Dominio della Yamaha a Jerez. Dopo aver vinto domenica scorsa il GP di Spagna, Quartararo si conferma sullo stesso circuito aggiudicandosi anche il GP di Andalusia. Vinales chiude secondo. Terzo Rossi, che torna così sul podio (non succedeva dal GP di Austin 2019): interrompe un digiuno di podi che durava da 17 GP. Problemi tecnici nel finale per Morbidelli e Bagnaia, costretti al ritiro quando erano in lotta per il podio. Dovizioso, partito 14°, conclude al 6° posto
Quartararo ha messo tutti in fila, per la seconda volta. Ma dietro di lui una coppia di Yamaha ha segnato il confine con gli altri. La terza, quella di Rossi, dopo un lungo ed entusiasmante duello con Vinales dopo aver tenuto con i denti la seconda posizione, una staccata dopo l’altra, con la moto che allargava, la gomma che cedeva. Con il compagno di squadra che cercava di rimediare a un errore in avvio, una staccata sbagliata al primo giro che ha aperto la porta a Valentino. Un secondo errore su cui riflettere, dopo la scelta infelice della gomma anteriore soffice domenica scorsa. Ha centrato il podio, il gitano, ma intanto Quartararo si è involato. Con un passo sbalorditivo. Era quello che temeva Marquez, la molla che lo ha spinto a provarci, salvo rinunciare.
Podio tutto Yamaha (non capitava dall'Australia 2014), con un Rossi ritrovato, almeno nel carattere, combattivo come sempre a 41 anni. Un osso duro per il giovane Vinales che a due giri dal termine l'ha passato. Ma che fatica… Sul traguardo un secondo a separarli, in mezzo 26 anni di differenza. Il Dottore non ha pagato l'età, anzi fisicamente era in ottima forma il 46, ma il cronico consumo della sua gomma posteriore, con il caldo che a Jerez ha arroventato l'asfalto (59°).
Resta l'enorme rammarico per un podio dove potevano essere almeno due gli italiani. Bagnaia ha visto andare in fumo il motore della sua Ducati a sei giri dal termine, mentre era all’inseguimento di Quartararo dopo aver superato Rossi (nel frattempo era caduto Miller); a Morbidelli si è spenta la moto a nove giri dal traguardo dopo aver agguanto il quarto posto, un po' com'era successo a Rossi domenica scorsa (ma la Yamaha ha escluso una causa uguale). Migliore delle Ducati al traguardo ancora una volta Dovizioso, sesto: "Mi dò la sufficienza…".
Per la prima volta dal 2012 ci sarà una gara di MotoGP senza Marc Marquez al via. Lo spagnolo aveva preso parte a tutte le 128 gare della top-class corse dal 2013 ad oggi.
Il dolore è ancora troppo forte, impossibile gareggiare. "Dovevo provarci, ora posso dormire tranquillo", ha dichiarato Marc. LE PAROLE
Puig: "Decisione presa insieme a Honda. Se fosse stato un altro pilota probabilmente non l'avrebbe fatto, ma Marc è un pilota speciale". LE PAROLE
Quartararo-Vinales, per la Yamaha è lo stesso 1-2 in qualifica di settimana scorsa.
Bagnaia, 3°, non aveva mai raggiunto la prima fila in top-class. "Passi avanti rispetto a settimana scosa, grande lavoro. Futuro? Ora penso solo ad essere il ducatista più veloce", le parole di Pecco. VIDEO
Passi avanti anche per Rossi, 4° in griglia: tante le modifiche dopo il problema tecnico che lo ha costretto a fermarsi domenica a Jerez.
In particolare sulla moto di Valentino a dare sui frutti è stato fino ad ora il pivot, il perno del forcellone. I DETTAGLI
Sono rimaste indietro le due Ducati ufficiali: Dovizioso 14° in griglia, stessa posizione del 2017. In tutta la sua carriera in MotoGP si è qualificato più in basso solo ad Assen nel 2013 (15°). VIDEO