
MotoGP, Aragon: l'analisi del circuito a cura di Mauro Sanchini
Dopo due settimane di pausa, si torna in pista: il Motomondiale fa tappa nel circuito spagnolo e il nostro Mauro Sanchini ci porta a scoprire i segreti del tracciato, curva dopo curva. Il GP di Aragon è in diretta domenica 18 settembre alle 14 su Sky Sport MotoGP e in streaming su NOW

Impianto nuovissimo quello situato ad Alcañiz, nella Comunità autonoma dell'Aragona, progettato da Hermann Tilke (con la consulenza dello studio inglese Foster & Partners e da Pedro de la Rosa, ex pilota di F1). Inaugurato nel 2009 e dall'anno successivo entrato a far parte del Motomondiale. Dotato di un parco tecnologico, un circuito di karting e un'area con un albergo e centri commerciali.

Nel 2021 il primo sigillo in carriera nella MotoGP per Francesco Bagnaia, in testa dall’inizio alla fine al Motorland. Secondo posto per Marc Marquez, dopo un duello esaltante con il torinese nei giri finali. Joan Mir (Suzuki) a completare il podio, quarta l'Aprilia di Aleix Espargaró.

Curva 1. Molto difficile, secca, di 90 gradi sulla sinistra, una staccata prepotente. Fondamentale la stabilità dell'anteriore.

Tornante 7. Secco a destra, punto di attacco adatto ai sorpassi. Ma attenzione: è facile andare larghi e venire incrociati.

Dalla 7 alla 8 si va in leggera discesa, e l'8-9 è una sorta di 'cavatappi alla spagnola', che ricorda un po' quello americano a 'elica' di Laguna Seca: si scende all'improvviso verso destra e si gira subito a sinistra.

Usciti dalla 9, sopraggiunge un tratto molto veloce, dove è determinante lavorare bene sul grip della ruota posteriore. E credo che qui Ducati possa avere un buon vantaggio per la seconda parte di gara: perché c'è un lungo curvone che si spinge fino alla staccata della 12, da affrontare molto inclinati e in accelerazione. Un punto decisivo per guadagnare dei metri e anche perché se si esce bene dalla 9 e si prende velocità nelle 10 e 11 sarà possibile portare un attacco alla 12.

La 12 è difficilissima, in discesa, a sinistra, dove è 'obbligatorio' staccare al punto giusto per non uscire di traiettoria.

Nell'ultima parte del tracciato, da rimarcare le 14 e 15: un cambio di direzione rapido, strategico, anche questo in leggera discesa e molto complicato da affrontare. Servirà frenare con i tempi giusti sulla prima a destra per inforcare correttamente questa 'esse' e prendere tutta la velocità possibile per il rettilineo finale.

Yamaha o Ducati? Diciamo che il tratto che comprende il cavatappi 8-9, i cambi di direzione 12-13 e 14-15 è a vantaggio dei giapponesi; dalla 15, e per tutto il rettilineo la parte favorevole alla casa di Borgo Panigale.