Kimi Antonelli, un grande talento coi piedi per terra. Ma vuole essere protagonista

Durante lo show di presentazione delle livree 2025 a Londra, Kimi Antonelli ha fatto il suo ‘esordio’ ufficiale da pilota Mercedes. È salito sul palco con la tuta da gara a fianco di George Russell e Toto Wolff e si è mostrato al mondo per la prima volta da pilota Formula 1. Giovane, tanto aggressivo in pista quanto solare e quasi timido nella vita. Scena ripetuta alla presentazione della W16: alla vista, accanto a Russell, sembra un ragazzino, poco più di un bambino. Vero l’inglese è molto alto e ormai un senior del circus, ma dietro quella faccia innocente di Kimi, si nasconde un Antonelli pilota determinato, aggressivo, ma soprattutto veloce. Il 2024 del bolognese non è stato semplice in pista, si è parlato di lui più in chiave Formula 1 che della sua stagione in Formula 2. Da febbraio, subito dopo l’annuncio di Hamilton in Ferrari, tutti hanno bombardato Toto Wolff di domande sul sostituto e se potesse essere realmente un ragazzo che ha compiuto 18 anni il 25 agosto scorso. E il regalo è stato di quelli speciali. Perché nella settimana successiva alla maggiore età Kimi ha potuto stringere tra le mani una Mercedes nelle Libere 1 di Monza, proprio accanto al sette volte campione del mondo. Il giorno dopo è arrivato l’annuncio ufficiale: Antonelli è il nuovo pilota Mercedes che completerà la coppia con George Russell. Emozioni e voglia di dimostrare che l’hanno sbattuto subito a muro fuori dalla parabolica durante le prove. Non forse il migliore degli esordi, ma solo chi non ha seguito a dovere le tappe di questo ragazzino lo può ritenere un sopravvalutato. Riavvolgiamo il nastro. A fine 2023 lo abbiamo incontrato a Venezia alla festa dei 40 anni della Prema, la squadra con cui ha corso l’anno scorso e vinto nelle categorie juniores. Stava per iniziare il primo anno da pilota di Formula 2, saltando a pie’ pari la 3, roba non da tutti. Tra una categoria e l’altra cambia il mondo: velocità, grandezze delle monoposto, durata delle gare e soprattutto sforzo fisico. Guardandolo Kimi, sembrava uno scricciolo ma già totalmente settato sui suoi obiettivi. Nel 2024 è partito per lottare per il titolo, non ci ha pensato un attimo quando glielo abbiamo chiesto, ma già era concentrato sul futuro. Operazioni di gestione, ma anche aggressività. Sana. Quella dimostrata negli anni riuscendo a vincere quattro titoli in quattro anni, unico rookie a farlo in Formula Regional. Lo scorso anno ha comunque vinto due gare e dato sprazzi di talento, come il sorpasso a Eau Rouge a Spa in una Sprint poi interrotta per il classico diluvio universale che colpisce le Ardenne durante i weekend di gara. La personalità non è necessariamente misurabile dalle espressioni facciali o dai modi senza casco. Anzi, è quando si abbassa la visiera che deve emergere. E Kimi ha già fatto scelte non banali. Come il numero di gara, il 12 di Ayrton Senna, in suo onore perché suo idolo – ennesima dimostrazione di come Magic pervada qualsiasi generazione: lui morto dodici anni prima che Antonelli nascesse – e anche il giusto polso di spegnere entusiasmi eccessivi: “Sbagliato paragonare me e Hamilton”. Come a dire “lasciatemi crescere, lasciatemi imparare, ma soprattutto lasciatemi sbagliare”. Perché, per citarne uno, Max Verstappen ha avuto una bolla di protezione di un anno in Toro Rosso quando ha debuttato da minorenne e in cui non aveva quelle pressioni che può portare un top team. Una fase di crescita che l’ha convertito da ‘Crashstappen’ a un quattro volte campione del mondo. Talento che Antonelli sa di avere, ma lo sanno bene anche tutti gli altri. Russell non ha mai perso occasione di ribadirlo e alla serata dell’O2 Arena Leclerc lo ha inserito tra i rivali per il titolo. Non vogliamo farti arrabbiare Kimi, ma sai chi è stato l’ultimo a debuttare su una macchina in grado di lottare per il titolo, facendolo fino all’ultima gara? Esatto, Lewis Hamilton nel 2007. Test in Bahrain, poi la tripletta in estremo oriente con Australia, Cina e Giappone. Dovesse trionfare, diventerebbe il più giovane vincitore della storia della Formula 1. Ma Kimi è un ragazzo naturale e genuino. Non si è mai montato la testa per quello che ha già raggiunto – anche su lui giustamente lo considera un punto di partenza – e lo potrete vedere nello speciale che stiamo confezionando e sarà in onda su Sky Sport F1 e on demand. Con Davide Camicioli e Vicky Piria ha girato per Londra facendo cose… normali: dalla pasta all’uovo, da buon bolognese, ricordando la nonna alle emozioni vedendo i suoi genitori. E il suo ‘appartamento’ inglese: una camera a casa di Toto Wolff, che lo ha scelto per l’academy a 15 anni. Un’intervista da non perdere, come lo sarà la stagione. Perché Kimi ha riportato l’Italia in F1 e punta decisamente a esserne protagonista di punta. In fondo, sempre per non parlare di paragoni, Domenicali lo ha presentato come “il Sinner della Formula 1”.

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