La scalata McLaren: ecco come ha recuperato alla Red Bull 2 secondi in 18 mesi

McLaren ha compiuto una autentica scalata al successo. In F1 una delle chiavi é scegliere le persone giuste al posto giusto, una buona alchimia di squadra e una visibile attitudine alla trasparenza nelle discussioni. Andrea Stella nel ruolo di responsabile del team ha mostrato di sapere cosa occorre per costruire una squadra coesa e preparata. L’ex ingegnere Ferrari è arrivato in McLaren con Fernando Alonso 10 stagioni fa, da allora ha eseguito una carriera che lo ha portato dapprima a capo degli ingegneri, passando per il ruolo di racing director, per poi arrivare a sostituire Andreas Seidl come team principal, una scelta, quella di Zack Brown, ritenuta peraltro coraggiosa. Dopo anni bui la McLaren era in scia positiva dal 2021 quando poteva essere in lotta con la Ferrari come terza forza. I nuovi regolamenti 2022 ne avevano però brutalmente stoppato l’evoluzione tecnica, la MCL36 figlia JAMES Key era nata con limitazioni in varie aree, la F1 è fatta di dettagli, molti dei quali non funzionavano. E così nel 2022 McLaren accusava un distacco medio di 1.3” al giro dal top. Ciononostante, non tutto era così drammatico, la prima auto aveva anche alcune cose buone su cui costruire, per esempio l’impostazione meccanica e un disegno complessivo di chiara scuola Newey, unica insieme alla Red Bull a dotarsi di sospensioni nate al servizio dell’aerodinamica. A fine 2022 i vertici di Woking hanno deciso il cambio di rotta dopo la deludente stagione. In sostanza hanno promosso Andrea Stella, il quale ha formato un tavolo tecnico composto da tre direttori. L’innesto di Rob Marshall come capo disegnatore e la conferma del capo aerodinamico Prodromou hanno consolidato un’idea che si sta rivelando vincente. La totale assenza di presunzione va di pari passo con uno stile onesto e chiaro nell’identificare lacune e soluzioni. L’aerodinamico - ex ferrarista - David Sanchez a sorpresa è durato solo tre mesi perché non si è integrato con le esigenze del team, ma nessun trauma. Neil Houldey è stato conseguentemente promosso. Come il pacchetto McLaren ha raggiunto e superato la Red Bull di Verstappen? Il team di Milton Keynes aveva una chiaro vantaggio nel 2023. Il dominio di Verstappen è stato assoluto, ciononostante la McLaren un anno fa ha cominciato la sua scalata al successo. Gli updates della scorsa stagione hanno tagliato via via il gap di 8 decimi rispetto ai valori di inizio anno, mostrando esattamente il contrario di Aston Martin. I top team hanno potuto vedere che un’avversaria in più stava arrivando. La bravura degli ingegneri è stata quella di capire quali fossero i dati migliori in uscita dalla galleria del vento, quelli da implementare per trovare più carico, ma non a tutti i costi. La parola d’ordine era mantenere la vettura stabile alle variazioni di altezza in tutta la gamma di curve. Qualcosa che su queste auto è estremamente difficile da realizzare. Questo aspetto porta indirettamente alcuni benefici di base tra cui una gestione della gomma molto positiva. Durante gli ultimi test invernali in Bahrain la nuova McLaren aveva in parte deluso le attese. Lo stesso Team principal italiano aveva detto con onestà: “Lasciando stare la RB20 che è di un altro livello, non siamo veloci quanto la Ferrari” eppure aveva aggiunto senza particolari ansie: “Sappiamo di aver sacrificato una certa prestazione ora ma non ci preoccupa perché desideriamo una curva di sviluppo molto ripida. È un percorso in cui crediamo molto”. Nelle prime gare la vettura di Norris è Piastri accusava 4 decimi di ritardo medio. Da Miami la svolta: McLaren - RedBull sono divise mediamente da 50 millesimi nelle performance della qualifica ma é la tendenza a parlare chiaro. Il team papaya si presenta a Miami con un pacchetto aerodinamico molto esteso, tuttavia non ne snaturava l’identità. Nonostante una sessione di libere dovuta al weekend sprint, la vettura aggiornata funzionava velocemente e poteva mettere pressione a Verstappen. Norris con un po’ di fortuna coglie la sua prima vittoria ai danni di Max. A differenza di Ferrari, Redbull e Mercedes, il percorso di evoluzione della McLaren ha sempre funzionato perché non ha mai prodotto quelle instabilità che mettessero in crisi la fiducia dei piloti. L’obiettivo di eliminare i difetti senza compromessi è stato centrato. Una lacuna da risolvere era una certa debolezza in rettilineo , le cose sono molto migliorate grazie a specifiche di ali che adottano un DRS molto più efficiente. E’ chiaro che questo è una conseguenza diretta dalla qualità del carico che genera il fondo. La nuova, è più grande galleria del vento - in funzione al 100% da molti mesi - ha dato un contributo di qualità significativo. In base alla classifica 2023, il regolamento offriva ai tecnici ore di utilizzo in più rispetto alla concorrenza diretta, sono state ben spese. La MCL38 ha inesorabilmente superato l’efficienza RedBull sui circuiti da medio-alto carico, forse anche grazie a degli errori di valutazione del team di Horner in fase di scelta del design. Redbull non ha continuato ad affinare il precedente concetto vincente, preferendo una rivoluzione della veste, qualcosa che ha stupito ma che non piaceva a Newey, mentre al contrario McLaren cercava piccole ma diffuse migliorie. Attualmente il reparto tecnico di Waché sembra essersi infilato in un labirinto. Nei mesi scorsi la reazione a Milton Keynes è stata quella di configurare vesti piuttosto differenti in base al layout ma non è da considerarsi un fatto troppo positivo, nasconde qualcosa di più profondo. In Olanda Verstappen ha fatto perfino due passi indietro correndo con il pavimento utilizzato a inizio anno, il che gli ha dato più confidenza ma ha compromesso la prestazione pura. Lo stesso è accaduto drammaticamente alla Ferrari dopo Barcellona e, in occasioni meno recenti, alla Mercedes. Tecnicamente parlando la forza della McLaren è stata quella di non cadere mai nella trappola di sovraccaricare l’auto. Implementare delicatamente tanti dettagli evitando di sporcarne l’equilibrio e - non ultimo - di lavorare bene sull’efficienza dei curvoni sopra i 200 km/h prevenendo adeguatamente il bouncing. . In questi aspetti, come detto, la nuova galleria ha fornito un grande apporto, tuttavia, bisogna essere pronti a interpretarne correttamente i dati. McLaren ha ereditato il dominio? McLaren ha fatto più punti di tutti in 13 gare su 15, solamente le due doppiette iniziali stanno tenendo davanti la Red Bull, a tutti gli effetti è ora la contendente diretta per il titolo costruttori. Verstappen è ancora al sicuro ma deve trasformarsi in un ragioniere. Andrea Stella dopo sua la promozione disse: “Abbiamo la responsabilità di riportare la McLaren al ruolo che le compete”. Giocare da sfavoriti ha i suoi vantaggi, quindi ci sono da affrontare prove di ‘maturità’ e una certa abitudine a respirare l’aria della vetta ma, passo dopo passo, l’ingegnere umbro è riuscito a ricostruire un team vincente in soli 20 mesi.