Doppietta firmata Borgo Panigale nelle Libere 2 in Texas: il più veloce è Zarco con 2:02.542 (Ducati Pramac), alle sue spalle Miller a +0.247 (Ducati ufficiale). Terza la Yamaha di Quartararo, ottimo il suo passo gara. Il miglior italiano è Bastianini (4°), Bagnaia è 9°. Marc Marquez, al rientro 19 giorni dopo il terribile incidente in Indonesia e il nuovo caso di diplopia, chiude 6° davanti all'Aprilia di Vinales. Il GP Austin domenica alle 20 in diretta su Sky Sport MotoGP
Il Texas rilancia le Ducati. Al termine della prima giornata di prove svettano quelle di Zarco e Miller, Enea Bastianini quarto, Pecco Bagnaia nono e Jorge Martín decimo portano a cinque le Demosedici nella top ten. Ma la pista texana registra anche l’ottima prova di Fabio Quartararo che paga in velocità massima ma fa correre bene la sua M1. Il francese è terzo con un buon ritmo, unico delle quattro cilindri di Iwata ad aver già trovato la confidenza giusta con il circuito di Austin.
Suzuki ok, conferme positive da Aprilia
Tra sorprese e conferme bisogna rimarcare l'ottima prova complessiva delle Suzuki e di Rins in particolare, molto consistente fin dal mattino. Lo spagnolo, vincitore dell'edizione 2019 del GP delle Americhe (tutti gli altri sono stati dominati da Marquez), si è piazzato al quinto posto; il suo compagno di squadra, che ha ancora qualcosa da sistemare, all'ottavo. Il re del gp targato Usa, Marc Marquez, ha dato segni di presenza ma si è dovuto accontentare della sesta posizione al termine di una giornata molto combattuta. Il catalano, rientrato dopo l'incidente in Indonesia, ha corso alla sua maniera, senza lesinare sui rischi, ma è ancora distante dalla guida efficace che l'ha sempre contraddistinto tra le curve del tracciato americano. Si è confermata ancora una volta l'Aprilia, ma con la sorpresa Vinales, settimo e apparentemente rinato, finalmente in sintonia con la RS-GP. Peccato per Aleix Espargaro, solo undicesimo, ma Austin è tra le piste più indigeste al vincitore di Termas de Rio Hondo. A tratti si è rivisto nella top ten anche Andrea Dovizios, che a fine giornata ha però chiuso al sedicesimo posto. Nebbia totale invece per Franco Morbidelli, solo ventunesimo ma il romano ha rimarcato, stando a quanto spiegato da Maio Meregalli, team director Yamaha, problemi in frenata. Distanti le KTM: tredicesimo Binder e addirittura ventiquattresimo Oliveira.
Ieri l'otto volte campione del mondo della Honda ha parlato in conferenza piloti, prima di ottenere l'ideneità a correre dai medici del circuito statunitense.