
Nel giorno in cui tutti vanno a caccia di sconti, questi sono gli affari che le franchigie NBA hanno già fatto in questa stagione: ecco l’elenco dei giocatori che stanno rendendo ben al di sopra rispetto al peso che ricopre il loro contratto all'interno del salary cap delle proprie squadre

Nel giorno in cui tutti vanno a caccia di sconti, questi sono gli affari che le franchigie NBA hanno già fatto in questa stagione: ecco l’elenco dei giocatori che stanno rendendo ben al di sopra rispetto al peso che ricopre il loro contratto all'interno del salary cap delle proprie squadre

ATLANTA HAWKS, JOHN COLLINS | Contratto da 1.936 milioni di dollari | Il rookie scelto alla numero 19 dagli Hawks sembra essere una delle pochissime note positive in questa regular season molto complessa: con i suoi 11.8 punti (oltre il 58% al tiro) e 7.5 rimbalzi a partita, è l’unico giocatore di impatto in uscita dalla panchina assieme a Marco Belinelli; uno di quelli con cui iniziare a pensare alla squadra del futuro.

BOSTON CELTICS, JAYLEN BROWN E JAYSON TATUM | Contratti da 4.9 e 5.6 milioni di dollari | L’infortunio di Gordon Hayward ha costretto entrambi a fare un passo in avanti; sia Brown che Tatum hanno risposto in maniera eccezionale, protagonisti nel filotto di 16 vittorie dei Celtics che hanno reso Boston la miglior squadra della NBA. Più di 30 punti realizzati in combinata, soprattutto tirando con oltre il 40% dall’arco (Tatum addirittura con il 48%): cifre convincenti unite a un atteggiamento su entrambi i lati del campo che ha permesso ai ragazzi di coach Brad Stevens di dominare in questo primo mese di regular season.

BROOKLYN NETS, SPENCER DINWIDDIE | Contratto da 1.5 milioni di dollari | Con Jeremy Lin fuori per tutta la stagione e D’Angelo Russell già fermo da diverso tempo, le chiavi dell’attacco dei Nets sono passate nelle mani di Spencer Dinwiddie: 11.4 punti, 6 assist e il 40% dall’arco per far dimenticare l’assenza dei due titolari. Difficile per coach Atkinson pretendere di più da lui.

CHARLOTTE HORNETS, KEMBA WALKER | Contratto da 12 milioni di dollari | Il contratto della point guard degli Hornets è simile a quello che aveva firmato Steph Curry con gli Warriors (con le dovute proporzioni in quanto a talento, ma non per importanza sulle logiche della squadra). Grazie a quello, Golden State è riuscita a costruire attorno al numero 30 una squadra di All-Star sfruttando lo spazio salariale, le scelte e la free agency. In North Carolina invece le cose non sono esattamente andate così e tra meno di 24 mesi Walker passerà a battere cassa; gli Hornets a quel punto non potranno esimersi dal dargli quanto gli spetta.

CHICAGO BULLS, LAURI MARKKANEN | Contratto da 3.8 milioni di dollari | Il rookie dei Bulls è l’unica scelta corretta fatta da una dirigenza che ha reso la squadra di Chicago una delle tre peggiori nell’intero panorama NBA. Il finlandese ha tutte le carte in regola per diventare un giocatore decisivo e per sua fortuna tutto il tempo di sbagliare. In Illinois non sembra esserci fretta (né possibilità) di vincere.

CLEVELAND CAVALIERS, JEFF GREEN | Contratto da 1.4 milioni di dollari | Nell’estate della rivoluzione “forzata” dalla scelta di Irving, i Cavaliers hanno pescato al minimo salariale il giocatore che assieme a Wade sta avendo il maggior impatto in uscita dalla panchina. Di certo quello con la maggior incidenza rispetto ai “pochi” dollari spesi: Green può tornare utile anche a maggio, per la gioia di LeBron James e di tutta Cleveland.

DALLAS MAVERICKS, DENNIS SMITH JR. | Contratto da 3.2 milioni di dollari | Nel lungo elenco dei rookie che promettono di avere un futuro radioso va inserito di diritto anche Dennis Smith Jr., la scintilla che di tanto in tanto accende le piatte sfide dei Mavericks. Dallas ha avuto un grande passato; alla nona scelta assoluta all’ultimo Draft il compito di rendere radioso anche il futuro.

DENVER NUGGETS, NIKOLA JOKIC | Contratto da 1.4 milioni di dollari | Uno dei giocatori più divertenti dell’intera Lega, uno di quelli pescati nel sottobosco NBA a pochissimo e che ti cambiano il prossimo decennio. Sai che prima o poi dovrai pagarlo (tanto), ma fino a quando puoi godertelo al minimo è sempre un gran piacere.

DETROIT PISTONS, AVERY BRADLEY | Contratto da 8.8 milioni di dollari | Cosa è cambiato a Detroit, oltre al fatto che i Pistons sono diventati una squadra competitivi a Est? Avery Bradley, il giocatore che ha cambiato il volto della squadra su entrambi i lati del campo, scaricato gioco forza da Boston per far spazio e accolto ben volentieri in Michigan. A giugno si porrà una grossa questione con il suo rinnovo, ma ad oggi gli otto milioni di questa stagione sembrano davvero essere soldi ben spesi.

GOLDEN STATE WARRIORS, DAVID WEST | Contratto da 1.4 milioni di dollari | Nell’estate dei tanti rinnovi in casa Warriors, il migliore qualità/prezzo sembra essere quello del lungo di Golden State: non tanto per le cifre, ma per l’impatto emotivo, tecnico e di leadership che riesce ad avere quando gli All-Star tirano il fiato. I primi minuti di secondo e quarto periodo sono roba sua: i campioni NBA sanno di essere in buone mani.

HOUSTON ROCKETS, CLINT CAPELA | Contratto da 2.3 milioni di dollari | I Rockets sono primi nella Western Conference, pensati per essere una squadra dalle scelte chiare: tiro da tre punti o da sotto. A quelli dall’arco pensano in tanti, a quelle in prossimità del ferro pensa Capela, uno dei migliori centri dell’intera Lega. La sua doppia doppia di media (13 punti e 11 rimbalzi), unita ad efficienza e difesa lo rendono un vero e proprio affare per i texani. Che in futuro saranno disposti anche a mettere mano al portafoglio pur di tenerselo stretto.

INDIANA PACERS, DOMANTAS SABONIS | Contratto da 2.5 milioni di dollari | Finito in Indiana un po’ per caso nello scambio che ha portato Paul George a Oklahoma City, il figlio d’arte sta giocando una super stagione, sorprendente come i positivi Pacers di questo primo mese: 12.7 punti, 9 assist e 2.5 assist di media, uniti a un’efficienza pazzesca e a partite chiuse senza errori dal campo. Gioca più vicino a canestro e sembra aver finalmente trovato la sua dimensione. Un affare, considerando il contratto da rookie.

L.A. CLIPPERS, WILLIE REED | Contratto da 1.4 milioni di dollari | In una squadra che ha abbondanza solo ed esclusivamente nei pressi del ferro, sarebbe stato meglio trovare risorse inattese lungo il perimetro o sulle ali, visti i tanti infortuni che stanno falcidiando il roster. Willie Reed invece si sta imponendo come affidabile alternativa a DeAndre Jordan nei pressi del ferro, in un mese in cui ai Clippers sta letteralmente andando tutto storto.

LOS ANGELES LAKERS, KYLE KUZMA | Contratto da 1.4 milioni di dollari | Essere il miglior rookie del primo mese in casa Lakers è già un successo non da poco, considerato quanto è stato investito in termini tecnici, economici e tattici su Lonzo Ball. La pesca giusta all’ultimo Draft al momento sembra essere invece quella di Kuzma, che a furia di doppie doppie e ventelli si è preso il posto in quintetto, oltre che la stima e la simpatia di tutto il pubblico giallo-viola. L’affare migliore i losangelini, per il momento, lo hanno fatto con lui.

MEMPHIS GRIZZLIES, TYREKE EVANS | Contratto da 3.2 milioni di dollari | Quasi 18 punti a partita, con il 50% dal campo e il 41.7% dall’arco, 5.2 rimbalzi e 3.6 assist. Il tutto in soli 28 minuti, in uscita dalla panchina: sì, il miglior Tyreke Evans dai tempi del premio di rookie dell’anno. A Memphis non potevano sperare di avere un contributo migliore da lui, alternativa a Gasol e Conley non tanto e non solo a livello realizzativo.

MIAMI HEAT, JOSH RICHARDSON | Contratto di 1.4 milioni di dollari | Più di lui gioca soltanto Goran Dragic e, nonostante il tiro da tre quest’anno fatichi più del solito a trovare il fondo della retina, la sua utilità sul parquet non viene mai messa in discussione da coach Spoelstra. A queste cifre (purtroppo ancora per poco) resta un affare unico.

MILWAUKEE BUCKS, GIANNIS ANTETOKOUNMPO | Contratto da 22.4 milioni di dollari | Sì, il giocatore più pagato della squadra dopo l'importante rinnovo. Ma il numero 34 greco è il leader sotto qualsiasi aspetto, oltre che essere un serio candidato al titolo di MVP. Meriterebbe metà del cap solo per sé; 22 milioni, paradossalmente, sono fin troppo pochi.

MINNESOTA TIMBERWOLVES, KARL-ANTHONY TOWNS | Contratto da 6.2 milioni di dollari | Sì, Karl-Anthony Towns ha ancora un contratto da rookie (oltre che tanti difetti). Detto questo, resta uno dei lunghi più interessanti, convincenti e decisivi dell’intera Lega. Uno di quelli con cui costruire un ciclo vincente; la direzione che in Minnesota sembra sempre più intenzionati a voler perseguire. I 20 punti e 10 rimbalzi di media con lui ormai sono scontati ed è ancora un ragazzino. La sua forza più grande forse è davvero questa: è già un veterano, a cui manca solo l’opportunità di poter iniziare a vincere.

NEW ORLEANS PELICANS, JAMEER NELSON | Contratto da 1.4 milioni di dollari | Non fosse altro per i 26 minuti di media, Jameer Nelson merita questo riconoscimento ai Pelicans, nonostante sia salito a bordo a stagione già iniziata, dopo che i Magic un po’ a sorpresa lo avevano scaricato. Ai Pelicans, considerando i contratti di Davis e Cousins, tocca fare le nozze coi fichi secchi e in questo l’esperta point guard è davvero il giocatore ideale.

NEW YORK KNICKS, KRISTAPS PORZINGIS | Contratto da 4.5 milioni di dollari | Kristaps Porzingis, dopo il rinnovo strameritato da Steph Curry, è diventato il miglior contratto NBA, con netto distacco sul secondo. Un All-Star fatto e finito, dominante e che cambia il volto a un’intera franchigia, a disposizione con un contratto da rookie. Peccato che i Knicks abbiano pensato di riempire le tasche dei Noah di questo mondo, altrimenti chissà cosa sarebbe potuto venire fuori.

OKLAHOMA CITY THUNDER, JERAMI GRANT | Contratto da 1.5 milioni di dollari | Con tutti i super contratti dei Big Four, Grant è riuscito a ritagliarsi il ruolo di “quinto”, a un costo notevolmente inferiore: in attesa di Patrick Patterson (una delle delusioni in casa Thunder), ogni sua giocata d’intensità è una nota super positiva per OKC.

ORLANDO MAGIC, MARREESE SPEIGHTS | Contratto da 1.4 milioni di dollari | Gli Orlando Magic hanno sorpreso tutti nelle prime settimane (ma già adesso stanno iniziando la loro inesorabile parabola discendente): il lungo ex Clippers in uscita dalla panchina potrebbe diventare uno di quelli dall’impatto sicuro. E sì, continuerà a non rifiutare un tiro neanche sotto tortura.

PHILADELPHIA 76ERS, BEN SIMMONS & JOEL EMBIID | Contratti da 6.1 milioni di dollari a testa | Fino all’altro ieri sarebbe stato Robert Covington, prima che il rinnovo dei Sixers lo ha definitivamente reso un giocatore su cui investire una parte importante del salary cap. Nulla di cui preoccuparsi, tutto calcolato in funzione della disponibilità di contratti da rookie con cui pagare talenti di primissimo livello come Ben Simmons e Joel Embiid.

PHOENIX SUNS, T.J. WARREN | Contratto da 3.1 milioni di dollari | Tanti giovani, tanti contratti a basso costo e in prospettiva tanto talento. T.J. Warren in questa stagione sta togliendo la scena di tanto in tanto anche a Devin Booker (che è un altro grosso affare per i Suns): l’obiettivo è quello di costruirgli attorno una squadra che possa ricominciare prima a poi a vincere.

PORTLAND TRAIL BLAZERS, JUSUF NURKIC | Contratto da 2.9 milioni di dollari | Terzo violino a meno di tre milioni di dollari, il giocatore con cui far variare un gioco fino allo scorso anno basato solo ed esclusivamente sulla resa del back-court Lillard-McCollum. Nurkic è un lungo duttile, dotato e che sa mettersi a disposizione dei compagni: dimostrarlo nei prossimi mesi vorrà dire conquistare anche il contratto più importante della sua carriera.

SACRAMENTO KINGS, WILLIE CAULEY STEIN | Contratto da 3.7 milioni di dollari | Il lungo dei Kings sta trovando più spazio che in passato, in una situazione di totale ricostruzione tecnica e in cui le prestazioni complessive di squadra hanno inevitabilmente un significato relativo. Cauley Stein può sfruttare gli insegnamenti di Randolph e puntare a diventare indispensabile per Sacramento: in California non vedono l’ora.

SAN ANTONIO SPURS, MANU GINOBILI E DEJOUNTE MURRAY | Contratti da 2.5 e 1.3 milioni di dollari | Dopo anni, ritornato per l’ennesima volta in Texas dopo che molti avevano pensato al ritiro, Manu Ginobili a suo modo è ancora un giocatore decisivo per gli Spurs, così come il giovane Murray che sta sfruttando i tanti minuti e le responsabilità che la rotazione ridotta a San Antonio gli sta concedendo. Il vecchio e il giovane, nel segno della continuità che da sempre caratterizza i nero-argento.

TORONTO RAPTORS, PASCAL SIAKAM | Contratto da 1.3 milioni di dollari | In molti invocano addirittura la sua presenza in quintetto al posto di Valanciunas: la crescita esponenziale su entrambi i lati del campo sembra legittimare sempre di più una richiesta del genere.

UTAH JAZZ, DONOVAN MITCHELL | Contratto da 2.6 milioni di dollari | A chiudere la carrellata di rookie dalle grandi speranze c’è Donovan Mitchell, una delle piacevoli sorprese in casa Jazz, pura scossa d’adrenalina e di energia da sfruttare a gara in corso (e nelle ultime partite proposta anche sin dalla palla a due): i margini sembrano enormi, sia sul parquet che a livello salariale.

WASHINGTON WIZARDS, KELLY OUBRE JR. | Contratto da 2 milioni di dollari | Con i minuti da titolare sfruttati vista l’assenza di Markieff Morris, Oubre ha dimostrato di poter essere il tassello che mancava agli Wizards in uscita dalla panchina. Se si confermerà come giocatore incisivo, i suoi saranno soldi spesi davvero molto bene dai capitolini.