Matteo Bertelle, il pilota gentiluomo che studia da campione

Matteo Bertelle è stato per molti anni un pilota considerato tra i migliori talenti italiani, ma nonostante questo poco appariscente sia nella condotta di gara che, una volta arrivato al motomondiale, nei risultati. Un pilota nato con caratteristiche divergenti da quelle che più facilmente emergono in Moto3, come l'aggressività pura e la spericolatezza nel sorpasso. Piuttosto, Bertelle è sempre stato un cavaliere gentile, uno di quelli che da soli son belli da vedere, e che nel gruppo la carenata la prendono più di quanto la diano. A pensarci, la sua vittoria più conosciuta nelle categorie propedeutiche al Mondiale è arrivata al Sachsenring in Red Bull Rookies Cup, quando all'ultimo giro è stato sportellato da Ortolá e apparentemente estromesso dalla lotta finale a cinque per il successo. Salvo poi venir ripagato della sua correttezza da un errore di Muñoz, che con uno strike epocale spianò la via a Bertelle, incredulo e meritatamente vincitore. Ecco perché non stupisce che questo benedetto podio che cerca da anni gli sia sfumato proprio all'ultima curva nella migliore occasione avuta finora, il Gp d'Argentina 2025. Troppo pulito Matteo per finire sul verde come Piqueras o Furusato, o per infilarsi senza pensare al domani come Adrián Fernández. Ma tutto sommato è il suo bello, e lo sarà ancora di più quando questa cavalleria sarà premiata dai risultati. Non è un caso che sia stato due volte poleman quest'anno, perché in una Moto3 improvvisamente coscienziosa in qualifica, senza particolari furbizie nella caccia alle scie, la velocità pura emerge limpidamente e su quella Bertelle ha pochi rivali, già proiettato su stili più remunerativi per i passaggi successivi, Moto2 e MotoGp. Comunque, in questo motomondiale 2025 viene già da due top 5, e non era scontato dopo tutto quello che ha passato. L'anno scorso, per dire, in un vortice senza uscita di assenza di feeling con la Honda, si era messo a cercare ganci per migliorare il proprio rendimento nelle prove, condannandosi ripetutamente a penalità che ci hanno fatto raccontare in telecronaca, con ironia, che gli piaceva sperimentare layout delle piste un po' diversi, e più lunghi, che includevano le zone del long lap. Nell'anno del debutto, invece, si è fermato a metà stagione per un grave infortunio a un ginocchio, e quando era pronto a tornare ha trovato chiuso, perché il team per cui aveva corso, Avintia, aveva cessato l'attività. Passato da Sic58 e da VR46 a inizio carriera, ha ritrovato la velocità non solo con la Ktm, ma soprattutto nell'incontro con il suo capotecnico, Federico Fergnani detto 'Frigno', con cui ha condiviso il sogno di entrare nel Mondiale, l'uno come pilota e l'altro come ingegnere. Come detto, si sono trovati insieme nella Red Bull Rookies Cup, entrambi da 'studenti', uno di corse e l'altro universitario, si sono persi di vista con passaggi più soddisfacenti per l'ingegnere che ha già assaggiato podi e vittorie con Ortolá nel team di Alessandro Tonucci. Fergnani avrebbe potuto seguire Ortolá anche in Msi l'anno scorso, ma ha preferito restare con LevelUp MTA, riuscendo a imporre il suo desiderio di ricominciare il cammino interrotto qualche anno fa, e realizzare i propri obiettivi insieme a Bertelle. L'inizio è stato promettente, al netto della delusione di non aver convertito alcuna delle due pole in podio. Bertelle, da parte sua, ha la missione di farcela per vincere la sua personale scommessa: come racconta sempre, scherzando ma non troppo, se non dovesse sfondare nel mondo delle corse tornerebbe al paesello, Rivadolmo , a dare una mano nel negozio di generi alimentari del papà. Ecco perché fino all'anno scorso sul suo casco c'era una caricatura di Matteo diviso a metà: un po' pilota, un po' salumiere. Il pilota più bravo a tagliare il salame o il salumiere più veloce del mondo? Quando si parla di fare a fette, Bertelle punta a riuscirci il prima possibile con i rivali. Anche perché la dieta rigidissima della Moto3 non permette sgarri: ecco perché serve una grande stagione, per saltare in Moto2 e poter tornare a banchettare a Rivadolmo, da pilota di bottega.

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Matteo Bertelle, il pilota gentiluomo che studia da campione

Rosario Triolo