari, conquistando 32 vittorie, 97 podi e 22 pole position. Alonso, che si era allontanato dalla Formula 1 nel 2018, a caccia della Tripla Corona tra campionato WEC, Le Mans, ha anche partecipato alla Dakar. Il 40enne spanolo, un anno fa decimo nella classifica piloti, è pronto a salire sulla nuova A522 con il chiaro intento di portare i team francese a lottare per posizioni più "nobili" nella griglia del Mondiale.
Esteban Ocon
Classe 1996, nato in Francia da genitori spagnoli con il mito di Schumi in testa, Esteban scopre molto presto le quattro ruote, cimentandosi con i kart fin da bambino. La sua trafila lo porta nel 2012, ad appena 15 anni, alle monoposto. Sotto l’ala protettrice di Eric Bouiller, corre in Formula Renault e poi in GP3, diventandone anche campione europeo nel 2014, mentre l’anno seguente beffa l’italiano Luca Ghiotto, consacrandosi anche in GP3. La F1 gli mette gli occhi addosso: arrivano i primi test con la Ferrari (“E’ il mio sogno correre un giorno con la Rossa”) e con la Lotus, anche se alla fine è la Mercedes a opzionarlo, inserendolo nel programma Junior. Da Stoccarda viene prestato alla Renault nel 2016 in qualità di terzo pilota (senza tralasciare l’esperienza non proprio positiva in DTM), prima della chiamata della Manor, che in agosto gli assegna il sedile di Rio Aryanto sino al termine della stagione. Comincia qui l’ascesa di Esteban nel circus.
Il podio di Sakhir 2020, poi il trionfo in Ungheria nel 2021
L’esordio di Spa lo fa entrare nel libri di storia, dove diventa il più giovane pilota francese a correre in Formula 1 a 19 anni e 345 giorni. In Malesia, resta davanti per la prima volta al compagno Wehrlein nelle qualifiche, centrando in Brasile il suo miglior risultato, un 12^ posto sotto la pioggia. Ocon porta il suo numero fortunato, il 31 (che aveva fin da tempi dei kart) in Force India, dove viene chiamato a rimpiazzare Nico Hulkenberg per il Mondiale 2017. Il debutto è incoraggiante, con tre decimi posti in Australia, Cina e Bahrain, compresa una spettacolare rimonta a Shanghai dalla 17^ piazza. Il francese, presa la confidenza necessaria con la sua Pantera Rosa, entra per la prima volta in Q3 a Sochi (partenza dalla settima piazzola della griglia), conquistando in Spagna il best result con un 5^ posto da incorniciare. A Montecarlo fallisce per la prima e unica volta l’accesso alla zona punti (12^, compreso un terribile botto nelle terze libere), ma resta davanti al compagno Sergio Perez, con cui comincia una serie di piccoli dispetti, sfociati in 2-3 episodi non proprio da libro Cuore. In totale sono 45 i punti di Ocon, che gli valgono l’ottava piazza del Mondiale, a -11 dal compagno messicano e a sole 22 lunghezze dal ben più celebrato Verstappen. Meno bene va il 2018, sempre su Force India, con 49 punti e il 12° posto in classifica. Firma un contratto biennale con la Renault: nel 2020 arriva il primo podio con il secondo posto di Sakhir.
A Budapest scrive la storia
Esteban Ocon il primo agosto scriva la storia a Budapest, la sua e anche quella del Mondiale. Vince in Ungheria e regala a se stesso e all'Alpine la prima affermazione in Formula 1. Era da 25 anni che un pilota francese non vinceva su una macchina transalpina. Chiude il campionato all'undicesimo posto, nel complesso un ottimo punto di partenza per il 2022.