Marquez conquista una vittoria fondamentale al Montmeló, dato che i suoi rivali Dovizioso e Rossi chiudono la gara con zero punti. I due piloti italiani sono stati trascinati a terra da un errore in staccata di Lorenzo al secondo giro (coinvolto nell’incidente anche Vinales). 2° Quartararo, 3° Petrucci. Fuga di Marquez in testa al Mondiale: 140 punti, +37 su Dovizioso, +39 su Rins, +68 su Rossi
Quando un singolo errore può cambiare in modo brusco la corsa, ma dare anche un volto apparentemente diverso alla stagione. Il vantaggio di Marquez rispetto agli inseguitori (37 punti su Dovizioso, 39 su Rins e 41 su Petrucci) è importante, ma stiamo imparando che questo è un campionato nel quale gli equilibri possono avere un peso specifico diverso a cavallo dell’estate. Lo strike di Lorenzo ha innescato malumori, prese di posizione, scuse e giustificazioni, ma comunque maschera il fatto che mai come in questo momento lo show gode di protagonisti nuovi ed altri ritrovati.
Al primo banco c’è "El Diablo" Quartararo che, oltre ad essere esplosivo nel giro secco, ora sa anche come si fa a salire sul podio; una storia bella, giovane ed emergente. Un altro per il quale i piani alti sono diventati familiari è diventato Danilo Petrucci, al suo terzo podio consecutivo, che è riuscito in extremis a trovare prestazioni decenti in gara dopo quattro sessioni in salita. Per Petrucci l’annuncio del rinnovo è lì in cottura. Chi oggi poteva tranquillamente essere sul podio è Dovizioso. Il pilota di Forlì aveva il passo per stare lì davanti, aveva un ottimo feeling con la Desmosedici. Sarebbe stato molto interessante capire come si sarebbe concluso il testa a testa con Marquez, quando nella seconda parte della corsa ci sarebbe stato da gestire il calo delle gomme.
Abbiamo trovato entrambe le Yamaha con prestazioni migliori del Mugello; ritrovate parzialmente, ma con prestazioni da analizzare e confermare, visto che con alte temperature in teoria le M1 sarebbero dovute andare peggio del previsto. Invece Vinales e Rossi erano lì a giocarsela. Lorenzo ha chiesto scusa, ma di fatto ha spento maldestramente l’interruttore e le ambizioni di questi antagonisti, ai quali va aggiunto di diritto Alex Rins e la sua Suzuki in crescita costante. La considerazione finale risiede nella possibilità che ha Marc Marquez di poter gestire un campionato che razionalmente non può essere considerato chiuso, visto che i punti in ballo sono ancora 300 e con tanto talento e qualità tecniche in pista tutto può succedere.