F1, un gap di 52 punti tra Verstappen e Norris e 6 GP: dove si può decidere il Mondiale

volata finale
Niccolò Severini

Niccolò Severini

Introduzione

Il Mondiale entra nella sua fase decisiva: Norris è secondo nella classifica piloti a 52 punti da Verstappen e gli ultimi GP si correrarnno su circuiti 'tradizionali', eccezion fatta per Las Vegas. E ci sono anche le Sprint che potrebbero essere arbitro in un finale da vivere tutto giro dopo giro. E lotta serrata anche per il titolo Costruttori

DA INSIDER: L'IMPORTANZA DELLE SPRINT NELLA LOTTA AL TITOLO

Quello che devi sapere

LA VOLATA FINALE

L’annuario del Mondiale 2024 ha ancora dieci spazi da riempire e si è portato due domande alla pausa autunnale. Dove si può decidere il mondiale? Ovunque. Chi può deciderlo? Chiunque. Due banalità che però fotografano lo scenario delle sei gare rimanenti, specialmente riguardando i negativi della stagione corsa finora. Perché Lando Norris dopo essersi nascosto – a parole – ha scattato almeno un paio di polaroid a una distanza di 52 punti da un Max Verstappen che gioca in difesa da 8 gare. 

LA VOLATA FINALE

VINCERE DUE GARE DI FILA E' DIVENTATO UN TABU'

Tre quarti andati, uno ancora da correre e più mondiali nello stesso album. Perché l’inquadratura iniziale sembrava una copia del 2023, la seconda ha mostrato il livellamento delle prestazioni e la terza il caos (sportivo) totale: da quattro mesi nessuno riesce più a vincere due gare consecutive, sei volte su otto il poleman non è riuscito a incassare la domenica. Questo set ha visto Verstappen mantenere gli stessi punti di vantaggio che aveva dopo Miami – round 6 di 24 – e tanti protagonisti diversi.

McLaren non ha sfruttato tutte le occasioni

Ora McLaren ha preso nettamente il ruolo di benchmark ma non ha sfruttato tutte le occasioni. Ferrari e Mercedes si sono presi i flash quando hanno avuto l’occasione e ma sono anche state anonime. Finora l’alternanza di prestazioni è stata alleata di Verstappen, ma da qui a fine stagione sarà – se ci sarà – una variabile fondamentale. Perché Lando la può sfruttare per mettere più macchine possibili tra sé e Max sperando che Mercedes e Ferrari si mettano di nuovo in posa davanti a una Red Bull in difficoltà. Mentre l’olandese può puntare sulla stessa cosa sperando che siano loro a rovinare le foto a Norris quando Max non ne ha la possibilità. Una copertina per due, perché è difficile pensare a quattro protagonisti con Leclerc e Piastri, a meno di scatti sfocati da zero in casella punti per i primi due. 

McLaren non ha sfruttato tutte le occasioni

Piastri allenato di Norris, ma...

Piastri dalla seconda metà di stagione si è schierato apertamente a fianco del compagno di squadra ma non ha esitato a punirlo quando Lando ha esitato. Papaya rules che ora prenderanno la netta direzione dell’inglese. A Baku l’australiano ha fatto vincere la McLaren che il sabato ha dovuto far i conti con una qualifica disastrosa. E la domenica il disastro l’hanno combinato Perez e Sainz permettendo a Verstappen di salire di posizioni e punteggio, evitando un recupero ancor più importante allo stesso Piastri e Leclerc. Una variabile che sarà fondamentale. Perché uno scenario tra due contendenti in realtà è occupato da tanti altri attori che possono diventare protagonisti nelle scene finali.

Norris non più padrone del proprio destino. E gli "alleati" di Max

E chi ne ha più bisogno, numeri alla mano, è proprio Norris. Perché dal penultimo giro di Singapore non è più padrone del proprio destino. La variabile Ricciardo ha tolto il punto per il giro veloce, l’ultimo favore dell’australiano all’amico olandese, che sul suo reale compagno di squadra ha potuto contare poco. Perez ha chiuso davanti a Norris solo in Austria (per ritiro) e con entrambi in pista al traguardo non ci riesce addirittura dal Giappone, quarta gara stagionale. Perciò Verstappen ha trovato alleati in Russell, Hamilton e Leclerc per limitare i danni. Piloti che ora Norris spera possano passare dalla sua parte. 

Norris non più padrone del proprio destino. E gli "alleati" di Max

Gli ultimi circuiti da affrontare: tutti 'tradizionali', tranne uno

Da qui a fine stagione si corre su circuiti tradizionali per conformazione, solo Las Vegas ha una logica stop and go come Monza, Baku e Singapore. Tracciati che lasciavano pensare a tutte foto con il rosso predominante ma che hanno avuto forti tinte Papaya. Ma anche un Max dato per disperso alla vigilia dell’ultimo Gran Premio ma che con tutta la sua classe è entrato in scena.  Un rullino che ha ancora nove scatti da regalare (considerando le sprint) per completare l’album 2024 più, soprattutto, la copertina con la coppa di Campione del Mondo ad Abu Dhabi l’8 dicembre.

Gli ultimi circuiti da affrontare: tutti 'tradizionali', tranne uno