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NBA, James, D’Antoni, Simmons: ecco i premi del mese di novembre

NBA

Sono stati assegnati i premi del mese di novembre: i Rockets se ne accaparrano due, a conferma del loro ottimo inizio di stagione. Simmons domina tra i rookie, mentre sul trono dei migliori continua a salire sempre il solito numero 23 di Cleveland

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Venti partite non sono sufficienti per dare delle risposte definitive, ma di certo sono abbastanza per farsi un’idea di come stanno andando le cose nella Lega. E i premi arrivati dopo questo primo mese e mezzo di stagione (nessun riconoscimento a fine ottobre) confermano quello che era già sotto gli occhi di tanti: gli Houston Rockets sono diventati ancora più competitivi in questa regular season. Non tanto e non solo per l’acquisizione di Chris Paul (rimasto fuori a lungo causa infortunio), quanto per merito di quelli che erano stati protagonisti già nella passata annata: James Harden, premiato come MVP della Western Conference, e Mike D’Antoni, il miglior allenatore a Ovest. Non una novità per il coach dei texani, premiato già lo scorso giugno e contento di aver plasmato ancora di più la sua creatura. Il Barba invece, che a detta di molti doveva risentire dell’arrivo di CP3, è riuscito se possibile a fare un ulteriore passo in avanti, rendendo come nessuno sia per punti a partita (31.5) che per assist (9.8) – diretta conseguenza di un basket giocato ad alto ritmo e con enorme efficacia. L’unica alternativa credibile al momento alla sua candidatura al titolo di MVP di fine anno sembra essere un ragazzino che il prossimo 30 dicembre farà 33 anni. E che di divino sul parquet non sembra avere solo l’età, ma anche la capacità di decidere a proprio piacimento le sorti di una partita. LeBron James infatti è come i pregiati vini che adora sorseggiare tra una gara e l’altra: più invecchia, più migliora. Aver vinto il premio del mese di MVP della Eastern Conference certifica soltanto quello che tutti gli altri sono costretti a mettere in preventivo ormai da 15 anni: per fare strada ai playoff lungo la costa atlantica bisogna prima o poi vedersela con lui. Sempre, anche quest’anno che è rimasto senza il suo fedele Robin; quel Kyrie Irving arrivato secondo, alle spalle soltanto del numero 23 nonostante il maggior numero di vittorie e la sorprendente partenza dei Celtics.

Simmons su tutti, ma quanti rookie interessanti

A Boston infatti il premio lo ha ricevuto soltanto coach Brad Stevens, che non si è potuto godere per più di cinque minuti il suo gruppo di All-Star prima di perdere per strada Gordon Hayward. L’allenatore dei Celtics ha però saputo tirare fuori il meglio dai suoi, trovando in Jaylen Brown e Jason Tatum due chiavi decisive del super avvio di stagione dell’attuale primatista della Eastern Conference. Il rookie scelto alla numero 3 è uno dei tanti ragazzi al primo anno che stanno facendo molto bene in stagione. Lui e Donovan Mitchell degli Utah Jazz sono forse i due più promettenti rimasti ai piedi di un podio su cui sono meritatamente saliti Kyle Kuzma a Ovest e (soprattutto) Ben Simmons a Est. La prima scelta assoluta della passata stagione è di gran lunga il talento più luminoso tra tutti quelli che non erano mai scesi in campo in NBA fino allo scorso ottobre. Grazie a lui i 76ers sono finalmente riusciti a invertire una tendenza che durava ormai da un lustro: a Philadelphia sembra essere giunto il momento di iniziare a vincere. E con un Simmons di questo livello, non sembra neanche troppo difficile riuscirci.

Premi Eastern Conference

GIOCATORE DEL MESE: LeBron James

ALLENATORE DEL MESE: Brad Stevens

ROOKIE DEL MESE: Ben Simmons

Premi Western Conference

GIOCATORE DEL MESE: James Harden

ALLENATORE DEL MESE: Mike D'Antoni

ROOKIE DEL MESE: Kyle Kuzma