Boston supera Houston grazie ai 38 di Isaiah Thomas, che rendono inutili i 30 con 12 assisti di James Harden. Massimo in carriera per Marc Gasol (42 punti) e Memphis infligge a Toronto la quinta sconfitta in fila. Westbrook realizza la 60^ tripla doppia in carriera superando Larry Bird. Atlanta apre la crisi in casa Bulls, Philadelphia vince la decima nelle ultime tredici, Dion Waiters ancora protagonista
Boston Celtics-Houston Rockets 120-109 — Nella sfida tra due dei migliori realizzatori della lega, è Isaiah Thomas a prendersi duello individuale e vittoria di squadra su James Harden. La point guard dei Celtics ne segna 38 con 15/27 al tiro e 9 assist, superando i 30 con 12 assist e 6 rimbalzi di Harden, che rimedia a una brutta serata al tiro (6/18, 2/11 dall’arco) con un ottimo 16/19 ai liberi. La serata del Barba è però macchiata da un flagrant di tipo 1 con cui ha aperto il labbro di Jonas Jerebko (che però nel post-partita lo ha assolto dicendo che non era volontario) e i Rockets, complice anche l’assenza dell’ultimo minuto di Eric Gordon, da lì in poi hanno subito un parziale di 22-13. È la sesta sconfitta nelle ultime nove per Houston, che nel mese di gennaio sta tirando solo col 33.4% da tre dopo il 38% tenuto a novembre e dicembre, mentre con complice il crollo di Toronto i Celtics si ritrovano ora solamente a mezza partita di distanza dal secondo posto a Est.
Memphis Grizzlies-Toronto Raptors 101-99 — Marc Gasol aggiunge un’altra perla alla sua straordinaria stagione, regalando a se stesso il massimo in carriera da 42 punti (di cui i primi 16 consecutivi per aprire la gara, con 14/25 al tiro e 5/10 da tre) e ai suoi Grizzlies la vittoria sui Raptors, mandando a segno i due liberi decisivi a 36 secondi dalla fine per spezzare la parità. Toronto, ancora senza DeMar DeRozan per un problema alla caviglia, era riuscita a rimettere in piedi la gara con un parziale di 12-0 e tenendo Memphis a soli 12 punti nell’ultimo quarto, ma non è riuscita a evitare la quinta sconfitta consecutiva perché la tripla del sorpasso di Kyle Lowry — il migliore dei suoi con 29 punti, di cui 14 nell’ultimo quarto, e 8 assist — si è infranta sul ferro.
Chicago Bulls-Atlanta Hawks 114-119 — In questa strana stagione dei Chicago Bulls, perdere una partita in casa sprecando un vantaggio di 10 punti a tre minuti dalla fine riesce a non essere la peggior notizia della serata. Sono infatti i commenti di Dwyane Wade e Jimmy Butler a farla da padrone, con le due stelle che dopo aver combinato per 73 punti (33 il primo e 40 il secondo, entrambi sfiorando il 60% al tiro) hanno massacrato i compagni di squadra davanti ai giornalisti, mettendone in dubbio impegno e voglia di vincere. Un parziale di 19-4 (in un ultimo quarto da 41-31) da parte degli Hawks ha ribaltato quella che sembrava poter essere una vittoria decisiva per tornare al sesto posto a Est. Invece si sono rivelate decisive soprattutto le 17 triple di Atlanta, massimo stagionale per gli uomini di Budenholzer guidati da Dennis Schröder da 24 punti, che ha colto la settima vittoria consecutiva contro i Bulls (l’ultima sconfitta risale all’aprile 2015) ed è solamente a una vittoria di distanza dal secondo posto nella Eastern Conference.
Milwaukee Bucks-Philadelphia 76ers — Se a inizio mese poteva sembrare uno scherzo, ora bisogna iniziare a prendere sul serio i Philadelphia 76ers. La vittoria sul campo dei Bucks è la decima nelle ultime 13, miglior record della Eastern proprio insieme agli Hawks, ed arriva ancora una volta nel finale. Dopo il miglior primo tempo dell’anno (72 punti e 25 assist su 28 tiri segnati, come solo gli Warriors in questa stagione) e un vantaggio anche di 15 punti nel secondo tempo, l’attacco dei Sixers si è fermato nel terzo segnando solo 16 punti ed ha subito il sorpasso dei Bucks nel finale, andando sotto di 3 a 1:17 dalla fine, ma un parziale di 8-0 con 6 liberi di Covington, Ilyasova e Noel (autore anche di un improbabile jumper dalla media a 16 secondi dalla fine per il +3) hanno dato a Philadelphia la seconda vittoria consecutiva senza Joel Embiid.
Brooklyn Nets-Miami Heat 106-109 — Nella sfida tra le due peggiori squadre della Eastern Conference, è ancora una volta Dion Waiters il protagonista della serata. Sono 14 dei suoi 24 punti a guidare la rimonta nell’ultimo quarto degli Heat — che erano sprofondati a -18 nel terzo quarto e che invece hanno chiuso il quarto vincendolo 38 a 17 — mandando a segno la tripla del definitivo +4 a 6.8 secondi dalla fine. I 33 punti di un Brook Lopez da 7 triple, suo massimo in carriera, non è bastato a Brooklyn per evitare la 14^ sconfitta nelle ultime 15 partite, mentre Miami è la striscia aperta di vittorie più lunga dell’intera NBA: solamente i San Antonio Spurs hanno vinto le ultime cinque partite come loro.
New Orleans Pelicans-Oklahoma City Thunder 105-114 — Altra partita, altra tripla doppia per Russell Westbrook, solo che questa ha un significato speciale: il 27-12-10 con cui regola i Pelicans a domicilio rappresenta la 60^ tripla doppia della sua carriera, superando Larry Bird al quinto posto nella classifica all-time, a -18 da Wilt Chamberlain. Forse un po’ troppo lontano per essere raggiunto in questa stagione, ma poco importa finché i Thunder continuano a vincere come stanno facendo ora, con l’ultimo assist di Westbrook a regalare a Victor Oladipo la tripla del +8 a 5 minuti dalla fine che ha definitivamente chiuso le speranze di rimonta di New Orleans, partita da -22 ma infrantasi sul -5. Come se la sconfitta non fosse abbastanza, i Pelicans hanno anche perso di nuovo Anthony Davis, uscito nel secondo quarto dopo aver riaggravato il problema alla coscia destra che lo aveva già tenuto fuori dalla partita con Cleveland.
Dallas Mavericks-New York Knicks 103-95 — Sono Harrison Barnes (23 punti), Seth Curry (20) e Dirk Nowitzki (19) i protagonisti della quinta vittoria nelle ultime sette per i Dallas Mavericks, che anche senza Wesley Matthews e perdendo Deron Williams nel primo tempo hanno la meglio su New York. Dopo le voci (già smentite) di una trade con Kevin Love, Carmelo Anthony ne segna 30 ma la rimonta dei suoi Knicks da -10 si ferma per due volte sul -1 nell’ultimo quarto, dando vita a un parziale di 8-0 dei Mavs con tre palle perse consecutive dei blu-arancio, che nelle ultime settimane hanno fatto esattamente il contrario dei loro avversari di serata: cinque sconfitte nelle ultime sette partite disputate.
Portland Trail Blazers-Los Angeles Lakers 105-98 — Dopo essere stati sotto anche di 14 punti, i Lakers rimontano nell’ultimo quarto e vanno avanti anche di 3 a 5:41 dalla fine con una tripla di Nick Young, ma un parziale di 14-4 di Portland decide l’undicesima vittoria consecutiva dei Blazers sui gialloviola. I protagonisti sono come sempre Damian Lillard e C.J. Collum (24 punti a testa) insieme alla doppia doppia da 19+13 di Mason Plumlee, mentre dall’altra parte Los Angeles ha un apporto minimo dai titolari (27 punti in tutto, con 15 di Young) a cui deve sopperire la panchina, guidata dai 31 di Lou Williams (6/11 da tre), i 22 di Jordan Clarkson e la doppia doppia da 12 punti e 10 rimbalzi di un sempre più produttivo Ivica Zubac. Portland festeggia così il quarantennale del titolo del 1977, con coach Terry Stotts vestito col classico completo a quadrettoni per ricordare Jack Ramsay e Bill Walton al commento nella sfida contro la squadra di suo figlio Luke.