
LA FOTOGALLERY. Il playmaker dei Celtics, scelto come riserva nella squadra dell'Est per la gara in programma domenica notte (diretta su Sky), è con il suo 1,75 il più basso giocatore di sempre a disputare una “partita delle stelle” insieme a Calvin Murphy. Prima di lui però altri campioni dal fisico “normale” hanno partecipato al match. Da Iverson a Paul, ecco chi sono

Normali per la gente comune, troppo “bassi” per il basket Nba. Nel 2016 l'All Star Game vedrà in campo il giocatore più basso della sua storia, Isaiah Thomas. Il regista dei Celtics però non è il primo "piccolo" ad arrivare alla "partita delle stelle". Allen Iverson, Chris Paul, Calvin Murphy, ecco chi sono stati gli All Star "tascabili" -
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THOMAS – Il numero 4 dei Boston Celtics, 175 cm, è arrivato nell'NBA nel 2011 e da questa stagione è agli ordini di coach Brad Stevens. Qui si è guadagnato la prima chiamata all'All Star Game, come riserva nel team dell'Est, diventando il più basso giocatore a raggiungere questo traguardo -
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MURPHY – Il giocatore dei Celtics ha eguagliato il primato del playmaker e bandiera degli Houston Rockets che portò i suoi 175 cm all'All Star Game 1979 di Detroit, dove nella squadra della Eastern Conference giocò insieme a due leggende come Julius Erving e Pete Maravich -
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ADAMS – Di soli tre centimetri più alto (178 cm) di Thomas e Murphy, Michael, classe 1963, uno specialista del tiro da tre punti (79 gare con almeno una tripla realizzata) giocò la “gara delle stelle” nel 1992 nella selezione dell'Est con Michael Jordan, restando in campo 14 minuti con otto punti e quattro rimbalzi -
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MARTIN – Stessi centimetri ma altra classe rispetto ad Adams per l'ex playmaker di Minneapolis, St.Louis e New York che vincerà cinque titoli Nba. Sei volte consecutive tra il 1953 e il 1959 alla gara delle stelle -
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BEARD - C'era un “piccoletto” in campo anche nel 1951, nella prima edizione della "gara delle stelle". Ed era l'oro olimpico di Londra 1948 e due volte campione Ncaa con Kentucky. Giocava con gli scomparsi Indianapolis Olympians con cui in due anni di Nba aveva collezionato 15.9 punti e 4.4 assist a partita -
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BRANDON – 180 cm di classe, velocità e visione di gioco. Terrell, nato a Portland e prodotto dell'università dell'Oregon, giocò tra il 1991 e il 1996 a Cleveland e nelle ultime due stagioni con i Cavs il playmaker disputò due All Star Game, il secondo con 17 minuti sul parquet e 10 punti-
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BARROS – Sedicesima scelta dei Seattle Supersonics al draft 1989, il regista visse un biennio eccellente tra il 1993 e il 1995 a Philadelphia. Con quella maglia e la palma di “Most Improved Player” della stagione nel '95 si guadagnò la chiamata alla “partita delle stelle”, dove giocò 11 minuti in una squadra della Eastern Conference guidata da Pippen e Hardaway -
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PAUL – 1.83, un'altezza quasi impensabile per un top player della Nba odierna. A meno che si abbia la classe di CP3. Che tra New Orleans e Los Angeles sponda Clippers non ha mai vinto nulla, ma all'All Star è un habitué. Nove partecipazioni, l'ultima nel 2016 con la perla del premio di Mvp vinto da capitano dell'”Ovest” nel 2013 -
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IVERSON – Uguale statura e classe immensa per “The Answer”. Allen, 41 anni a giugno, è stato alla “partita delle stelle” 11 volte, in due occasioni è stato votato miglior giocatore del match, la prima nel 2001 in una sfida faccia a faccia con Kobe Bryant finita 111-110 per la squadra del “piccoletto” -
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LOWRY – Kyle, 183 cm di potenza ma anche con mani molto “educate”, giocherà nel 2016 un All Star Game "in casa" essendo una stella dei Raptors. Per lui, arrivato nella Nba nel 2006 si tratta della seconda convocazione con la squadra della Eastern Conference, dopo quella del 2015 conclusa con 10 punti e 8 assist -
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PRICE – A comporre la “pattuglia” degli All Star alti 1,83, il punto fermo dei Cleveland Cavaliers tra gli Anni Ottanta e Novanta. Giocò quattro “partite delle stelle” tra il 1989 e il 1994. Nel 1993 e l'anno seguente il playmaker conquistò anche la gara dei tre punti -
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T.HARDAWAY – Un'altra bandiera degli anni Novanta della Nba "grande" con un fisico normale. Come Tim che sarà in campo per cinque volte tra il 1991 e il 1998, mentre indossava la maglia di Golden State e dei Miami Heat -
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RODGERS – Guy, uno dei miti della Nba degli Anni Sessanta, era alto 1.83 ma aveva una visione di gioco fuori dal comune. Tanto da giocare al fianco del mito Wilt Chamberlain, da essere per due anni miglior assist man della lega e da disputare quattro All Star Game, l'ultimo nel 1967, al fianco di Bob Cousy e Jerry West -
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BLAYLOCK – Un playmaker di buona qualità, capace di difendere e con una passione per le palle rubate. Tredici stagioni in Nba e una convocazione per l'All Star Game, nel 1994 nella selezione della Eastern Conference. E soprattutto l'adorazione di Eddie Vedder che aveva chiamato come lui il gruppo che sarebbe diventato i Pearl Jam -
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WEBB – “Spud” non ha mai giocato una “partita delle stelle”, ma ha partecipato all'All Star Week End prendendo parte una volta, nel 1986, alla gara delle schiacciate, vincendola. Lui che è alto 1,70-
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ROBINSON – Come Webb anche Nate, tagliato a fine ottobre dai New Orleans Pelicans, non è mai stato un All Star ma ha giocato e vinto tre volte lo Slam Dunk Challenge (2006, 2009, 2010), pur toccando a malapena l'1,75 -
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