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La guida al Natale NBA 2016

NBA

Dario Vismara

Steph Curry e LeBron James: l'élite della NBA a confronto (Foto Getty)
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Vi presentiamo le partite per godervi al meglio la serata di Natale: il rematch tra Cleveland Cavaliers e Golden State Warriors e, a seguire, Lakers-Clippers

La rivincita tra Cleveland Cavaliers e Golden State Warriors è ovviamente la portata principale del menù di Natale che la NBA ci propone per il 69° anno consecutivo, ma anche il resto delle portate non è da sottovalutare. Per gustarvi al meglio l’intera serata natalizia dall’antipasto al caffè, vi presentiamo le cinque partite analizzandone i temi principali.

Antipasto: New York Knicks vs Boston Celtics – ore 18:00

Il matinée al Madison Square Garden è un grande classico – nessuno ha giocato più partite dei Knicks a Natale: ben 52 –, anche se negli ultimi anni non sempre i newyorkesi hanno regalato grandi prestazioni al pubblico di casa, tanto è vero che dodici mesi fa nemmeno erano tra le dieci squadre scelte dalla NBA per la vetrina privilegiata della stagione. Questa volta però la musica pare diversa, con i blu-arancio attualmente al quinto posto nella Eastern Conference e con la possibilità, vincendo, di agganciare proprio i Celtics al terzo posto con un record di 17 vittorie e 13 sconfitte. Carmelo Anthony è il giocatore con la media più alta  tra quelli che hanno disputato almeno quattro partite natalizie (34.3 punti), ma dall’altra parte Isaiah Thomas è reduce da 14 gare consecutive con almeno 20 punti segnati, la striscia più lunga attualmente in NBA. Grande attesa anche per l’esordio di Kristaps Porzingis, che dovrebbe essere della partita nonostante il problema al ginocchio che lo ha fatto uscire anzitempo nella partita contro Orlando.

I Knicks hanno solamente la 25^ difesa della NBA per rating difensivo (107.5), ma migliorano di due punti su 100 possessi e hanno un differenziale su 100 possessi positivo (+0.7) quando giocano in casa, dove hanno un eccellente record di 11-4. I Boston Celtics però sono la quinta miglior squadra di tutta la NBA in trasferta (+2.8 su 100 possessi) grazie a un eccellente controllo dei ritmi, perdendo meno di 12 palloni su 100 possessi (solo i Raptors fanno meglio di loro). Interessante soprattutto lo scontro sotto canestro, visto che Al Horford e soci soffrono molto sotto rimbalzo (quint’ultimi in NBA) mentre i Knicks sono la quinta miglior squadra della lega per rimbalzi offensivi (più di un pallone su quattro torna nelle loro mani dopo un errore). Il primo scontro tra le due squadre lo scorso 11 novembre si è concluso con una larga vittoria casalinga dei Celtics per 115-87, ma i Knicks sono una squadra decisamente migliore rispetto all’inizio della regular season e hanno vinto 8 delle ultime 12 partite, di cui le ultime due consecutive.

Primo: Cleveland Cavaliers vs Golden State Warriors – ore 20:30 (diretta Sky Sport e Cielo)

Riflettori puntati sulle due migliori squadre della NBA, che si affrontano per la prima volta dopo la leggendaria gara-7 dello scorso giugno. Gli Warriors hanno cambiato molto rispetto alle Finals, ma quando aggiungi un talento come Kevin Durant non puoi certo lamentarti; dall’altra parte i Cavs sono rimasti sostanzialmente gli stessi, ma saranno privi di J.R. Smith che si è fratturato il pollice della mano destra e rimarrà fuori per i prossimi tre mesi. Un’assenza pesante per coach Tyronn Lue – il quale nelle ultime partite ha schierato DeAndre Liggins in quintetto per migliorare la difesa perimetrale – che perde uno dei suoi tiratori privilegiati sul perimetro: per quanto J.R. abbia tirato piuttosto male nel suo inizio di stagione, la sua presenza permetteva spaziature migliori per le penetrazioni di Kyrie Irving e LeBron James.

Entrambe le squadre si presentano con strisce vincenti aperte: i Cavs hanno raccolto un successo nelle ultime quattro partite, gli Warriors addirittura 7 grazie a una ritrovata difesa (al momento la seconda migliore della NBA dopo un inizio solo nella media), ed entrambe hanno vinto 9 delle ultime 10 gare disputate. È comunque legittimo aspettarsi una partita ad alto punteggio, un po’ perché si affrontano due dei tre migliori attacchi della lega (solo i Toronto Raptors fanno meglio di loro) e un po’ perché, comprensibilmente, i due allenatori cercheranno di nascondere un po’ le carte, tenendosi gli schemi difensivi migliori per un eventuale – e al momento probabile – incontro a giugno per chiudere la trilogia iniziata con le Finali del 2015. Nel frattempo, godiamoci il meglio che la NBA possa proporci in questo momento.

Secondo: San Antonio Spurs vs Chicago Bulls – ore 23:00 (diretta Sky Sport)

Dwyane Wade è un grande protagonista delle partite di Natale: nessuno tra i giocatori in attività ne ha giocate di più (11) e ha segnato di più (277 punti, terzo ogni epoca dietro Kobe Bryant e Oscar Robertson). Gli occhi di tutti saranno però puntati sullo scontro tra Kawhi Leonard e Jimmy Butler, due delle migliori ali di tutta la NBA: nell’incontro dello scorso 8 dicembre coach Fred Hoiberg ha deliberatamente scelto di escludere Butler dall’attacco (solo 14 tiri tentati in 38 minuti) pur di togliere agli avversari Leonard dalla difesa, attaccando 4 contro 4 dando palla a Wade (20 punti) e vincendo per 95-91. C’è da scommettere che Gregg Popovich e il coaching staff di San Antonio cercheranno un modo per evitare che succeda di nuovo, magari mettendo Leonard su un avversario meno pericoloso come ci ha rivelato Ettore Messina.

Gli Spurs sono, come ogni anno, una squadra di élite assoluta della lega: sesto miglior attacco, terza miglior difesa e quarto miglior differenziale di tutta la NBA. Rispetto al passato il pallone si muove leggermente di meno (“solo” il 61% di canestri assistiti, comunque 8° nella lega) anche per accomodare gli isolamenti di LaMarcus Aldridge e Kawhi Leonard, che contro Portland ha registrato l’ottava partita stagionale sopra quota 30, dopo averne realizzate solo quattro nei primi cinque anni di carriera. I Chicago Bulls, dopo aver cominciato bene la stagione, hanno perso cinque delle ultime sei partite e sono scivolati fuori dalla zona playoff a Est, pagando i troppi alti e bassi della loro annata, come detto chiaramente da Wade dopo l’ultima sconfitta a Charlotte.

Dolce: Oklahoma City Thunder vs Minnesota Timberwolves – ore 2:00

Per la prima volta nella loro storia i Minnesota Timberwolves prendono parte alla partita di Natale. Un riconoscimento straordinario per una franchigia che, dopo i fasti con Kevin Garnett, non è più tornata a “fare notizia” nella NBA, mancando i playoff per 12 stagioni consecutive – la striscia più lunga attualmente tra le 30 franchigie. Le cose sono destinate a cambiare, anche se non da questa stagione: in fase di preview molti si aspettavano che i giovani T’Wolves guidati da Tom Thibodeau potessero giocarsela per un posto ai playoff, ma il record di 9 vittorie e 20 sconfitte parla chiaro, nonostante siano l’unica squadra ad aver avuto tre giocatori – Karl-Anthony Towns, Andrew Wiggins e Zach LaVine – capaci di andare sopra 40 punti in una partita.

Dall’altra parte c’è solamente un giocatore che ha 40 punti nelle mani, ma basta e avanza. Russell Westbrook sta vivendo una stagione storica con una tripla doppia di media da 31.8 punti (capocannoniere della lega), 10.8 assist (secondo dietro Harden) e 10.5 rimbalzi (13°). Il numero 0 dei Thunder ha realizzato 14 triple doppie in 30 partite di stagione e sta trascinando i suoi con una prestazione incredibile dietro l’altra, l’ultima delle quali sul campo dei Boston Celtics segnando 20 punti nel solo ultimo quarto. Westbrook è uno dei cinque giocatori ad aver registrato una tripla doppia nel giorno di Natale (ci è riuscito nel 2013 contro New York) insieme a LeBron James, Billy Cunningham, John Havlicek e Oscar Robertson: se ne regalerà un’altra per portare i suoi Thunder ancora più in alto?

Caffè: Los Angeles Lakers vs L.A. Clippers – ore 4:30

La quinta e ultima partita di Natale è per i veri temerari: l’orario di inizio in piena notte impone un’ampia dose di caffè per rimanere svegli, ma le probabili assenze di Chris Paul e Blake Griffin potrebbero quantomeno rendere più equilibrata una sfida che, a ranghi completi, vedrebbe i Clippers ampiamente favoriti. Dalla stagione 2012-13 a oggi, infatti, i Lakers hanno vinto solamente una volta con gli ex “cugini sfigati” a fronte di ben 15 sconfitte, di cui le ultime undici consecutive. Tra le due squadre, i Lakers sono chiaramente quelli più in difficoltà: dopo un sorprendente inizio di stagione attorno o addirittura sopra il 50% di vittorie, i ragazzi di Luke Walton sono crollati perdendo 12 delle ultime 13 gare, finendo nei bassifondi della Western Conference per colpa della penultima difesa della NBA (110 punti concessi su 100 possessi).

I Clippers invece, dopo la pessima notizia dell’operazione che terrà Blake Griffin fuori per un mese, avevano raccolto un successo incoraggiante contro gli Spurs prima di perdere Chris Paul per un problema muscolare. La sconfitta con i Dallas Mavericks segnando solo 88 punti ha mostrato quanto soffra la squadra senza loro due, e Doc Rivers – pur considerando CP3 ancora “day-to-day” – spera di averlo a disposizione per non perdere troppo terreno nella corsa ai playoff, visto che Houston li ha agganciati al terzo posto con un record di 22-9. Con ogni probabilità saranno le panchine a decidere la sfida: Jordan Clarkson e Lou Williams guidano la più prolifica dell’intera lega (50.5 punti di media), ma Jamal Crawford e Austin Rivers ne hanno prodotti 42 in coppia nell’ultima partita e promettono di prendersi ancora più responsabilità nelle prossime, a partire dalla sfida conclusiva del Natale 2016.