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NBA, Embiid dominante festeggia il nuovo contratto, tra Irving e Boston è già amore

NBA

Il centro camerunense segna 22 punti in 15 minuti, mentre la point guard dei Celtics lancia a una frecciatina a Cleveland. Altre 46 triple per gli Houston Rockets, che tirano male ma vincono, successi anche per Miami e Portland

Brooklyn Nets-Philadelphia 76ers 114-133

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Il modo migliore per festeggiare il nuovo contratto da 146.5 milioni di dollari: Joel Embiid scende in campo per soli 15 minuti che gli bastano però per mandare a referto 22 punti, 14 dei quali ottenuti dalla lunetta (su 18 tentativi). Ci aggiunge anche 7 rimbalzi e a fine gara è giustamente soddisfatto: “Il futuro è luminoso”, scrive su Twitter. Super serata anche per Dario Saric, che esce dalla panchina, gioca 24 minuti e segna 26 punti (con 10/14 al campo) collezionando anche 9 rimbalzi. È la nuova generazione di fenomeni dei Sixers, che ovviamente comprende anche la prima scelta assoluta 2016 Ben Simmons, ancora positivo con una prestazione completa, che riflette la versatilità del suo gioco (9 punti, 8 rimbalzi, 6 assist, 3 recuperi). Philadelphia tira oltre il 51% dal campo e sopra il 43% da tre punti, percentuali troppo alte perché Brooklyn possa spuntarla, nonostante i 24 punti in altrettanti minuti (con 20 tiri) di D’Angelo Russell e i 16 dalla panchina di Caris LeVert. Per i Nets 15 rimbalzi in meno (37 contro 52) nel conto totale a fine partita. 

Charlotte Hornets-Boston Celtics 100-108

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È bastato poco a Kyrie Irving per innamorarsi di Boston (“Questa è una città di grande tradizione sportiva, gente e culture diverse, ottimo cibo – dice, prima di aggiungere – una bella differenza con Cleveland”), ancora meno a Boston per innamorarsi del loro nuovo leader, che chiude anche la gara di Charlotte dimostrando tutte le sue qualità: 16 punti con 7/11 al tiro (e 2/3 da tre) ma soprattutto 10 assist, funzionali a mettere in ritmo i suoi nuovi compagni. Chirurgico Al Horford (15 punti con 8 rimbalzi e 6/7 al tiro), bene i due giovanissimi, Brown e il rookie Tatum (entrambi in quintetto). A proposito di matricole, si mette in mostra tra gli Hornets Malik Monk, che sicuramente non è timido e dopo due prestazioni da 19 punti ne segna 21 contro la difesa dei Celtics prendendosi 18 tiri. Coach Clifford ha 12 punti a testa da Dwight Howard, Kemba Walker e Dwayne Bacon, tutti in quintetto, ma Charlotte non riesce a infliggere a Boston la prima sconfitta in prestagione. 

Miami Heat-Washington Wizards 117-115

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Coach Spoelstra fa riposare Goran Dragic, Dion Waiters e Hassan Whiteside ma ottiene buone risposte dalle sue seconde linee chiamate a recitare da protagonisti. Soffrono all’inizio contro il due Wall (16 punti)-Beal (15) ma poi infilano un parziale di 13-0 che li riporta in partita alla fine del secondo quarto. Le note positive in casa Heat si chiamano Bam Adebayo (alla miglior gara prestagionale con 15 punti e 6/10 al tiro), Tyler Johnson (6/9 per 14) e anche Justise Winslow, che tira male (solo 1/7) ma contribuisce a tutto tondo (9 punti, 7 rimbalzi, 9 assist). Il miglior marcatore per gli Wizards è invece Jason Smith, che sbaglia un solo tiro dal campo (7/8) in 22 minuti. 

Memphis Grizzlies-Houston Rockets 89-101

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Anche quando la mano è fredda (solo il 30.4% dall’arco), la grandinata di triple made in Rockets non si ferma mai: 46 triple tentate per la squadra di Mike D’Antoni (contro 34 tiri da due), il doppio esatto di quelle tirate da Memphis, e anche se le percentuali del duo di superstar sono atroci (2/15 con Harden a 0/8 e Paul a 2/7) Houston riesce comunque ad aver la meglio di una versione dei Memphis Grizzlies fortemente deficitaria al tiro (38% dal campo, 26% da tre punti). Bene tra i Rockets Clint Capela (15 con 9 rimbalzi) e Trevor Ariza (4/6 da tre punti per 16 punti), mentre tra i padroni di casa Andrew Harrison sfrutta la partenza in quintetto per segnare 17 punti con 6 rimbalzi e ben 5 recuperi. 

Phoenix Suns-Portland Trail Blazers 104-113

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Portland lascia a riposo Jusuf Nurkic e affida lo spot di centro titolare alla matricola Zach Collins, ma a rubare il palcoscenico è Meyers Leonard (17 punti e 8 rimbalzi in 24 minuti), evidentemente stimolato ad avanzare la sua candidatura come alternativa all’ex Nuggets sotto canestro. Buone le indicazioni anche da parte di Evan Turner, che dalla panchina segna 12 punti (con +22 di plus/minus) in 16 minuti, aggiungendoci anche 6 assist e 4 rimbalzi. In Arizona ancora ottime indicazioni dal rookie Josh Jackson, autore di 22 punti con 7 rimbalzi, ma fa bene anche Marquese Chriss che ai 13 punti abbina 12 rimbalzi.