Il pagellone della stagione 2025 della MotoGP

Ducati Ufficiale Lo squadrone italiano ha fatto il suo, alla fine: ha vinto il titolo mondiale piloti con Marc Marquez, quello per team e quello marche. Vista così sembra una situazione rose e fiori, ma in realtà non è stato tutto bello. Marquez ha dominato e nelle sue mani la GP 25 è stata un gioiello, ma se guardiamo il campionato di Pecco Bagnaia c'è invece di che preoccuparsi. Il pilota italiano non è mai stato in grado di lottare per il titolo, perché alla fine in Ducati non sono mai riusciti a dargli stabilmente un mezzo che lo facesse sentire a suo agio. Dopo l'infortunio di Marquez le cose sono state molto problematiche: nelle ultime sette gare Bagnaia ne ha vinta una in Giappone e ha fatto sei 'zeri': 25 punti su 175 disponibili in quelle domeniche. Una miseria. Insomma, senza Marquez chissà cosa sarebbe accaduto. Così i voti sono un misto tra il 10 e lode della metà di MM93 e il 4 della parte di FB63: media 7. I piloti prendono gli stessi voti della propria metà: 10 e lode Marc, che ha guidato sempre alla perfezione, stabilito record e dominato in lungo e in largo, vincendo il nono titolo con ben cinque gare di anticipo; 4 invece alla stagione di Pecco, che è stata assolutamente sotto le attese, anche se non significa che lui abbia dimenticato come si guida , ma che quest'anno l'amalgama tra lui e la sua Desmo non c'è proprio stato. Così i risultati sono un quinto posto finale dietro a due Ducati, un'Aprilia e una KTM. Peccato, chissà che voglia di rifarsi. Importante poi valutare il fatto che Ducati senza Marc è apparsa molto meno superiore rispetto ad Aprilia e KTM, che in qualche caso l'hanno addirittura superata. Tocca lavorare molto per il 2026, anche se sarà un anno di fine ciclo. Ducati Gresini Racing Secondo team in classifica generale, primo tra quelli non ufficiali, con: pilota vicecampione del mondo in Alex Marquez e miglior esordiente in Fermin Aldeguer, autore del primo successo in carriera in MotoGP. Che dire di più? 10. Sembra proprio che Fausto Gresini sia ancora alla guida del team, con le sue intuizioni e le sue capacità. Bravissima Nadia, quindi, ma bravissimi anche Michele Masini, il più giovane team manager della MotoGP, il direttore Carlo Merlini e giù fino all'ultimo dei collaboratori. Un ambiente professionale, capace, organizzato, serio, efficiente, ma anche sorridente, allegro e appassionato. Bravi tutti davvero: dopo aver aiutato Marc Marquez a ritornare sé stesso nel 2024, quest'anno hanno aiutato suo fratello Alex a diventare un top rider e a meritarsi la Ducati ufficiale per il 2026. E non basta: Ducati ha dato loro Aldeguer e lo hanno fatto crescere con calma, ma anche coi giusti stimoli, lo hanno portato a vincere un GP e fare dei podi. Insomma, l'ambiente ideale per esprimersi al meglio senza inutili pressioni. VR46 Racing Team Completa il podio della classifica per team quello 'fluo' di Valentino Rossi, capitanato dal bravo e fidato Uccio Salucci. Una squadra che lavora bene, che tra i suoi valori ha un ottimo clima capace di mettere i propri piloti nelle migliori condizioni. Certo, poi ci sono le difficoltà 'solite', come la GP 25, e quelle impossibili da prevedere, come le cadute o i problemi. Insomma, buona stagione, ma avrebbe potuto ottenere di più. Fabio Di Giannantonio è partito con problemi fisici e, come Bagnaia, si è spesso trovato in difficoltà con la moto, facendo molto bene a gare alterne. Nessun successo, però, fattore che ha posizionato la squadra in terza posizione . Nella sostanza sarebbe una stagione da 7, ma per le potenzialità potrebbero fare nettamente meglio. Ai due piloti, 6. Aprilia Racing Una stagione iniziata in modo molto sfortunato per il campione del mondo Jorge Martin, preso per puntare in alto e proseguita ancora peggio. Il numero 1 ha guidato poco e si è infortunato più volte. Ingiudicabile, povero Jorge. Aprilia non ha però smesso di lavorare e credere nelle sue possibilità con il nuovo capo progettista Fabiano Sterlacchini e, a quel punto, l'impegno praticamente costante del collaudatore Lorenzo Savadori. La vera meraviglia di questa stagione della casa veneta è stata però l'esplosione di Marco Bezzecchi, che da giovane spalla di Martin si è trovato a diventare in fretta il pilota di punta di un team ufficiale e a dover, nel frattempo, sviluppare una moto acerba, nervosa, immatura. Ma “The Bez” si è rivelato essere molto più di un investimento: è stato un leader, capace di sviluppare la moto e di portarla sempre più in alto, fino a riuscire a vincere tre GP e a chiudere terzo in campionato. Un campionato da 10 per il romagnolo, molto apprezzato anche umanamente per la sua determinazione simpatica e allegra. Savadori invece merita un 8, per aver lavorato sodo e sfruttato le possibilità che l’assenza di Martin gli ha concesso, portando avanti i progressi. Aprilia Trackhouse La squadra esterna di Aprilia, di proprietà americana e con Davide Brivio come gestore esperto, ha fatto piuttosto bene considerando che aveva un esordiente come AI Ogura e un giovane ancora da consolidare come Raul Fernandez. A inizio stagione ha favorevolmente stupito il giapponese, poi per un infortunio è calato, ritornando veloce nel finale . Raul invece da metà stagione in poi ha cominciato a mostrare perché Aprilia lo avesse confermato ed è addirittura arrivato a vincere in Australia. Bene insomma, anche se l'anno prossimo squadra e piloti saranno chiamati a una maggiore costanza: 7 al Team, 6 a Ogura e 8 a Fernandez, che ha chiuso anche con un podio all'ultima a Valencia. KTM Factory Racing Una stagione difficile per la squadra austriaca, che ha dovuto superare una crisi aziendale molto critica e problemi di sviluppo e budget. Alla fine le cose si sono sistemate e la KTM, almeno quella guidata da Pedro Acosta, ha dimostrato una buona competitività, per quanto in stagione non abbia raccolto nessuna vittoria. Voto 7 alla scuderia che ha tenuto duro e reagito, 8 invece al pilota, che spesso guida da 10 ma che ci ha messo troppo a imparare a limitarsi. Resta comunque un fenomeno. Binder invece è stato di molto sotto le aspettative: 155 punti raccolti contro i 305 di Pedrito, si prende un 5. Ora KTM è diventata di proprietà del gruppo indiano Bajaj, che ha rilevato anche i marchi Husqvarna e Gas Gas, salvando l'azienda. Vedremo cosa deciderà riguardo alle corse. Speriamo bene visto che KTM nella storia ha sempre vinto nelle competizioni che l'hanno vista gareggiare. KTM Tech 3 Lo storico team di Herve Poncharal è stato venduto e il volto più conosciuto della nuova proprietà è quello di Gunther Steiner, già team Principal della Haas in F1. Per quanto riguarda la stagione, niente di davvero positivo con un Bastianini mai davvero a suo agio sulla moto austriaca e Viñales a lungo infortunato. Una stagione da 4, purtroppo, chissà che il cambio non sia arrivato al momento giusto, quando l'inerzia storica del team stava spegnendosi. Honda HRC Anche per Honda il 2025 è stato una stagione di grandi cambiamenti tecnici, d'altronde dopo il disastroso 2024 non poteva che essere così. Da Aprilia è arrivato l'ingegner Romano Albesiano, una persona con una visione chiara e grande esperienza. I risultati, grazie anche alle concessioni, sono arrivati, ma la Honda di oggi è lontana parente di quella che ricordiamo anche soltanto qualche anno fa. Luca Marini con la sua razionalità, intelligenza, capacità tecniche e determinazione ha aiutato molto, anche se c'è stato in mezzo quell'infortunio di Suzuka a rovinare un po' la storia. Anche Joan Mir ha dato sempre il massimo, si è impegnato, ha commesso tanti errori ma è stato anche sfortunato. Insomma, è una stagione di ripartenza, roba da 6. Il bello arriverà l'anno prossimo. LCR Honda La squadra di Lucio Cecchinello non ha disputato una stagione memorabile, anche per via della assoluta mediocrità dell'imposto Chantra e delle continue cadute di Zarco , che ha sì vinto una gara a Le Mans e fatto un podio a Silverstone, ma per lunghi tratti di stagione non si è trovato a suo agio con la moto modificata. Insomma, vertici assoluti e fondo gruppo, tutto in una stagione. La squadra è capace, il pilota generoso, l'anno prossimo con Moreira sarà tutta un'altra storia: 6. Yamaha MotoGP Team La squadra ufficiale della casa giapponese , è stata tutta nelle mani d'oro del suo top driver, Fabio Quartararo, che con generosità totale ha conquistato la bellezza di cinque pole polition e disputato gare combattive, sempre al limite, con molte cadute e spesso rallentamenti di ritmo nella seconda parte di gara. È comunque stato “El Diablo”, 7, di gran lunga il miglior pilota Yamaha visto un Alex Rins, 4, soltanto rarissimamente di nuovo al suo livello. Ora è iniziata l'era del V4 anche per Yamaha e si spera che il progetto sia buono e competitivo: Yamaha ci manca là davanti. Pramac Yamaha MotoGP Il cambiamento totale da team campione del mondo con Martin e Ducati a squadra di una Yamaha in crisi è stato traumatico. Un pilota prima infortunato, poi già destinato al passaggio in SBK come Miguel Oliveira , un altro, Jack Miller troppo propenso agli errori e una moto piena di problemi. Insomma, una stagione di passaggio per una struttura che ha dimostrato ampiamente di essere top, ma che quest'anno non ha potuto dimostrare le sue qualità: 5. L'anno prossimo col V4, l'ingaggio di Toprak Razgatioglu e si spera un Miller più consistente, sarà un'altra storia.

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Paolo Beltramo