Da Formula 1 a Formula tutti. È la formula giusta?

L’equilibrio di quest’anno si spiega prima di tutto con un fatto tecnico. È infatti il terzo anno nel quale si corre con lo stesso regolamento per quanto riguarda le vetture. Nel primo, il 2022, abbiamo avuto quel bel duello iniziale fra Ferrari e Red Bull per almeno metà stagione, poi la scuderia austriaca ha trovato la 'quadra', capendo più di tutti e meglio di tutti come sfruttare ogni singolo cavillo delle regole, e da lì ha costruito quella base da cui è poi partito il suo ciclo vincente. Così si può spiegare il dominio nella seconda parte del 2022, per tutto il 2023 e per la fase iniziale del campionato 2024. Non dimentichiamoci che la Formula 1 è uno sport fatto di cicli. E di solito quando sei il primo a comprendere un nuovo regolamento guadagni un vantaggio che ti porti avanti per mesi, alle volte anche per una o due stagioni. Arrivati al terzo anno di dominio Red Bull gli avversari hanno capito come estrarre il massimo dalle loro monoposto: le regole sono le stesse dal 2022, e allora McLaren è riuscita a fare un salto enorme negli ultimi 12 mesi, allo stesso modo Mercedes ha finalmente trovato continuità e competitività dopo aver abbandonato alcune scelte tecniche errate intraprese nel passato. Discorso leggermente diverso per la Ferrari, che è andata a 'corrente alternata', senza aver mai trovato la quadratura ideale sulla monoposto. Red Bull invece, come la prima Mercedes, dopo aver perso il suo vantaggio iniziale ha dovuto correre ai ripari con alcuni aggiornamenti, che non sono andati bene come speravano. Ecco perché a oggi sono tre, quattro scuderie a potersi giocare quasi alla pari podi e vittorie. Nelle ultime sei gare, e mi auguro anche da qui alla fine, abbiamo visto una Formula 1 bellissima, avvincente, piena di colpi di scena. Mercedes è tornata forte. McLaren rimane forse la vettura migliore in termini di prestazioni ma paga un po’ di inesperienza. Red Bull, nelle mani di Max, è sempre temibile. Ferrari leggermente indietro, manca ancora quell’ultimo gradino per essere in piena lotta con le altre. Lato proprietà: a Liberty Media sicuramente fa piacere che vincano 7 piloti diversi in una singola stagione, è la cosa migliore per lo spettacolo. Però è vero anche che il regolamento tecnico-sportivo lo scrive la FIA, non Liberty Media. Al momento le regole sono le stesse dal 2022, e tali rimarranno per tutto il 2025 , non a caso la storia della F1 ci insegna che il terzo, quarto anno di un ciclo sportivo sono sempre quelli migliori, più spettacolari e combattuti. Da questo punto di vista la proprietà non condiziona quanto accade in pista: l’equilibrio è solo figlio della totale comprensione delle norme di gara da parte dei team. Basti pensare alla stagione 2021, quella del duello spettacolare tra Hamilton e Verstappen deciso nell’ultima gara. Fino a quell’anno la Mercedes aveva dominato per 7 stagioni. Solo a regolamento fermo la Red Bull ha potuto colmare quel distacco e vincere il Mondiale. La situazione attuale sta andando in quella direzione, con la differenza che invece di soli due team adesso possono giocarsela addirittura in quattro. Anche per il 2025 non ci saranno grandi stravolgimenti, con quattro scuderie racchiuse in un paio di decimi. Negli ultimi mesi le performance delle monoposto hanno raggiunto quasi il loro picco, quindi è normale un 'appiattimento' delle performance. Adesso spetta agli altri sei team cercare di colmare il distacco, o quantomeno avvicinarsi, perché arrivare allo stesso livello è pressoché impossibile in così poco tempo. Vedremo dal 2026, con il nuovo regolamento. Ci potrebbe essere un totale rimescolamento dei valori sul tracciato. Lato pista: per l’Olanda Verstappen sarà della partita, è evidente che sia così. Però non si può dare per scontata la sua vittoria come nelle ultime tre edizioni del Gp. Sono almeno 5 i potenziali vincitori, attenzione alle Mercedes e alle McLaren, leggermente dietro le due Ferrari e Perez . Con questi distacchi minimi è impossibile decretare un vero e proprio favorito. Anche perché il regolamento prevede che durante la pausa estiva le squadre debbano bloccare i reparti di ricerca e sviluppo: qualche leggero aggiustamento ci potrebbe essere, ma è improbabile che le monoposto e i tempi cambino in maniera radicale rispetto a quanto visto finora in stagione.