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NBA, Atlanta scappa via nel finale, 11 punti per Belinelli contro Utah

NBA

Dopo un primo tempo tirato, gli Hawks scappano via nel terzo quarto e poi la chiudono con un parziale di 10-0 per aprire l'ultimo quarto, cogliendo contro i Jazz la terza vittoria nelle ultime quattro. Per Marco Belinelli 11 punti e un canestro da oltre venti metri purtroppo arrivato dopo la sirena

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Gli Hawks avranno anche fallito la possibilità di vincere tre partite consecutivamente perdendo l’ultima contro Chicago, ma allargando gli orizzonti la situazione non è poi così male: con il successo di stanotte sugli Utah Jazz, la squadra di Marco Belinelli ha vinto la terza gara nelle ultime quattro, la quarta nelle ultime sei e ha un record superiore al 50% nelle ultime 14. Non sarà molto, ma per la franchigia col peggior record della NBA tutto fa brodo, come ad esempio i 20 punti di Dennis Schröder e i 17 di Taurean Prince (che ne aveva segnati 17 nelle ultime quattro partite combinate), così come l’eccellente difesa di Kent Bazemore su Donovan Mitchell. Il candidato rookie dell’anno dei Jazz è stato tenuto solamente a 13 punti e senza poter contare su una delle loro pochissime fonti di gioco la squadra di coach Quin Snyder è implosa nel finale, subendo un parziale di 13-3 nel terzo quarto e poi un altro da 10-0 per aprire l’ultima frazione, finendo sotto di 26 e non riuscendo più a rientrare in partita. “Ci sono stati momenti in cui sembrava quasi che non avessimo voglia di giocare, incluso me” ha commentato Mitchell, che ha tirato 5/13 dal campo. Marco Belinelli invece ha chiuso con 11 punti e 5/10 al tiro in 26 minuti dalla panchina, contribuendo al 12/26 da tre di squadra con cui gli Hawks hanno surclassato i Jazz, tenuti sotto al 44% dal campo e solamente al 26.7% (4/15) dall’arco. Peccato che non abbia contato anche quello che sarebbe stato il canestro dell’anno per il Beli: in chiusura di terzo quarto, il pallone gli è finito tra le mani in difesa e dalla propria lunetta ha lasciato andare un tiro dal petto che ha trovato il fondo della retina dall’altra parte, ma purtroppo quando la sirena era già suonata. Più fortunato era stato nel secondo quarto, quando un suo tiro dalla lunga distanza era stato inizialmente valutato come da due punti ma, durante l’intervallo, è stato giustamente corretto perché i piedi erano fuori dalla linea da tre punti, dando ai suoi un punto di vantaggio per cominciare una seconda metà di gara poi dominata in lungo e in largo, nonostante i 17 punti di Alec Burks.