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Bagnaia prima di Aragon: "La 1^ vittoria qui nel 2021 mi ha sbloccato. Occhio a Marquez"

MotoGp

Paolo Lorenzi

Le parole del campione del mondo in carica, che torna sul tracciato dove vinse la prima gara in carriera in top class (dopo un duello spettacolare con Marquez): "Da lì mi sono sbloccato". Poi sui favoriti al Motorland: "Marc velocissimo qui, sarà una gran battaglia anche con Bastianini e Martin"

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La MotoGP torna ad Aragon dopo un anno di assenza. Al Motorland Bagnaia ha vinto la sua prima gara in top class, nel 2021, battendo Marquez in un duello combattutissimo. Buoni ricordi che si sommano alla speranza di potersi ripetere, anche se nel 2022 fu il suo compagno di squadra, Bastianini, a batterlo. "Sono felice di tornare su questo tracciato, davvero splendido, con curve veloci e tante staccate - ha spiegato Bagnaia nell’abituale conferenza stampa del giovedì -. Qui la nostra moto è andata benissimo le ultime edizioni, ma attenzione a Marc che c’ha vinto cinque volte e a Enea che mi ha battuto l’ultima. Intanto ci godiamo il sole e l’asfalto nuovo". A proposito di quest’ultimo, Pecco qualche idea se l’è già fatta. "Di solito quando è molto nuovo l’asfalto tende ad essere scivoloso, ma ho parlato con Vietti che ha fatto i test qui qualche settimana fa e ha detto che al pomeriggio l’aderenza migliora, ma che in alcuni punti potrebbe essere più scivoloso che in altri tratti".

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Pecco si ricorda bene la prima vittoria del 2021, dove fu molto aggressivo nei confronti di Marquez. Sarebbe così anche oggi, gli chiedono, o il tuo modo di correre è cambiato? "Assolutamente no. La la differenza tra il 2021 e oggi è che adesso so come vincere, ma la mia mentalità non è cambiata. Certo, sarebbe meraviglioso ripetere quella battaglia, con lo stesso risultato…". In questi tre anni Bagnaia ha compiuto una trasformazione evidente, affinando il talento e la gestione del weekend, dalle prove alle gare. Quanto ha influito quella prima vittoria di Aragon? "Il 2021 fu una stagione strana, più volte avrei potuto vincere ma ho commesso diversi errori, poi dalla vittoria qui ad Aragon ho vinto quattro gare di fila e questo ha cambiato tantissimo la mia mentalità perché sapevo che avevo il potenziale per puntare al titolo. Da lì è scattato qualcosa e io ha lavorato tanto per arrivare qui dove sono adesso".

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"Per il 2025 sto chiedendo agli ingegneri più trazione"

Nel frattempo è cambiata anche la Ducati, che una volta andava fortissimo solo sul dritto. Glielo fanno notare e lui risponde così: "La Desmosedici è cambiata quando gli ingeneri hanno capito che si poteva guidare in un’altra maniera. All’inizio il mio problema era la frenata, ma dal 2020 si è iniziato ad adattare il freno motore allo stile di guida dei piloti, e da lì in poi si è potuto guidare diversamente la nostra moto, che girava bene, con tanta velocità in curva, e soprattutto si adattava a tutti i diversi stili di guida perché c’erano più possibilità di messa a punto". Che cosa ha chiesto alla Ducati per il 2025? "Iniziamo col dire che è impossibile avere la moto perfetta, perché ogni moto è sempre un mix di elementi. Ci manca al momento un po’ di trazione, in alcuni casi rispetto al passato, ed è quello che sto chiedendo agli ingegneri".

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Con la vittoria in Austria Pecco ha raggiunto quota 25 vittorie. Come Schwantz. Che effetto fa? "Sono cresciuto pensando a certi campioni del passato e poi un giorno ti ritrovi con quel numero di vittorie… Essere tra i primi dieci piloti più forti della storia è fantastico. E’ sempre stato un sogno pensare di arrivare a questo livello, sono contentissimo".

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