LeBron è troppo per Belinelli, Gallinari vincente
NBAJames firma la miglior prestazione della stagione a quota 44 e rende inutili i 15 del Beli. 21 punti del Gallo riportano Denver alla vittoria dopo due sconfitte consecutive
Cleveland Cavaliers-Charlotte Hornets 116-105 — Ogni sera che passa, sembra che ci sia sempre un nuovo record da superare per LeBron James. Dopo aver scavalcato Elvin Hayes al nono posto della classifica marcatori di tutti i tempi, King James è diventato il primo di sempre a raggiungere quota 27.000 punti, 7.000 rimbalzi e 7.000 assist, diventando allo stesso tempo la prima non-guardia ogni epoca a distribuire così tanti passaggi vincenti per i compagni. La partita con gli Hornets è stata l’ennesima dimostrazione di quanto possa dominare a piacimento una partita: dopo aver dato 8 assist dei 19 assist di squadra nel solo primo tempo (in cui i Cavs hanno tirato col 68% andando avanti anche di 19 punti), nel secondo ha ricacciato indietro la rimonta degli Hornets che si erano portati a -3, segnando due triple consecutive sul finire del terzo quarto e poi mettendone 17 nell’ultimo.
Portaci a casa — Alla fine il Re ha chiuso con 44 punti, 10 assist e 8 rimbalzi tirando 17/24 dal campo e 5/10 da tre, la sua miglior prestazione realizzativa in regular season da quando è tornato a vestire la maglia dei Cavaliers. Per i campioni in carica ci sono stati anche i 22 punti di Kevin Love (pur con 0/4 da tre), i 16 del miglior Iman Shumpert della stagione e la doppia doppia a 13+12 di Tristan Thompson, mentre Kyrie Irving ha pagato la stanchezza chiudendo con 4/13 al tiro e 11 punti. Un altro dei motivi per cui LeBron si è fatto carico dell’attacco nel secondo tempo: “Molti dei ragazzi avevano le gambe pesanti stasera, perciò toccava a me fare un passo in avanti” ha commentato il Prescelto. Kevin Love invece è stato molto più sintetico: “Ci ha trascinati di forza. Per tutto il secondo tempo gli ho detto solo: ‘Portaci a casa’”.
La partita del Beli — Per Marco Belinelli una serata positiva al tiro con 6/11 dal campo e 3/4 da tre per 15 punti, terzo miglior marcatore di squadra dopo i 17+11 di Cody Zeller e i 24 di Kemba Walker, il quale ha dovuto abbandonare la partita nei minuti finali per un ginocchio-contro-ginocchio fortuito con James che lo ha lasciato a terra per diversi minuti. Nel post-gara ha però detto che si è trattata solo di una contusione e che si aspetta di essere in campo contro Indiana, la seconda di cinque partite consecutive in trasferta per la squadra di Steve Clifford.
Orlando Magic-Denver Nuggets 113-121 (Highlights) — Coach Michael Malone non ha girato troppo attorno alla questione: “Con Danilo è molto semplice: quando è aggressivo, è un grande giocatore. Quando si accontenta del tiro in sospensione e non va in lunetta, non è un altrettanto grande giocatore”. Quella di Orlando è stata una di quelle partite in cui Gallinari è stato aggressivo, e infatti ha chiuso con 21 punti (miglior marcatore di squadra) con 5/8 dal campo, 2/3 da tre e soprattutto 9/10 ai liberi grazie a 6 falli subiti, a cui ha aggiunto 6 rimbalzi e 3 assist con una sola palla persa. “È quello che devo fare in ogni partita: più sono aggressivo e più riesco a creare occasioni per tutti gli altri” ha dichiarato il Gallo, che con una tripla ha spezzato definitivamente la parità a 4 minuti dalla fine, con i suoi che non si sono più voltati indietro dopo una partita combattuta con 6 pareggi e 12 sorpassi alla guida nel punteggio.
Dominio interno — Nonostante la presenza di due stoppatori del calibro di Serge Ibaka (che ha chiuso con 22 punti e 4 stoppate) e Bismack Biyombo (alle prese con un problema alla spalla) a sopperire all’assenza di Nikola Vucevic, i lunghi di Denver hanno dominato nel pitturato dando trenta punti agli avversari (64-34), grazie ai 17 con 8/11 al tiro di Jusuf Nurkic, i 14 di Nikola Jokic e la doppia doppia da 19+10 in 23 minuti di Kenneth Faried, rientrato in rotazione. A compensare dall’arco ci ha pensato il rookie Juancho Hernangomez, alla miglior prestazione in carriera: 14 punti con 4/5 dall’arco e il canestro del pareggio precedente alla tripla di Gallinari. Inutili i 24 di Evan Fournier e i 17 di Jeff Green, con i Magic che scendono al record di 10-15, mentre Denver interrompe la mini-striscia di due sconfitte consecutive salendo a 9-15 nella Western Conference.