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Esattamente 20 anni fa, l'8 gennaio 1997, fu reso noto l'elenco delle dieci migliori squadre NBA (rigorosamente in ordine cronologico e non di importanza) selezionate da un gruppo di giornalisti assieme al voto popolare. Una lista a cui poi venne reso omaggio durante la cerimonia di premiazione dei 50 migliori giocatori NBA che si tenne sempre quell'anno. Quante delle squadre che hanno giocato nei due decenni successivi meriterebbero di entrarne a far parte?
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BOSTON CELTICS 1964-65 - La versione più famosa dei Boston Celtics che dominarono negli anni 60, guidati in campo da Bill Russell e in panchina da Red Auerbach, è certamente quella del 1965. Una squadra capace di conquistare il settimo titolo dopo una battaglia epica contro i Philadelphia 76ers nelle finali della Eastern Conference, conclusa con il 110-109 in gara-7 e con l’urlo dello storico commentatore radio Johnny Most “Havlicek stole the ball”, immagine di quella che rappresenta una delle giocate più famose della storia NBA.
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PHILADELPHIA 76ERS 1966-67 - Non potevano mancare anche gli avversari di quei Celtics, i Philadelphia 76ers del 1966, capaci di prendersi la rivincita dopo aver collezionato 46 vittorie nelle prime 50 gare giocate e di aver fissato a quota 68 il record di vittorie stagionali in NBA. Wilt Chamberlain e compagni posero fine alla striscia di otto successi consecutivi di Boston vincendo 4-1 la serie contro i Celtics, piegando poi per 4-2 le resistenze dei San Francisco Warriors in finale.
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NEW YORK KNICKS 1969-70 - I New York Knicks del 1970 vinsero un titolo storico al Madison Square Garden contro i Los Angeles Lakers in una combattutissima finale terminata a gara-7. Una delle prime squadre che fece dell’arte del passaggio e dello “Share the ball” uno dei suoi mantra, conquistò il successo in quella epica sfida finale grazie al ritorno sul parquet di Willis Reed nella decisiva gara del Madison Square Garden, giocatore di riferimento di quei Knicks. Dopo aver saltato gara-6 a causa di un problema al polpaccio, il capitano dei newyorchesi tornò sul parquet nonostante l’infortunio, realizzando i primi due canestri della partita e segnandola in maniera definitiva in favore dei padroni di casa.
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LOS ANGELES LAKERS 1971-72 - Jerry West e Wilt Chamberlain furono i primi a vincere un titolo con la maglia dei Lakers al termine di una stagione memorabile, in cui i losangelini riuscirono a vincere 33 partite consecutive (un record ancora oggi imbattuto) e chiudendo la regular season a quota 69 successi, superando i Sixers di qualche anno prima (che schieravano sempre Chamberlain). La finale contro i Knicks fu poco più di una formalità, conquistata per 4-1.
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PHILADEPHIA 76ERS 1982-83 - L’innesto decisivo di Moses Malone in un gruppo già rodato e sapientemente guidato da “Doctor J”, Julius Erving, riportò il titolo a Philadelphia dopo 16 stagioni di digiuno. Una squadra sicura dei suoi mezzi, come le parole pronunciate proprio da Malone alla vigilia di quei playoff in cui disse che i Sixers non avrebbero avuto problemi a sbarazzarsi degli avversari in “Fò-Fò-Fò” (frase divenuta poi celebre), ossia in quattro partite ciascuna, senza concedere spazio agli avversari. Alla fine la previsione non andò tanto lontana dalla realtà, in una postseason chiusa da Philadelphia con il miglior record della storia NBA ai playoff (12-1)
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BOSTON CELTICS 1985-86 – Sconfitti l’anno prima dai Lakers in uno dei tanti scontri che hanno caratterizzato gli anni 80, i Boston Celtics si presero la rivincita nel 1986, grazie all’innesto di Bill Walton e a una cavalcata trionfale terminata con la finale vinta 4-2 contro Houston. Quei Celtics vinsero 40 delle 41 gare casalinghe (record NBA eguagliato dagli Spurs lo scorso anno), fissando a quota 67 il massimo numero di vittorie in regular season nella storia di Boston.
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LOS ANGELES LAKERS 1986-87 - I Lakers dello “Showtime” al loro massimo splendore furono proprio quelli del 1987, che si ripresero il titolo NBA sempre ai danni dei Celtics (sì, ricorrono spesso queste due squadre nella classifica), trascinati da un Magic Johnson al suo meglio e dal miglior realizzatore della storia NBA, Kareem Abdul Jabbar.
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DETROIT PISTONS 1988-89 – I Bad Boys di Detroit conquistarono il trono NBA grazie soprattutto alla loro applicazione difensiva (spesso al limite) e in grado di sfruttare l’assenza di un centro dominante come potenziale risorsa grazie a un reparto guardie di primissimo livello guidato da Isiah Thomas. Alla fine fu un successo trionfale, compresa la finale contro i Lakers battuti 4-0.
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CHICAGO BULLS 1991-92 – Il secondo successo all’interno del primo three peat firmato Michael Jordan è il migliore di quel triennio, una squadra capace di crescere dopo aver conquistato il primo titolo, migliorando di ben sei gare il record di vittorie della regular season precedente. A cadere in finale sono gli Houston Rockets, battuti per 4-2.
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CHICAGO BULLS 1995-96 - La prima stagione giocata per intero da Michael Jordan dopo il ritorno in NBA non poteva che essere speciale. Quei Bulls fissarono a quota 72 il record di vittorie stagionali (battuto dagli Warriors lo scorso anno), chiudendo la stagione col record di 87-13, includendo anche i playoff. In molti avevano messo in discussione la condizione fisica del numero 23, ma furono subito costretti a ricredersi: MJ era tornato e faceva sul serio. Come al solito.