Quando il caos arriva prima della tempesta: le nuove regole in MotoGP in caso di pioggia

Solitamente una gara ‘normale’ inizia con la partenza, prosegue con i giri che servono per comporla tutta e termina con la tradizionale bandiera scacchi. Quando invece non si riesce ad avere una situazione regolare a causa delle condizioni meteorologiche, intervengono diverse regole che dirigono e cambiano l'andamento della competizione, perché determinano in maniera importante cosa dovrà fare il pilota nelle diverse fasi della gara. Su tutte, tre sono quelle più importanti che vediamo più spesso nelle gare. Prima regola Se durante il giro di ingresso, quello di schieramento che porta i piloti ad andare a mettersi nella griglia di partenza, un pilota dovesse decidere di rientrare al box per cambiare moto prendendo il semaforo rosso in uscita dalla pit lane, dovrà aspettare fermo al semaforo il passaggio dei piloti che inizieranno il loro giro di riscaldamento, accodarsi a loro e al termine schierarsi normalmente nella sua casella di partenza. Facciamo un esempio: un pilota che è in pole position e cambia moto, si accosta ai piloti che fanno il giro di ricognizione e al termine va nella sua casella che è la pole position. Ma una volta che partirà la gara, il pilota dovrà scontare due ‘long lap penalty’, passando in quelle curve presenti in ogni circuito che vanno all'esterno della pista tradizionale e che lo costringono a fare un percorso più lungo e più lento. Seconda regola Se durante il giro di riscaldamento, quello che porta i piloti a fare il giro di ricognizione e poi ad effettuare la vera e propria partenza, più di 10 piloti dovessero decidere di fermarsi ai box per sostituire la moto e le gomme, perché ritengono che la situazione non sia più quella di prima, la partenza verrà fermata e ritardata. Si effettuerà quindi una nuova partenza e la gara avrà un giro in meno. Il tutto deve avvenire con una procedura molto rapida, che viene chiamata ‘quick start procedure’. Terza regola La terza e ultima regola è la più famosa. Viene chiamata ‘flag to flag’ e permette al pilota, dopo che la direzione gara ha comunicato che la pista è bagnata, di potersi fermare nel box durante la gara per cambiare la moto senza incorrere in penalizzazioni. Cosa è successo nel GP di Francia La gara di domenica è stata la ‘tempesta perfetta’ perché tutte e tre le regole sopra descritte sono state attuate, generando confusione, incertezze, ribaltoni, ma anche tanta spettacolarità. Nel complesso, infatti, la gara è stata molto bella e aperta fino al termine. Ma capiamo meglio cosa è successo durante la gara per far sì che tutte e tre le regole siano state applicate. Come ogni domenica, i piloti sono entrati in pista nel giro di schieramento normalmente. Tutti avevano le gomme slick perché il tracciato era completamente asciutto. I piloti sono rimasti sulla griglia di partenza per i tradizionali 15 minuti prima del via ma nel frattempo ha iniziato a piovere. Non tantissimo, il tracciato ancora non era bagnato, ma piovigginava. Quando i piloti hanno iniziato il giro di riscaldamento hanno capito che la pista era troppo bagnata per le gomme slick e che sarebbe stato troppo difficile e pericoloso correre. In tanti sono quindi corsi ai box per sostituire la propria moto e prendere quella con le gomme da bagnato. A rientrare sono stati in più di 10 e, per la seconda regola descritta prima, la partenza è stata quindi fermata ed è stata avviata la ‘quick start procedure’. I piloti hanno cambiato la moto e le gomme e sono poi tornati in pista per questa nuova partenza. Ma nel giro di ingresso di questo secondo via, quindi nel giro che porta i piloti dai box alla griglia, diversi piloti hanno capito che la pista stava tornando ad essere troppo asciutta per le gomme rain. Nel frattempo, infatti, aveva smesso di piovigginare e alcuni piloti hanno compreso che le gomme rain avrebbero sofferto troppo i primi passaggi e che sarebbe stato meglio tornare alle slick. Per cui in questo giro di schieramento tanti piloti, circa l'80%, hanno scelto di rientrare ai box, di riprendere la moto con le gomme da asciutto e di rischierarsi col semaforo rosso alla fine della pit lane. Gli altri rimasti in pista sono invece andati direttamente nella griglia di partenza. Concluso il minuto della procedura di partenza, i piloti sono partiti per il giro di ricognizione, in cui i piloti che hanno sostituito la moto si sono potuti accodare ai piloti che erano partiti dalla griglia per il giro di ricognizione e, terminato il giro, sono andati a riprendersi la propria posizione sulla casella di partenza ma con la penalizzazione di dover scontare due ‘long lap penalty’ nella prima fase di gara. Si arriva così all’attesa partenza, che avviene normalmente. I piloti partono, cominciano a percorrere i loro giri e, a causa dei tanti piloti penalizzati con i ‘long lap penalty’, la gara è subito ricca di ribaltoni. Quando tutti i piloti hanno finito di scontrare la penalità, ha ricominciato a piovere forte. I piloti che avevano le gomme rain hanno chiaramente deciso di continuare con le moto che avevano, mentre i piloti che erano tornati sui propri passi e avevano le slick hanno deciso di rifermarsi ai box sfruttando la regola ‘flag to flag’. Abbiamo quindi visto tantissimi piloti ripassare ai box, riprendere la moto con le gomme da bagnato e ritornare in pista. Un’operazione che fa perdere dai 30 ai 40 secondi e che ha portato a un nuovo grande ribaltone in gara. Alla fine, dopo tutto questo trambusto, la seconda parte di gara è stata corsa regolarmente fino al traguardo, dove il bravissimo francese Zarco è riuscito a battere Marc Marquez. L’aver attuato queste tre regole nella prima parte di gara può aver generato confusione, ma allo stesso tempo tutto questo ha regalato anche tantissimo spettacolo. Ma la cosa più importante, che ci tengo a sottolineare, è che la presenza e l’efficacia di queste regole salvaguardano la sicurezza dei piloti. È giusto voler mandare avanti lo spettacolo, ma è fondamentale che anche nello spettacolo la priorità sia la salvaguardia dei piloti. Con queste regole il pilota ha modo di poter scegliere la gomma migliore nel momento più opportuno ed essere il più veloce possibile nella maggior sicurezza possibile.

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