Negli ultimi tre minuti della gara contro Houston gli Warriors subiscono un parziale di 7-0 culminato con i due liberi di Jalen Green che danno la vittoria ai Rockets ed eliminano Golden State dalla Emirates NBA Cup. A Steve Kerr, però, non va giù quell’ultima chiamata che porta in lunetta Green, e in conferenza stampa il coach ha usato parole durissime nei confronti degli arbitri della partita
TUTTI I RISULTATI E GLI HIGHLIGHTS DELLA NOTTE NBA
A 3 minuti dalla fine del quarto di finale di Emirates NBA Cup con Houston, gli Warriors avevano un vantaggio di 6 punti, risultato sudatissimo dopo una gara sempre in equilibrio. Da lì in poi, però, Golden Statenon è più stata in grado di segnare e il parziale di 7-0 ha lanciato i Rockets verso la vittoria e quindi verso Las Vegas, dove i ragazzi di Ime Udoka giocheranno le Final Four. A sigillare quel parziale con i due liberi del pareggio e quindi del sorpasso decisivo sul 91-90 è stato Jalen Green, andato in lunetta dopo aver subito un fallo da Jonathan Kuminga mentre i due battagliavano per avere il possesso della palla avvinghiati sul parquet. E quel fischio, alla fine decisivo, non è affatto andato già a coach Steve Kerr, che nel dopo partita ha usato parole pesanti riguardo alla decisione presa dagli arbitri e più in generale a proposito dell’arbitraggio che i suoi avrebbero subito.
Kerr e la furia riservata agli arbitri
“Non ho mai visto una chiamata del genere, che chiaramente avrebbe dovuto essere una palla a due” ha esordito Kerr in conferenza stampa commentando il fallo fischiato a Kuminga su Green a 3.5 secondi dalla fine, “è davvero inaccettabile”. E l’allenatore di Golden State, dopo aver concesso a Houston i meriti per la rimonta compiuta, ha proseguito lamentando un metro arbitrale che avrebbe sfavorito i suoi e in particolare Steph Curry, vittima di un trattamento a suo dire scorretto da parte della difesa dei Rockets e quasi mai sanzionati dagli arbitri. “Un fischio del genere è roba da dilettanti, forse ammissibile in una partita alle scuole elementari” ha rincarato la dose Kerr, “soprattutto dopo che la gara era stata quasi un match di wrestling e con il risultato in bilico: sono sbalordito”. Per Kerr, il finale di partita è stato deciso dai direttori di gara e non dai giocatori: “La possibilità di vincere la partita ci è stata portata via da quella chiamata, e credo che i miei ragazzi si fossero meritati una chance di vincerla”.