Luci e ombre a Singapore: breve storia del "crash gate"

Era il 28 settembre 2008 e a Singapore si corse il primo Gran Premio su circuito cittadino in notturna. L’impegno profuso dagli organizzatori fu senza precedenti e le aspettative enormi. Nella realizzazione del circuito una parte fondamentale la ebbe anche una vecchia conoscenza italiana, per noi addetti ai lavori della TV. Era Valerio Maioli, tecnico delle luci e indimenticato personaggio della primissima televisione italiana, quella che trasmetteva ancora in bianco e nero. Fu incaricato dalla Singapore GP Pte Ltd, dal Singapore Tourism Board e da Bernie Ecclestone in persona di illuminare a giorno il circuito. Non si trattava di un’operazione semplice in quanto avrebbe dovuto garantire la massima sicurezza ai piloti, oltre che alla nitidezza delle trasmissioni televisive. Beh, l’effetto scenico fu impressionante e i crismi della sicurezza rispettati al meglio. E proprio sotto questa pioggia di luci e durante quell’esordio particolare della F1 su di un tracciato inedito, accadde l’imprevisto. Anzi forse era stato proprio previsto e pianificato, almeno così la Federazione Internazionale Automobilistica sancì squalificando il boss Flavio Briatore. Il pregresso racconta che il ritorno di Alonso in Renault aveva dato un po’ di respiro a un team che sembrava dovesse fallire. Ma era importante raccogliere risultati positivi che in verità arrivarono solo nel GP di Spagna, a Barcellona, con un secondo posto. E la vera occasione si presentò a Singapore. Lì le strategie non erano ancora state pianificate e tutto sembrava essere nuovo. Ma c’era probabilmente spazio per fare qualcosa di diverso e mettere la Renault di Briatore e Alonso in zona privilegiata. Nel team lo stratega era Alan Permane detto ‘Batman’ per la sua somiglianza con il supereroe. Poi era ritornato a casa Pat Symonds come direttore tecnico e Nelson Piquet Jr come secondo pilota. Un gruppo ben oliato e particolarmente esperto, in grado di fare la differenza e saper leggere il nuovo circuito come nessuno. Il famoso ‘crash gate’ successe al giro 15 con l’incidente di Nelson Piquet Jr. Qualche secondo prima del ‘crash’ Fernando Alonso venne richiamato ai box per il rifornimento e il susseguente ingresso della Safety Car, lo rigettò in pista in prima posizione con tutto il resto del gruppo accodato e costretto a fare ancora rifornimento. Insomma, strategia fortunata, pensata, programmata in modo poco sportivo? Alla fine Briatore fu condannato e dovette lasciare il team con tutte le conseguenze che ne scaturirono con l’uscita di scena di lui e Symonds. Il secondo Gran Premio di Singapore, l’anno successivo, vide la Renault ai blocchi di partenza e Briatore e il direttore tecnico a guardare la gara, squalificati, da casa. Ironia della sorte o ‘pianificazione da remoto’ il nuovo compagno di squadra, Romain Grosjean, durante le prove libere sbattè violentemente nei primi giri della gara alla stessa curva, la 17, di Nelson Piquet Jr, creando identica confusione in pista. Ero ai box e durante un collegamento mi squillò il telefono insistentemente. Quattro telefonate di Flavio Briatore, mi suggerivano che qualcosa bolliva in pentola. Uscii dalla pit-lane, troppo rumorosa e lo richiamai. Nel frattempo, mi aveva raggiunto la Capo Ufficio Stampa Renault, Patrizia Spinelli che era stata subito contattata da Flavio. Da Monte-Carlo Briatore voleva a tutti i costi la registrazione dell’incidente e un pezzo di gara. Gli dissi che non sapevo se avessi potuto farlo. Chiesi alla nostra Produzione e subito mi venne chiesto il motivo. Non lo sapevo, ma potevo immaginarlo, in quanto a sua discolpa l’ex boss Renault, così come mi confermò il suo ufficio stampa , voleva produrre quel documento filmato per sostenere che quella era una curva pericolosa e poteva sempre accadere un incidente. Il Dvd fu recapitato a Monte-Carlo e fu materia di riapertura del processo di appello nei confronti di quello che fu definito ‘crash gate’. Verità, finzione, pianificazione e ripianificazione? Mai lo sapremo… anche se in parte Sky ne fu protagonista. Briatore rimase interdetto dalla F1, anche se poi fu riabilitato contro il volere di parte dei Team Principal. Il circuito di Singapore rimane uno dei più beli e risplende, è proprio il caso di dirlo, di luce propria, sia sotto il profilo spettacolare sia quello dell’illuminazione. Gli incidenti alla curva 17 furono molto rari… lascio a voi le considerazioni finali.

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Come vederlo:

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Biagio Maglienti