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NBA, Detroit Pistons, tegola Reggie Jackson: problema alla caviglia, fuori 6-8 settimane

NBA

Il giocatore dei Detroit Pistons è uscito claudicante dal campo durante la sfida contro Indiana; gli esami delle ultime ore hanno confermato: distorsione di terzo grado alla caviglia destra, almeno un mese e mezzo di stop

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L’inizio di stagione dei Detroit Pistons aveva fatto ben sperare i tifosi del Michigan. Vittorie, un roster più lungo e competitivo del previsto e un insperato primo posto della Eastern Conference dopo tre settimane, approfittando dei problemi e delle partenze claudicanti delle big. Poi però sono arrivati prima i Celtics in gran carriera, seguiti via via da Cavaliers e Raptors. Ai piedi del podio restano comunque i ragazzi di coach Van Gundy, chiamati adesso a un’ulteriore prova di maturità: dimostrare di essere all’altezza del ruolo da squadra da playoff nonostante l’assenza di Reggie Jackson. La brutta notizia infatti è proprio quella: uscito a metà terzo quarto per un problema alla caviglia, non solo non è più ritornato sul parquet nella sfida contro i Pacers, ma sarà costretto a restare lontano dal campo molto probabilmente fino alla pausa per l’All-Star Game. Il 27enne nativo di Pordenone che stava viaggiando con 14.6 punti e 5.5 assist di media ci metterà un bel po’ a recuperare dal grosso problema alla caviglia destra: una distorsione di terzo grado che richiede tanto lavoro e fisioterapia per rimettere a posto l’articolazione. Non una novità per l’ex giocatore dei Thunder, che la scorsa stagione ha saltato 30 gare a causa degli infortuni (soprattutto al ginocchio). Al suo posto verrà promosso Ish Smith in quintetto, pedina fondamentale per i Pistons a gara in corso. Un condensato di punti in pochi minuti dall’ottima resa che i vari Kennard, Tolliver, Johnson e Galloway non dovranno far rimpiangere a gara in corso. "È stato incredibile", aveva commentato coach Van Gundy al termine del match vinto contro Indiana, sotolineando quanto avessero pesato i 13 assist a fronte di una sola palla persa distribuiti in 21 minuti di gioco. La mente dell'attacco dei Pistons, di cui Detroit dovrà dimostrare di poter fare a meno.