I Minnesota recuperano nel finale e vincono in volata 111-108 la sfida contro i Nuggets. Per Karl-Anthony Towns sono 32 punti, 12 rimbalzi e 7 assist. Quattordici quelli messi a referto da Danilo Gallinari
“Finalmente ce l’abbiamo fatta”, avranno pensato i giocatori dei T’wolves rientrando nello spogliatoio dopo il successo contro i Nuggets per 111-108. Un assalto riuscito soltanto al terzo tentativo, dopo che per ben due volte i ragazzi di coach Tom Thibodeau avevano sfiorato il successo per poi lasciarlo alla squadra del Colorado in questa regular season. Protagonista, neanche a dirlo, è ancora una volta Karl-Anthony Towns, a cui non era bastata una prestazione da 32 punti e 14 rimbalzi a inizio novembre a evitare il 99-102 subito al Target Center. Nel viaggio di meno di un mese fa a Denver, il numero 32 di Minnesota si era spinto oltre, mettendo a referto la prima tripla doppia della sua carriera. Il risultato? 105-103 per i Nuggets.
La partita – Questa volta pensava di nuovo di aver commesso un errore, quando il suo piede ha pestato la riga del tiro da tre punti, trasformando in un long two il canestro del vantaggio dei padroni di casa a 42 secondi dal termine. Più due e non più tre, non un possesso pieno che avrebbe potuto fare la differenza, soprattutto quando il primo tiro libero di Tyus Jones non trova il fondo della retina. Denver resta lì, aggrappata a un match che pensava quasi di aver vinto dopo aver raggiunto il +9, massimo vantaggio per gli ospiti nella serata, a sei minuti dal termine dopo un canestro di Darrell Arthur. E invece no: parziale in favore dei T’wolves, che tre minuti dopo sono avanti di uno. Coach Malone allora decide di far passare la palla anche dalle mani di Gallinari, mai convolto nel quarto quarto fino a quel momento. Dopo i due liberi a bersaglio e un paio di assist potenziali generati dall’azzurro, tocca cercare i punti della vittoria. Dopo l’errore di Wiggins dalla lunetta infatti, ci sarebbe tutto il tempo per costruire un tiro, ma Jameer Nelson decide di mettersi in proprio e cercare un improbabile jumper dalla media dopo la rivedibile scorribanda in palleggio. La conclusione scheggia soltanto il ferro e Minnesota conquista così il nono successo nelle ultime 18 giocate.
Scontro tra giganti – Alla fine per Towns sono 32 punti, 12 rimbalzi e 7 assist, alla seconda gara consecutiva da almeno 30-10-5 e alla 13^ doppia doppia nelle ultime 14 giocate. Dall’altra parte il migliore dei Nuggets è ancora una volta Nikola Jokic, che viene utilizzato meno dell’avversario (27 minuti contro i 40 di Towns), chiudendo il match con 18 punti, 8 rimbalzi e 4 assist. Il futuro passa dalle mani di giocatori come loro, duttili più di quanto la loro stazza lascerebbe immaginare e in grado di riscoprirsi all’occorrenza passatori di primissimo livello. “Sta giocando davvero in maniera incredibile – commenta Andrew Wiggins a fine gara parlando del suo compagno -, sta facendo di tutto sul parquet: rimbalzi, punti, assist, difesa. Tutto. Non c’è nulla in cui non metta il suo zampino”. Una fiducia nei propri mezzi che già oggi colloca il numero 32 nell’élite della lega alla voce centri: “Nel finale di gara, quando ho ricevuto quel pallone, volevo quel tiro a tutti i costi”, chiosa il diretto interessato. Per sua fortuna e dei T’wolves, è andato dentro.
14 punti per Gallinari – Denver inciampa di nuovo, per l’ennesima volta incapace di mettere in fila dei risultati utili che le garantirebbero un minimo di continuità e la possibilità di consolidare l'ottavo posto. Alla sirena finale sono 14 i punti di Gallinari, con 6 rimbalzi e 4 assist. Uno dei sei giocatori dei Nuggets a chiudere in doppia cifra, guidati dai 22 di Gary Harris con 9/13 al tiro. La prossima gara per Danilo e compagni è dopodomani, in casa contro gli Utah Jazz. Una sfida decisiva per misurare le proprie ambizioni, per capire quanto sia raggiungibile o meno l'obiettivo playoff.