F1, il '24 di Sir. Lewis: la Ferrari, una Silverstone da brividi e l'ultima in Mercedes
MITO LEWISIntroduzione
Cala il sipario sul GP di Abu Dhabi, l'ultimo di Lewis Hamilton con la Mercedes prima del passaggio in Ferrari. Una stagione dalle mille emozioni, caratterizzata da momenti difficili, ostacoli da superare, così come da giornate indimenticabili, come a Silverstone, con il ritorno alla vittoria dopo due anni o a Interlagos, con i giri a bordo della Mclaren del suo idolo, Ayrton Senna. Ad attendere Lewis c'è ora la Ferrari, suo sogno fin da bambino. Ecco tutti i momenti chiave del suo 2024
Quello che devi sapere
HAMILTON-FERRARI, E' TUTTO VERO!
Ancor prima dell'inizio della stagione c'è già una bomba che scuote il mercato piloti della Formula 1: è il 1° febbraio 2024 e alle 20:11 la Ferrari comunica attraverso i suoi canali ufficiali, con un breve comunicato, l'ingaggio di Lewis Hamilton a partire dalla stagione 2025. La squadra più titolata della storia insieme al pilota più vincente di tutti i tempi, per un formare un binomio che riporta alla mente gli anni d'oro dell'epoca Schumacher. Al fianco di Lewis ci sarà ancora Charles Leclerc, un duo amato da tutti i tifosi ancor prima di scendere in pista!
HAMILTON: "E' SICURAMENTE UN SOGNO E SONO DAVVERO ENTUSIASTA"
Dopo l'annuncio di Ferrari, arrivano anche le prime parole di Sir. Lewis, diviso tra il dover dire addio alla famiglia Mercedes e l'entusiamo della nuova sfida in rosso. "Credo che sia stata la decisione più difficile che abbia mai dovuto prendere. Sono stato con la Mercedes per 26 anni, credo che mi abbiano sostenuto, e abbiamo fatto un viaggio incredibile insieme. Abbiamo creato una storia all'interno di questo sport ed è una cosa di cui vado molto fiero e sono molto orgoglioso di ciò che abbiamo raggiunto. Ma credo che, in ultima analisi, io stia scrivendo la mia storia. E ho sentito che era arrivato il momento di iniziare un nuovo capitolo. "Per me rappresenta una grande sfida. E senza dubbio, anche da bambino, poi in GP2, mi immedesimavo nei panni di Michael -Schumacher- e del mio piede in quell'auto. È sicuramente un sogno e sono davvero entusiasta".
Dopo l'annuncio, testa a un 2024 promettente
Il presente però è ancora caratterizzato dai colori Mercedes e, dopo due anni difficili, la W15 sembra essere competitiva. I test in Bahrain hanno fornito riscontri positivi e il team è convinto di essere ritornato in lotta, stabilmente, quantomeno per il podio. Sempre in Bahrain, sede della prima gara stagionale, Hamilton è sereno nonostante una qualifica difficile, vista anche la prestazione del compagno di squadra George Russel. "Una sessione di qualifiche molto, molto difficile", dichiarava Sir. Lewis. "È incredibile vedere quanto siano vicini tutti quanti. Credo che la posizione di George sia una vera e propria testimonianza di quanto sia straordinario il lavoro svolto da tutti in fabbrica, che finalmente ci ha dato una macchina con cui possiamo lottare". Hamilton chiuderà poi la gara al 7° posto, convinto di avere finalmente una solida base su cui poter costruire una buona stagione.
Jeddah e Melburne, due gare difficili
Dopo le ottime premesse del Barhain, la Mercedes non si conferma. A Jeddah le W15 hanno dimostrato di non digerire i curvoni veloci, il grande punto debole della nuova vettura. Toto Wolff è convinto che le difficoltà siano legate alle caratteristiche della W15, motivo per cui servirà intervenire presto per ritornare in corsa, ma resta alta la fiducia per il prosieguo della stagione. Per Hamilton è però un altro weekend complicato, chiuso in nona posizione a quasi 49 secondi dal vincitore Max Verstappen. In Australia poi, un altro tracollo: in qualifica Russel è settimo mentre Sir. Lewis non va oltre l'undicesimo posto. In gara la situazione non migliora, anzi: arrivano due ritiri, con Hamilton costretto ad abbandonare il GP a causa di problemi tecnici
Suzuka: la luce nelle FP, il buio in gara
A Suzuka la Mercedes parte bene, con i due piloti contenti di quanto visto nelle FP. Per Hamilton quella del venerdì è stata la miglior giornata del 2024: "Non ho mai avvertito la W15 così buona come oggi, dunque per ora è davvero positivo. Sono davvero contento, perché Suzuka è una pista su cui ogni pilota ama correre. Negli ultimi 2 anni abbiamo avuto monoposto molto difficili da guidare e su cui trovare un bilanciamento ottimale". Buone premesse che però non hanno trovato conferma nè in qualifica nè in gara. Anche in Giappone la W15 fatica e Hamilton non va oltre il nono posto al traguardo. Il distacco alla bandiera a scacchi è di 49 secondi, proprio come quello rimediato a Jeddah, segno che nessun passo avanti è stato fatto. In Mercedes è ancora buio pesto.
GP di Cina: il primo lampo della stagione di Lewis
In Cina, in una qualifica Sprint bagnata, arriva il primo lampo della stagione, grazie anche alla perfetta strategia adottata dalla Mercedes: Lewis conquista la seconda posizione nelle sue condizioni, quelle in cui le difficoltà dell'auto vengono mitigate dal feeling del pilota. Merito è però anche della squadra che, consapevole di quanto sarebbe stato complicato mandare in temperatura la mescola Intermedia, ha richiamato Hamilton al pit per montare un nuovo treno di gomme, caratterizzato però da una pressione più adeguata alle condizioni della pista. Il sabato, nella gara Sprint, arriva un altro secondo posto, riportando così la Mercedes nelle posizioni che contano. La domenica invece non è allo stesso livello delle due giornate precedenti: Mercedes sprofonda e sir. Lewis colleziona l'ennesima nona posizione al traguardo.
A Miami il primo bilancio, negativo, della stagione
"Sento che abbiamo tirato fuori tutto dalla macchina", dichiarava Hamilton, dopo la delusione dovuta alla 12° casella di partenza in vista della Sprint Race. "E' questa la nostra velocità. Per il momento dobbiamo accettare il fatto di essere a sette decimi di distanza dai migliori. La macchina sembrava davvero buona in FP1", dice. "Poi nella Sprint Qualifying, voglio dire, non era terribile, ma era solo a sette decimi di distanza. Credo che questa sia la velocità della nostra vettura". Sotto la bandiera a scacchi di domenica arriva un sesto posto, a confermare le difficoltà di inizio mondiale. Tocca mettersi a lavoro e trovare la giusta finestra di utilizzo della W15, il cui potenziale è ancora stato espresso del tutto.
Canada, Spagna e Austria, finalmente una tripletta positiva
6° a Imola, 7° a Monaco, in una stagione che stenta a decollare. Poi però in Canada, come per magia, la W15 torna a funzionare, consentendo ai due piloti di esprimersi al meglio. Nonostante la fatica delle qualifiche, che conferma il trend visto durante la stagione, Lewis realizza una bella gara, terminando 4° a una manciata di decimi dal podio, conquistato questa volta dal compagno di squadra George Russel. In Spagna fa anche meglio, terminando la gara al terzo posto, che vale il primo podio stagionale della domenica, ripagando così gli sforzi fatti nella prima parte di stagione. In Austria invece conclude quarto, con tanto di rimpianti vista la penalità di 5' secondi che lo ha estromesso dalla lotta per il podio.
Silverstone, la vittoria e l'emozione che mancava da troppo tempo
Dopo due anni e mezzo di digiuno, Hamilton è tornato! Sir Lewis vince a casa sua, a Silverstone, nell'ultima gara disputata qui con Mercedes prima del suo passaggio alla Ferrari dal 2025. E' il suo nono sigillo in Inghilterra, che gli permette di riscrivere, ancora una volta, la storia della Formula 1. "Ogni giorno, in questi 2 anni e mezzo, mi alzavo per combattere, allenarmi, prepararmi a livello mentale per raggiungere questo obiettivo", ha detto Hamilton una volta terminato il GP, visibilmente emozionato davanti al suo pubblico. "Vincere questa gara a Silverstone e farlo per l'ultima volta con questo team era una cosa che volevo tantissimo. Li adoro per tutto il lavoro che hanno fatto per me in questi anni. Devo loro tantissimo. Sarò per sempre grato a tutti alla Mercedes". "E' dura per chiunque quando non si vince. La cosa importante è rialzarsi e non mollare mai anche quando ci sono periodi neri. Ed è quello che abbiamo fatto. Bisogna stringere i denti anche quando pensi di aver raschiato il fondo". "Ci sono state brutte giornate tra il 2021 e oggi. Ho pensato di non essere più all'altezza e non poter tornare dove sono oggi. Ma l'importante è che ho persone grandiose accanto a me e un team che mi ha sempre supportato e incoraggiato".
Ungheria-Belgio, Lewis e la Mercedes si confermano
All'Hungaroring conquista un altro podio grazie alla terza posizione al traguardo, nonostante il caldo, nemico della W15 mentre a Spa arriva la seconda vittoria stagionale, ereditata dopo la squalifica di George Russel che aveva sorpreso tutti con una vera e propria scommessa strategica. Sul circuito delle Ardenne Lewis torna in cattedra, mettendo in scena, aldilà del risultato finale, una gara capolavoro, in cui ha spinto da primo all'ultimo giro. Dopo la buona tripletta di Canada, Spagna e Austria, la Mercedes sembra aver trovato la sua dimensione, soprattutto con le basse temperature, così come Lewis torna grande per l'ennesima volta in carriera.
La grande fatica da Zandvoort al Texas
Sembrava una Mercedes ritrovata, pronta a lottare per le posizioni che contano dopo gli anni d'inferno del 2022 e 2023 e le incertezze del 2024, eppure a partire dall'Olanda, il team diretto da Toto Wolff sprofonda nuovamente. Piazzamenti al limite della top ten, ritiri e una W15 che fatica alle alte temperature. A Singapore arriva lo sfogo di Sir. Lewis, il più duro fino ad ora: "Questa macchina per me è abbastanza... è stata una giornata molto difficile, molto impegnativa. Abbiamo provato di tutto a livello di set-up, ma niente sembra funzionare". "Stiamo dando il massimo e poi scopriamo di essere a un secondo di distanza. In definitiva, credo che al momento siamo un po' smarriti. Non sappiamo bene dove mettere mano sulla macchina". Sensazioni negative che si ripeteranno in Texas, in cui arriverà anche un errore nelle fasi iniziali di gara che costringerà Hamilton al ritiro.
Il "caso parolacce" e la dura risposta a al presidente Fia Ben Sulayem
Un nuovo polverone si alza in F1, con il presidente della Fia Mohamed Ben Sulayem che punta il dito contro il linguaggio dei piloti, spesso oltre il limite considerati i tanti giovanissimi che seguono la serie: "Dobbiamo distinguere tra il nostro sport, che è il motorsport, e la musica rap. Non siamo rapper. Loro dicono la parola con la 'c' quante volte al minuto? Noi non siamo così. Quelli sono loro, e noi siamo noi". Parole a cui non si è fatta attendere la risposta di Lewis, d'accordo sul dover porre maggiore attenzione al linguaggio utilizzato da parte dei piloti, ma in forte disaccorso con il paragone formulato da Ben Sulayem: "Non mi piace come si è espresso. Direi che i rapper sono molto stereotipati e se ci pensate bene, la maggior parte dei rapper sono neri. E questo fa pensare quando dice: 'Noi non siamo come loro'. Quindi penso che siano parole sbagliate. C'è un elemento razziale".
L'omaggio ad Ayrton, l'idolo di una vita
A Interlagos, prima della gara, Sir. Lewis realizza un altro dei propri sogni: guidare la Mclaren del suo idolo, Ayrton Senna, laddove nel 1991 il brasiliano conquistò una vittoria da pelle d'oca. Durante il giro Lewis sventola la bandiera del Brasile com'era solito fare Ayrton e una volta fermatosi, le emozioni prendono il sopravvento: guarda la vettura, la accarezza, consapevole di quanto lontano sia arrivato quel bambino che anni prima sgomitava nei kart grazie ai sacrifici di papà Anthony, con l'ambizione, un giorno, di replicare le gesta del suo idolo. "Non riesco ancora a descrivere a parole la sensazione che ho provato nel guidare l'auto di Ayrton Senna. Condividere questo momento con questo pubblico significa tutto per me. Grazie Brasile per il supporto e l'amore."
Il naufragio in Brasile e la rimonta di Las Vegas
Al ritorno in gara nel "suo" Brasile, dopo aver guidato la vettura di Ayrton, Lewis spera nel riscatto, viste anche le condizioni meteo incerte, da sempre le sue preferite. Invece, proprio Interlagos rappresenterà il punto più basso della sua stagione quanto a prestazioni in pista: sotto la pioggia che da sempre ne ha esaltato il talento e mentre l'ultimo dei rivali, Max Verstappen, conquista una vittoria da capogiro, Hamilton fatica, tagliando il traguardo solo in decima posizione. Uno scherzo del destino, in una stagione che da un lato gli ha regalato emozioni indimenticabili, come la vittoria a Silverstone, dall'altro tanti momenti difficili. Una montagna russa che si conferma poi a Las Vegas: prima l'errore nelle qualifiche, nonostante fino a quel momento, complici le basse temperature fosse il favorito, poi la rimonta da leone in gara. La mente ritorna agli anni del suo dominio, in cui nulla sembrava poterlo fermare.
L'emozione dell'ultima gara al fianco di Mercedes
Ad Abu Dhabi si chiude un'epoca, quella di Sir. Lewis con la Mercedes. 11 anni in cui l'inglese ha riscritto la storia della F1, sgretolando i record appartenenti al passato e stabilendone di nuovi. 11 anni in cui si è affermato come il più grande di tutti i tempi, capace di diventare un punto di riferimento tanto in pista quanto nella vita fuori dalle mura del motorsport. "È davvero così. La mia ultima gara con il team Mercedes. Quello che abbiamo costruito insieme in questi anni è a dir poco storico. Nel 2013 la gente dubitava di questa mia scelta, e ora siamo qui. I record che abbiamo infranto e i campionati che abbiamo vinto, parlano da soli. Non sarà l'ultima volta che ringrazio la Mercedes, ma la mia ultima gara con questa squadra mi tocca molto. È davvero la fine di un'era nella mia vita, nella mia carriera, per la squadra e nella storia della F1. Sono orgoglioso di ciò che abbiamo creato, sono orgoglioso di tutte le persone che hanno partecipato a tutto questo insieme a me. Grazie. È tutto vero e per un'ultima volta, andiamo a dare il massimo tutti insieme!"
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