Lo spettacolo di Monza e il dominio di Super Max

Prima di analizzare la gara come ogni lunedì, concedetemi una piccola deviazione per parlare di Monza. Che spettacolo! A memoria non ricordo una Monza con così tante persone nel paddock, nelle tribune, nel parco e nelle attività collaterali. La risposta del pubblico è stata a dir incredibile e si è dimostrato, ancora una volta, cosa rappresenta Monza per la Formula 1. Quello che accade qui, credo che non si possa replicare in nessuna altra parte del mondo. Spostando ora il focus sulla gara, alla vigilia c’erano – sulla carta – tre team che potevano essere leggermente superiori alla McLaren. La Red Bull, che quest’anno ha sempre dimostrato di andar forte nelle piste a basso carico: la Ferrari, che aveva preparato ad hoc questo weekend con un pacchetto di ali molto estremo dedicato a questa gara; e la Mercedes, che poteva far bene visti i risultati ottenuti in Canada. Il team papaya, invece, in una pista come quella di Monza poteva risultare – sempre sulla carta – meno positivo del solito. Dominio al Max Alla fine, la macchina più veloce – e di tanto – si è rivelata essere la Red Bull, ma nelle mani di Max, come al solito. Nell’ultima parte della FP3 il team ha optato per una scelta estrema: un’ala posteriore è stata ‘tagliata’ per cercare di ottenere quello che mancava, vale a dire la velocità di punta. Erano veloci nelle curve, ma gli mancava la velocità di punta e con quella mossa sono riusciti ad ottenerla. Era una mossa molto rischiosa, che rendeva la macchina estremamente difficile da guidare… E alla fine solo uno è riuscito a farlo, Super Max, che ha vinto con un dominio totale. Le papaya e il team prima di tutto Come detto, su questa tipologia di circuiti la McLaren è un po' più in difficoltà e la cosa potrebbe ripetersi a Baku e a Las Vegas. Nel pacchetto di basso carico le due papaya sono un filo meno efficaci delle altre vetture. Sono molto forti nelle curve e meno nei rettilinei, quindi Monza chiaramente per loro non era il teatro perfetto. Ma comunque Norris e Piastri sono riusciti a essere efficaci e competitivi e a conquistare il podio. Nel post gara si è discusso molto sulla scelta del team di far restituire a Oscar la posizione al compagno. Io credo sia stata corretta. L'ho trovata una forma di integrità del team, che avendo così tanti punti di vantaggio può permettersi di fare queste cose e dare equità all'interno della squadra. Di solito la ‘regola’ prevede che si fermi per il pit prima il pilota che è davanti, a Monza hanno fermato Piastri per proteggersi da Leclerc, ma esponendo Lando a un pericolo. Per questo, dopo l’errore al pit, era giusto restituire la posizione a Lando. Il weekend della Ferrari La Ferrari ha fatto tutto quello che era nelle sue possibilità per fare un weekend di alto livello. Il team ha preparato in forma estrema questa gara montando delle ali molto piccole ad hoc per la pista. Ma la verità è che quest’ano la coperta è troppo corta e, per quanto si possa estremizzare un aspetto… c’è poco a cui aggrapparsi. Mancano sempre quel decimo, quel decimo e mezzo o quei due decimi a giro che non consentono di competere per la vittoria. Questo significa che la Ferrari non vincerà nessuna gara da qua alla fine? No, ma è molto probabile che ciò avvenga. Qualche altra occasione ci sarà, penso a Baku o Las Vegas, ma la verità è che la situazione è complicata. A Monza hanno provato in tutti i modi a sopperire a questa mancanza, ma non è andata. Sabato, al termine delle qualifiche, si è discusso sul tema ‘scia’, una polemica – a mio modo di vedere – abbastanza sterile e assurda. Sì, forse sabato si poteva fare meglio; e forse sì, con la scia si poteva pensare di ottenere una posizione migliore in griglia; ma non credo che sarebbe cambiato molto in gara. Il passo della macchina era quello e difficilmente sarebbe arrivato un podio. Per tutti questi motivi, credo che da qui alla fine della stagione la Ferrari possa porsi due obiettivi: provare a vincere almeno una gara e arrivare sopra alla Mercedes nel Mondiale costruttori.

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Matteo Bobbi