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NBA Sundays, Toronto batte Sacramento nella festa per Vince Carter

NBA

Toronto batte ancora Sacramento con DeRozan e Lowry protagonisti con 21 e 16 punti, ma il parziale decisivo arriva dalla panchina. Per i Kings grandi applausi per Vince Carter e massimo in carriera NBA per Bogdan Bogdanovic (18 punti). Detroit domina ma poi suda freddo contro Orlando, Indiana passa a Brooklyn col solito Victor Oladipo

IL TABELLINO

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Alla fine i Toronto Raptors hanno raggiunto il risultato desiderato, anche se forse si aspettavano un percorso un po' più agevole. L'11esimo successo casalingo su 12 partite porta le solite firme di DeMar DeRozan (21 punti) e Kyle Lowry (16) combinando per 12 dei 20 assist di squadra, ma un contributo sostanzioso è arrivato dalla panchina, capace soprattutto con Norman Powell (14 punti e 5/5 dal campo per +13 di plus-minus) di costruire il parziale decisivo a cavallo tra terzo e ultimo quarto. Fino a quel momento infatti i Kings se l'erano giocata più che degnamente, mettendo anche la testa avanti in più di un'occasione grazie alla miglior partita in NBA di Bogdan Bogdanovic, autore di 18 punti come quelli del capitano Garrett Temple e seguiti dai 16 di George Hill (che ha firmato un clamoroso canestro da metà campo in chiusura di primo tempo). Per i Raptors, privi di Serge Ibaka, si tratta del terzo successo consecutivo che cementifica ancora di più il terzo posto nella Eastern Conference alle spalle di Boston e Cleveland, celebrando al tempo stesso la figura di Vince Carter, salutato da una standing ovation da parte del pubblico di Toronto. Non è chiaro se il vecchio Vince deciderà di smettere a fine anno, e anche la sua prestazione in campo è stata ambigua: da una parte si è esibito in un paio di numeri di alta scuola, regalandosi ben due stoppate su DeRozan e Valanciunas e aggiungendoci un recupero sul numero 11 avversario lanciato a tutta velocità verso il canestro; dall'altra è stato preso di mira più di una volta dall'attacco dei Raptors, concedendo penetrazioni fino al ferro perfino a tiratori come C.J. Miles. Alla fine si è guadagnato la meritata ovazione da quello che dal 1998 al 2004 è stato il suo pubblico, pur con la frustrazione di aver perso la partita: chissà se ci sarà un'altra occasione di salutare il Canada.

Primo Tempo

Sono gli attacchi ad essere in grande spolvero a inizio gara: a metà primo quarto le due squadre vanno al primo timeout sul 16 a 14, con il rookie O.G. Anunoby subito a segno con due triple per 6 punti e altrettanti segnati da Garrett Temple. Vince Carter, galvanizzato dal parquet che fu suo, furoreggia a inizio partita, regalandosi un canestro, un assist dietro la schiena e una stoppata su DeRozan lanciato in campo aperto. I Kings rimangono a contatto sfiorando l'80% dal campo, ma Toronto si mantiene in vantaggio anche al secondo timeout, nonostante i punti di Temple siano diventati già 10. Non appena la precisione dei Kings viene a calare, però, i Raptors costruiscono il vantaggio di 5 lunghezze con cui vanno al riposo a fine primo quarto sul 35-30. La partita continua sui binari dell'equilibrio per buona parte del secondo quarto, con nessuna delle due squadre che riesce a costruire un vantaggio in doppia cifra più per merito degli attacchi che delle difese. Il rientro in campo di DeRozan e Lowry (11 punti a testa) produce un mini-strappo di 5-0 che viene puntualmente tamponato da un ottimo Bogdanovic, a segno con 4 dei primi 5 tiri tentati per 10 punti, mentre Valanciunas continua a guadagnarsi viaggi in lunetta (3/10 dal campo ma 7/8 ai liberi). Il finale di primo tempo è scoppiettante: Bogdanovic va a segno per la tripla del 60-59, DeRozan risponde con un gran canestro con passo laterale ma George Hill (11 punti con 3/3 da tre) si inventa una bomba da metà campo che manda i Kings sorprendentemente in vantaggio sul 63-61 all'intervallo.

Secondo tempo

La seconda fraziona continua sulla falsariga della prima, con i Kings a tenersi avanti nel punteggio e i Raptors a rimanere a contatto. Una tripla di C.J. Miles permette a Toronto di rimettere la testa avanti a metà terzo quarto, anche se l'attacco dei canadesi non trova fluidità offensiva e continua a sbattere contro la difesa degli ospiti. Tanto è vero che il rientro di Bogdanovic coincide col nuovo contro-sorpasso di Sacramento, visto che il serbo va a segno per la tripla che fa salire il suo tassametro a quota 16 (suo massimo in carriera). L'ingresso della panchina dei Raptors propizia un parziale di 7-0 con Powell e VanVleet anche perché si alza il numero di palle perse dei Kings: a fine terzo quarto il punteggio è di 83 a 77. I giovani della panchina dei Raptors prendono definitivamente il controllo della partita andando a segno dall'arco con Powell e Wright, costruendo un vantaggio di 12 punti che sa di parziale decisivo. Il rientro di Bogdanovic e Cauley-Stein permette ai Kings di non lasciarsi del tutto andare, pur rimanendo sotto la doppia cifra di svantaggio contro l'ottima panchina dei Raptors. Una tripla allo scadere dei 24 secondi di VanVleet regala ai Raptors il +11 a 1:38 dalla fine: di fatto è l'ultimo atto di una partita tutto sommato gradevole in cui DeRozan con 19 punti guida sei giocatori in doppia cifra.

Detroit Pistons - Orlando Magic 114-110

IL TABELLINO

Un vecchio adagio recita: "It's the NBA: everybody makes a run". E i parziali sono effettivamente ciò che definisce la sfida tra Pistons e Magic: ai padroni di casa bastano poco meno di 4 minuti per costruire un vantaggio in doppia cifra, scappando via subito sul 15-5 grazie a un quasi perfetto 6/7 dal campo. Quando Orlando torna a giocare riesce anche ad arrivare al pareggio a quota 22, ma un contro parziale di 14-1 dei padroni di casa rimette le giuste distanze tra le due squadre. Da quel momento in poi Detroit controlla il resto la partita tenendosi tra i 15 e i 20 punti di vantaggio toccando il picco di 24, quando sembra che sia realmente finita. In quel momento però accade qualcosa di strano: i Pistons si spengono completamente e concedono un parziale mostruoso di 19-0 agli avversari, spinti da un redivivo Mario Hezonja (28 punti con 8/12 da tre) e i 47 punti in coppia di Simmons e Vucevic, che fanno le veci degli assenti Aaron Gordon e Evan Fournier. Detroit suda freddo quando gli avversari arrivano a -5, ma un canestro di Tobias Harris (17 punti) e la precisione dalla lunetta risparmiano al resto dei compagni una lavata di capo da parte di Stan Van Gundy che sarebbe rimasta negli annali della appena inaugurata Little Caesars Arena. Alla fine rimane solo da festeggiare il massimo in carriera da 20 punti di Reggie Bullock, che da quando è stato promosso in quintetto ha portato ha un record di 3 vittorie e una sola sconfitta.

Brooklyn Nets-Indiana Pacers 97-109

TABELLINO

Dopo due sconfitte consecutive gli Indiana Pacers ottengono un’importante vittoria sul campo di Brooklyn che arriva ancora una volta sotto il segno del loro miglior giocatore di questi primi due mesi di stagione, Victor Oladipo: più ancora dei suoi 26 punti finali a far la differenza è la capacità dell’ex stella collegiale degli Hoosiers di farsi sempre trovare pronto nel momento del bisogno per coach Nate McMillan. Succede sul finire del primo tempo, quando segna 8 punti di fila per portare i suoi avanti 59-48 all’intervallo, e poi ancora nel quarto quarto, quando con i Nets avvicinatisi a -5 ne segna altri 5 nel parziale di 10-3 che mantiene a distanza gli avversari. “Stiamo cercando di farlo crescere, perché possa diventare il nostro giocatore franchigia – le parole del suo allenatore a fine gara – e Victor finora sta facendo davvero ottime cose, in campo”. Tutti i Pacers a dire il vero portano il loro contributo alla vittoria sul parquet di Brooklyn (la terza sconfitta in fila per i Nets), con i 17 punti di Domantas Sabonis dalla panchina, i 16 di Myles Turne,r i 15 di Cory Joseph e i 14 di Darren Collison, prestazione corale esaltata anche dalle ottime percentuali al tiro (il 56.6% dal campo e il 44.4% da tre punti). Il migliore per i padroni di casa è Allen Crabbe, che segna tutti i suoi 17 punti nel primo tempo, prendendosi un solo tiro (e sbagliandolo) nella ripresa. Ci sono poi 14 punti a testa dalla panchina per Quincy Acy, Joe Harris e Caris LeVert, ma non bastano a evitare la sconfitta.