Sabato sera non prendete impegni: alle 21.30 in streaming sul sito di SkySport.it eccezionalmente aperto a tutti il match tra Clippers e Wizards. Tanti i motivi per seguire Washington in questa stagione, a partire dalla definitiva consacrazione di Bradley Beal
Gli Washington Wizards da un lustro sono la squadra di John Wall. Una point guard in continua ascesa, diventato uno dei migliori giocatori della Lega la scorsa stagione e partito forte anche nelle 16 gare di questa regular season. Decisivo per gli equilibri dei capitolini, numero uno dal lontano giorno della scelta al Draft 2010. Due anni dopo e due posizioni più indietro gli Wizards però hanno portato a casa un altro diamante, uno di quei giocatori che hanno solo un enorme problema: quello di giocare in NBA. Un campione come Beal sarebbe l’uomo copertina di qualsiasi Lega di basket al mondo, un talento purissimo che invece aspetta ancora la prima chiamata all’All-Star Game della sua carriera. “È stato un po’ strano a mio avviso”, fu il suo commento sibillino che accompagnò la scelta fatta da chi lo scorso febbraio gli preferì Carmelo Anthony nel ruolo di sostituto di Kevin Love nella partita delle stelle di New Orleans. All’epoca il dispiacere passò subito, rapidamente lenito da un viaggio al caldo e in spiaggia in Repubblica Domenicana assieme alla fidanzata Kamiah Adams (sì, proprio la modella che tutti voi state immaginando). Quest’anno però Beal rinuncerebbe ben volentieri alla settimana di riposo pur di poter vestire una maglia all’All-Star Game, definitivamente legittimato dal match da 51 punti contro Portland (unico assieme a James Harden e LeBron James a superare quota 50). Spesso nelle partite senza Wall il numero 3 si era caricato la squadra sulle spalle, ma era sempre arrivato con il fiato corto nell’ultimo quarto d’ora di gara. Contro i Blazers invece la gestione e la concentrazione del suo sforzo è stata perfetta: un 21/37 al tiro, condito con cinque triple, in una sfida in cui i vari Lillard, McCollum e tutti gli altri non sono mai riusciti a rappresentare un ostacolo credibile. Nessuno ne ha rallentato le progressioni e la capacità unica di andarsi a prendere i due punti al ferro. Beal infatti non è più (o forse non lo è mai stato) soltanto un tiratore, come testimoniato dal 60% e soprattutto dai 146 tentativi nei pressi del ferro. Trovare qualcuno che riesca a rallentarlo sarà un bel rebus anche per la difesa dei Clippers, visto che non sarà l’unico di cui doversi preoccupare.
Otto Porter e la panchina degli Wizards
Al suo fianco sul parquet ci sarà Otto Porter, che in estate è passato a battere cassa intascando un quadriennale da oltre 26 milioni di dollari a stagione. È lui il giocatore più pagato in casa Wizards in questa e nella prossima stagione, ma il portafoglio pieno non ha interrotto il suo percorso di crescita a causa dell’appagamento. Il numero 22 è ai massimi in carriera praticamente sotto ogni aspetto: punti segnati (14.8), rimbalzi (6.8), tentativi dal campo (12), percentuale dall’arco (45.6), palle rubate (1.6) e l’elenco potrebbe andare avanti ancora per molto. Sì, anche lui è un giocatore da osservare con attenzione, unico assieme a Wall e Beal a peggiorare la squadra con la sua assenza. Un modo diverso per dire: Washington non può fare a meno di lui. La notizia realmente positiva per coach Brooks però è la crescita inattesa e provvidenziale della produzione della panchina degli Wizards. I capitolini infatti la passata annata pagavano uno scotto enorme: 36-38 minuti giocati ad altissimo livello dal quintetto titolare, seguiti da un crollo verticale nei dieci minuti in cui le riserve non riuscivano quantomeno a preservare il vantaggio accumulato dai compagni. In questi primi cinquanta giorni però, qualcosa è cambiato. Kelly Oubre Jr. ha letteralmente raddoppiato il suo fatturato, diventato un giocatore stabilmente in doppia cifra alla voce punti e decisivo nel trascinare i comprimari di Washington. Lui, Jason Smith, Ian Mahinmi, Tomas Satoransky: tutti hanno un Net Rating con il più davanti, la chiave per puntare a migliorare i risultati della passata stagione.
Consolidare lo sforzo nei 48 minuti
La domanda a questo punto appare lecita: ma se tutto va meglio, perché gli Wizards hanno un record peggiore rispetto a dodici mesi fa? La risposta sta nell’incapacità in molte gare di conservare il vantaggio raccolto. Il Net Rating di squadra nei primi 12 minuti è +5.2, nel secondo quarto 0, nel terzo periodo +5.3 e nell’ultima frazione -0.5. Un andamento sinusoidale che porta a perdere partite come quella di Salt Lake City (-47 contro i Jazz in una gara da 69 punti segnati) e che ti costringe a uscire a testa bassa dal campo come successo sempre contro i Blazers, ma nella partita d’andata. Washington è stata sempre in vantaggio per 40 minuti, prima di crollare e lasciarsi scavalcare nell’ultimo minuto. In quel caso la difesa divenne permeabile e Beal sparacchiò a salve. L'unica speranza per i Clippers è che questo accada anche sabato sera.