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NBA risultati della notte: Paul George regala a Westbrook 37 punti e vittoria, Houston non si ferma più

NBA

Senza Anthony e Adams, ci pensa Paul George a far passare un bel 29esimo compleanno a Russell Westbrook, regalandogli 37 punti e il successo sui Dallas Mavericks. Non si ferma la corsa di Houston, arrivata alla sesta vittoria in fila grazie ai 26 punti e 15 assist di James Harden. Detroit batte Miami e si conferma sempre più seconda nella Eastern Conference. Tutti i risultati e gli highlights

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Oklahoma City Thunder-Dallas Mavericks 112-99

IL TABELLINO

A OKC si festeggia il 29esimo compleanno dell’MVP in carica Russell Westbrook, ma alla festa mancano sia Carmelo Anthony (problema alla schiena) che Steven Adams (ancora fuori per una contusione al polpaccio). A fare un bellissimo regalo di compleanno a Russ ci pensa allora uno scatenato Paul George: dopo i 42 punti della gara contro i Clippers, l’ex Pacers ne ha segnati altri 37 con 7/12 da tre punti, trascinando i Thunder alla seconda vittoria in fila sul campo amico con un parziale decisivo di 26-10 nel terzo quarto. Proprio appena dopo l’intervallo le due stelle hanno fatto il maggior numero di danni: dei 39 punti segnati nella frazione dai padroni di casa (massimo stagionale), ben 32 portano la firma della coppia Westbrook-George, con il “Birthday Boy” che se ne è regalati 27 con 6 rimbalzi e 5 assist pur tirando 6/18 dal campo. “Che cosa gli ho regalato? Beh, 37 punti” ha risposto scherzando George dopo la partita. Per Dallas si tratta invece della nona sconfitta nelle ultime dieci gare, un andazzo a cui la doppia doppia da 22+13 di Harrison Barnes e i 18 punti di Yogi Ferrell non sono riusciti a mettere freno. Non che il calendario sia particolarmente amico degli uomini di Rick Carlisle (che si è preso un fallo tecnico nell’ultimo quarto, esattamente come Dirk Nowitzki nel secondo): dopo un back-to-back con Cleveland e OKC, Dallas è attesa a due gare altrettanto toste contro San Antonio e Minnesota. Più facile invece il calendario per i Thunder, che hanno due giorni di riposo prima di affrontare Chicago: giusto il tempo per poter festeggiare al meglio il compleanno di Russ.

Indiana Pacers-Houston Rockets 95-118

IL TABELLINO

Secondo l’indice calcolato da Cheri Mah, quella di Indianapolis sarebbe dovuta essere una sconfitta scritta per gli Houston Rockets. Gli indizi c’erano tutti: terza partita, in quattro giorni, un lungo viaggio nella notte dal Texas all’Indiana che aveva fatto perdere loro un’ora di fuso orario, nonché la palla a due prevista a sole 22 ore di distanza da quella precedente contro Memphis. Eppure, pronti-via, sono stati i Rockets a scattare meglio dai blocchi di partenza, iniziando subito con un parziale di 13-2 che dopo sei minuti era già 24-9 grazie a ben 9 assist nel solo primo quarto di James Harden. Il “Barba” ha poi chiuso con la doppia doppia da 26 punti e 15 passaggi vincenti per i compagni e Houston, pur subendo un parziale di 11-0 nel secondo quarto, ha controllato la partita da grande squadra, toccando anche il massimo vantaggio sul +23. “Questo è ciò che rende grande la NBA: non è facile e non dovrebbe nemmeno esserlo” ha commentato coach Mike D’Antoni sul poco riposo dei suoi. “Abbiamo vinto in maniera professionale: i ragazzi sono arrivati qui e hanno fatto il loro dovere fin dall’inizio”. A ricevere i passaggi illuminanti di Harden sono stati soprattutto il nativo dell’Indiana Eric Gordon (21 punti) e Clint Capela (20+17 rimbalzi), oltre a un 17/47 di squadra dalla lunga distanza per vincere la sesta partita in fila e salire a un record di 11 vittorie e 3 sconfitte. Niente da fare invece per i Pacers, a cui non sono bastati i 28 punti di Victor Oladipo e i 17 dalla panchina di Domantas Sabonis in una gara in cui non hanno mai messo la testa avanti. “Il nostro inizio è stato pessimo: quando cominci così, poi diventa dura recuperare” ha dichiarato Myles Turner, terzo giocatore a toccare la doppia cifra con 13 punti. “Houston è partita fortissimo, ha eseguito i suoi giochi e ha corso in contropiede: la nostra comunicazione in transizione è stata pessima”.

Detroit Pistons-Miami Heat 112-103

IL TABELLINO

Sul lay-up del +11 realizzato da Hassan Whiteside (il migliore dei suoi grazie alla doppia doppia da 20+12) a metà terzo quarto, i Detroit Pistons non hanno perso la calma, né tantomeno si sono trovati smarriti davanti a un avversario intenzionato a rendergli la vita difficile. A rimettere la cose a posto nel quarto periodo infatti ci ha pensato come al solito un gruppo completamente rinnovato nelle motivazioni e nella resa rispetto alla passata stagione, ispirato anche dalla lunga distanza in un match chiuso con 14/28 dall’arco di squadra. Tobias Harris è il miglior realizzatore con 25 punti, a cui si aggiungono i 24 di Avery Bradley, i 17 di Reggie Jackson oltre al solito prezioso Andre Drummond, ormai abituato a raccogliere più rimbalzi (17) che punti (8). Un quartetto affidabile, ispirato e soprattutto vincente in questo primo mese scarso di regular season, a cui si è aggiunto anche il rookie Luke Kennard. In campo nei momenti decisivi del match, il numero 5 dei Pistons ha segnato un paio di canestri decisivi nell’allungo che hanno permesso a Detroit di vincere la decima gara sulle 13 disputate in questo super inizio di stagione. Il +21 di plus/minus è il miglior indicatore per raccontare l’utilità di Kennard nella sfida, l’ennesima carta vincente pescata dalla panchina da coach Van Gundy in una stagione in cui tutto sembra andare per il verso giusto.