
LeBron James ha superato Zydrunas Ilgauskas come leader per presenze nella storia dei Cleveland Cavaliers. Ecco chi sono i recordman per ciascuna delle 30 squadre

Tim Duncan per i San Antonio Spurs, Michael Jordan per i Chicago Bulls, da ieri LeBron James per i Cleveland Cavaliers: ci sono giocatori che vengono immediatamente collegati a una franchigia, non fosse altro perché hanno vestito quella maglia più di chiunque altro. Scoprite insieme a noi i leader di ogni franchigia, con alcuni nomi ben noti e altri che forse non conoscerete...

ATLANTA HAWKS, DOMINIQUE WILKINS | 882 PRESENZE | Scelto alla terza chiamata assoluta nel Draft 1982 dai Jazz e poi subito spedito in Georgia, “The Human Highlight Film” (il soprannome dovuto alla sua capacità di concludere con spettacolari al ferro) ha giocato per 12 anni ad Atlanta, mettendo a referto 23.292 punti, il migliore della franchigia. È detentore anche del record di minuti giocati (32.545)

BOSTON CELTICS, JOHN HAVLICEK | 1.270 PRESENZE | Sedici stagioni tutte in maglia Celtics a cavallo tra gli anni ’60 e ’70, in cui Havlicek ha conquistato ben otto titoli NBA e realizzato 26.395 punti – il migliore nella storia di Boston. Per lui anche 3.281 falli commessi (altro record), ma stando in campo per così a lungo era quasi inevitabile

BROOKLYN NETS, BUCK WILLIAMS | 635 PRESENZE | Presenza fissa negli allora New Jersey Nets degli anni ’80, nelle nove stagioni nella Grande Mela Williams ha sempre fatto sentire la sua presenza sotto i tabelloni, recordman di squadra sia per rimbalzi difensivi (4.988) che offensivi (2.588)

CHARLOTTE HORNETS, DELL CURRY | 701 PRESENZE | Il papà di Steph e Seth è stato per anni la bandiera della squadra del North Carolina, il migliore anche alla voce punti realizzati (9.839): Kemba Walker però non è poi molto lontano in entrambe le classifiche: qualora rifirmasse tra due estati con gli Hornets potrebbe spodestarlo dal trono

CHICAGO BULLS, MICHAEL JORDAN | 930 PRESENZE | Il sei volte campione NBA e l’icona della Lega è anche il primatista alla voce presenze nella storia dei Bulls, leader per punti segnati, rimbalzi, assist, rubate e molte altre voci statistiche. Un elenco infinito che rafforza la sua leggenda

CLEVELAND CAVALIERS, LEBRON JAMES | 722+ PRESENZE | Se si parla di record, LeBron James sembra avere sempre meno da invidiare a MJ: con quello di questa notte (che aggiornerà nei prossimi giorni), il numero 23 è diventato il detentore di ben 18 record in casa Cavs. Sì, una leggenda anche lui

DALLAS MAVERICKS, DIRK NOWITZKI | 1.399+ PRESENZE | Quota 1.400 è distante solo una partita, un numero toccato solamente da sette giocatori nella storia della lega. L’MVP del 2007 e delle Finals 2011 ha rinnovato per un altro anno oltre a questo e continuerà ad aggiungere corpo alle sue statistiche, che già lo vedono in testa alla storia dei Mavs per punti, rimbalzi, canestri, triple e tiri liberi

DENVER NUGGETS, ALEX ENGLISH | 837 PRESENZE | Otto volte All-Star e tre volte secondo quintetto All-NBA, i Nuggets gli hanno ritirato l’iconico numero 2 nel 1992, cinque anni prima della sua introduzione nella Hall of Fame. Realizzatore d’élite, con 21.645 punti è anche il miglior realizzatore della storia della franchigia

DETROIT PISTONS, JOE DUMARS | 1.018 PRESENZE | Indotto nella Hall of Fame nel 2006, dopo i due titoli vinti da giocatore Dumars ne ha vinto anche un altro da GM della squadra, cementificando la propria leggenda per la franchigia di Detroit. Il suo numero 4 è stato ovviamente ritirato dai Pistons

GOLDEN STATE WARRIORS, CHRIS MULLIN | 807 PRESENZE | Simbolo degli Warriors prima-che-fossero-gli-Warriors, il realizzatore da Brooklyn ha giocato sulla costa opposta degli Stati Uniti per dodici stagioni e il suo numero è stato ritirato nel 2012. Il record per punti, però, appartiene ovviamente a Wilt Chamberlain con 17.783, visto che gli Warriors giocavano a Philadelphia prima del trasferimento

HOUSTON ROCKETS, HAKEEM OLAJUWON | 1.177 PRESENZE | Diciassette onorate stagioni in maglia Rockets costellate da due titoli NBA vinti da MVP. Per capire la sua grandezza basti pensare che Michael Jordan è stato scelto dopo di lui al Draft, eppure nessuno può realmente farne una colpa a Houston. Al momento del ritiro, era l’unico giocatore della storia della lega a essere in top-10 per punti, stoppate, recuperi e rimbalzi (in quest’ultima categoria è ora scivolato al 12° posto)

INDIANA PACERS, REGGIE MILLER | 1.389 PRESENZE | Uno dei migliori tiratori nella storia del gioco, “The Knick Killer” si è ritirato come miglior realizzatore da tre della storia NBA prima di essere superato da Ray Allen. Medagliato olimpico nel 1996, è senza dubbio il miglior giocatore nella storia dei Pacers, che gli hanno ritirato la maglia numero 31 nel 2006

L.A. CLIPPERS, RANDY SMITH | 715 PRESENZE | DeAndre Jordan – al netto di infortuni – arriverà a superarlo nella stagione in corso, ma per il momento l’ex giocatore dei Clippers quando ancora si chiamavano Buffalo Braves mantiene il primato. Dal 1972 al 1982 ha registrato il record per maggior numero di partite consecutive disputate senza saltarne neanche una, fermandosi a quota 906 (record poi superato da A.C. Green). È deceduto nel 2009 all’età di 60 anni

LOS ANGELES LAKERS, KOBE BRYANT | 1.346 PRESENZE | C’è bisogno di presentazioni? Il cinque volte campione NBA ha giocato per 20 anni ai massimi livelli, chiudendo come terzo miglior realizzatore della storia del gioco con 33.643. Si fa prima a cercare un record di franchigia che non detiene rispetto a quelli che ha registrato: solo per rimbalzi, assist e stoppate qualche altro giocatore (gente come Kareem Abdul-Jabbar, Elgin Baylor e Magic Johnson, non proprio gli ultimi della pista) gli stanno davanti; per il resto, i record della storia gialloviola sono pieni del suo nome

MEMPHIS GRIZZLIES, MIKE CONLEY | 709+ PRESENZE | Per una franchigia giovane come i Grizzlies, è naturale che sia un giocatore in attività a detenere un record del genere. Basti pensare che dietro di lui ci sono nomi contemporanei come Marc Gasol (647), Zach Randolph (551), Rudy Gay (479), Pau Gasol (476), Tony Allen (462) e Mike Miller (453)

MIAMI HEAT, DWYANE WADE | 855 PRESENZE | Udonis Haslem lo insegue a 25 partite di distanza, ma Wade rimane il leader statistico della storia degli Heat per quasi tutte le categorie “da esterni”, tranne i tiri da tre punti che appartengono a Tim Hardaway. Sia Wade che la franchigia hanno già espresso il desiderio di farlo ritirare da Miami Heat, con un contratto “fittizio” di un giorno al momento dell’annuncio come già fatto da Paul Pierce

MILWAUKEE BUCKS, JUNIOR BRIDGEMAN | Magari non un nome notissimo ma 10 stagioni per lui in maglia Bucks a cavallo degli anni '70, le prime nove della sua carriera e poi l'ultima, dopo un biennio trascorso ai Clippers. Un totale di 711 partite con Milwaukee, di cui soltanto 105 da titolare, particolarità che gli ha fatto guadagnare il soprannome di "Super Sub" (il super sostituto). Suo anche il settimo posto tra i marcatori della storia dei Bucks

MINNESOTA TIMBERWOLVES, KEVIN GARNETT | 970 PRESENZE | Il rapporto tra KG e i T’Wolves è talmente stretto che, prima di chiudere la sua carriera in NBA, Garnett ha deciso di giocare ancora per la franchigia con cui ha vinto l’MVP nel 2004. Magari un giorno Karl-Anthony Towns lo raggiungerà, ma per il momento il nome di Garnett è presente in cima a tutte le categorie statistiche tranne le triple

NEW ORLEANS PELICANS, DAVID WEST | 530 PRESENZE | Anthony Davis è in NBA solamente dal 2012, ma è già al terzo posto per presenze (339) in una classifica in cui West rimarrà in cima almeno per un altro paio di anni – al netto di infortuni e scambi. Anche i suoi 8.690 punti lo rendono il miglior realizzatore della storia della franchigia

NEW YORK KNICKS, PATRICK EWING | 1.039 PRESENZE | Anche senza vincere un titolo, il nome di Ewing rimarrà legato a quello dei Knicks per sempre: il secondo in classifica Walt Frazier lo segue infatti a quasi 300 presenze di distanza, e nessuno dei giocatori che lo hanno seguito è neanche in top-10 della storia dei blu-arancio. I suoi 23.665 punti rimarranno intoccati e intoccabili ancora per parecchio tempo

OKLAHOMA CITY THUNDER, RUSSELL WESTBROOK | 671+ PRESENZE | In teoria Nick Collison sarebbe davanti a lui, ma visto che quasi 400 delle sue 895 presenze sono arrivate con la maglia dei Seattle Supersonics, il leader con la maglia dei Thunder addosso è proprio l’MVP in carica, leader della franchigia che in questa stagione festeggia il decimo anno di esistenza

SEATTLE SUPERSONICS, GARY PAYTON | 999 PRESENZE | Formalmente, però, i Thunder mantengono tutti i libri dei record dei Sonics – anche se è meglio non dirlo ai tifosi di Seattle. Per questo Gary Payton rimane il leader con 999 partite giocate: se mai tornerà a esserci una franchigia a Emerald City, sarebbe bello che alla prima il buon vecchio GP scendesse in campo per qualche secondo toccando la presenza numero 1.000

ORLANDO MAGIC, NICK ANDERSON | 692 PRESENZE | Ai Magic non piacerà ricordarlo, vista l’infamia dei tiri liberi falliti nelle Finals del 1995 che insegue il suo nome, ma Nick “The Brick” Anderson è comunque il recordman per presenze nella storia della franchigia – e a meno che Jameer Nelson non ritorni per una quarantina di gare apposta per superarlo, nessun altro Magic ha la possibilità di superarlo

PHILADELPHIA 76ERS, HAL GREER | 1.122 PRESENZE | Per una squadra che ha potuto annoverare tra le sue fila leggende come Julius Erving, Allen Iverson e Charles Barkley, può sorprendere che il primo sia un nome meno conosciuto come quello di Greer. Eppure stiamo parlando di uno dei 50 più grandi della storia del gioco, uno che in quindici anni di NBA è andato all’All-Star Game per 10 volte e che ha vinto, da MVP, il titolo del 1967 – nella stessa squadra in cui giocava un certo Wilt Chamberlain

PHOENIX SUNS, ALVAN ADAMS | 867 PRESENZE | Tra i tantissimi Hall of Famer presenti in questa lista, uno dei pochi “normali” è proprio il recordman dei Suns, che in 13 stagioni di NBA si è sparato tutte le migliori cartucce al primo anno (Rookie dell’anno, All-Star ma soprattutto un improbabile viaggio fino alle Finali NBA) prima di assestarti a livelli più bassi per il resto dell’onorata e onorevole carriera

PORTLAND TRAIL BLAZERS, CLYDE DREXLER | 867 PRESENZE | LaMarcus Aldridge si era issato fino al quarto posto, ma il primo detenuto dall’oro olimpico di Barcellona ’92 rimane intoccabile: il suo numero 22 è stato ritirato sia dai Blazers (con cui è andato a due finali NBA) che dai Rockets (con cui ha vinto il titolo nel 1995). Realizzatore di un’eleganza rara, coi suoi 18.040 punti è anche il miglior realizzatore della storia della franchigia – con Damian Lillard, decimo, che è appena a metà strada per raggiungerlo

SACRAMENTO KINGS, SAM LACEY | 888 PRESENZE | Lui la maglia di Sacramento non l’ha mai indossata, ma rimane nei libri di storia della franchigia per gli undici anni passati con la maglia dei Cincinnati Royals prima e dei Kansas City-Omaha Kings poi. Centrone di stazza e sostanza, è stato nominato una volta come All-Star nel 1975 e la sua maglia numero 44 è appesa al soffitto del Golden1 Center. È scomparso nel 2014 all’età di 66 anni

SAN ANTONIO SPURS, TIM DUNCAN | 1.392 PRESENZE | Cos’altro c’è da aggiungere su Tim Duncan? Solamente Parker, Ginobili e Robinson riescono a contrastare il suo dominio nei libri dei record della franchigia, di cui è ovviamente il miglior realizzatore. Per comprendere la sua incredibile longevità basti pensare che a Parker mancano ancora 250 partite per pensare di superarlo

TORONTO RAPTORS, DEMAR DEROZAN | 599+ PRESENZE | In un’altra franchigia piuttosto giovane, è normale che un giocatore in attività ne sia il recordman per presenze, tanto è vero che nella top-10 appare anche il nostro Andrea Bargnani con 433 gare giocate (30 in più di Vince Carter).

UTAH JAZZ, JOHN STOCKTON | 1.504 PRESENZE | Solamente Robert Parish e Kareem Abdul-Jabbar, due lunghi che hanno potuto contare sulla superiorità fisica per durare così tanto in NBA, superano le 1.504 partite disputate da Stockton sempre orgogliosamente con la maglia dei Jazz. I suoi 15.806 assist rimangono tecnicamente irraggiungibili, visto che anche due mammasantissima come Jason Kidd e Steve Nash hanno faticato rispettivamente a superare quota 12.000 e 10.000

WASHINGTON WIZARDS, WES UNSELD | 984 PRESENZE | Leggenda di Washington e Hall of Famer dal 1988, al suo primo anno in NBA ha vinto subito Rookie dell’Anno e MVP, culminando poi la sua carriera con il titolo del 1978 (anche quello da MVP delle Finals). Pur essendo sottodimensionato (a malapena superava i due metri), è stato un centro fisico famoso soprattutto per i suoi straordinari passaggi d’apertura