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NBA, Tony Parker: “Voglio giocare altri tre anni. Agli Spurs? Mi piacerebbe, ma chissà"

NBA

Perso il ruolo di titolare nella squadra texana e alle prese col recupero completo dall'infortunio, la point guard francese non ha vissuto una stagione facile. Ha le idee chiare sul futuro, ma il suo status di unrestricted free agent apre mille possibilità sul suo futuro

Tornato in Francia dopo la prima stagione da riserva della sua carriera NBA (ormai leggendario come Popovich lo promosse titolare già alla sua quinta partita da rookie, nel 2001), Tony Parker non ci ha messo molto a riprendersi i titoli dei giornali americani, almeno in Texas: “Nella mia visione vorrei giocare nella lega ancora per tre anni, per arrivare a 20 stagioni. Mi piacerebbe che gli Spurs mi tenessero con loro – ha dichiarato chiaramente la point gaurd nero-argento a una radio francese – disputare due decenni di carriera con un’unica maglia è il mio sogno. Quest’estate sono free agent [unrestricted, ndr] per cui se gli Spurs mi offrissero un contratto triennale sarei felicissimo di accettare, ma so benissimo che questo sport rimane anche un business e ci sono chance che potrei non restare a San Antonio. Sono aperto a ogni proposta, resterò sempre un romantico ma non sarebbe la fine del mondo se dovessi cambiare squadra, anche dopo 17 anni. Quello che è certo è che non mi vedo ancora lontano dal mondo del basket: voglio giocare ancora, almeno due stagioni, forse tre, e arrivare a 20”, ribadisce il franco-belga. La stagione appena conclusa è stata senz’altro particolare per Parker: a gennaio Popovich ha annunciato la promozione in quintetto al suo posto di Dejounte Murray e dal ritorno in campo – dopo il recupero dalla rottura del quadricipite che lo ha messo fuori durante gli scorsi playoff – il minutaggio del giocatore francese nelle 55 gare disputate non è andato oltre i 20 minuti a sera: quasi 8 punti, 3.6 assist e 1.7 rimbalzi di media le sue cifre, statistiche di un giocatore comprimario, una riserva – status che per un campione che nel 2007 è stato anche votato miglior giocatore delle finali NBA magari non è semplice da accettare. Parker invece avrebbe già fatto sapere di non aver problemi a ritornare in maglia Spurs in un ruolo da back up di Murray, ma allo stesso tempo la società avrebbe già messo in chiaro che l’accordo per poter continuare la relazione di lavoro dovrebbe prevedere un contratto di gran lunga inferiore alle cifre finora incassate da Parker (15.4 milioni di dollari per la stagione appena conclusa). Con 4 anelli di campione NBA in bacheca e molte soddisfazioni raccolta nel corso di una carriera inimitabile, il n°9 degli Spurs sembra aver messo l’obiettivo su un traguardo toccato solo da altri sette giocatori nella storia della NBA, quello di poter restare in campo per due decenni interi: ci sono riusciti Robert Parish, Kevin Willis e Kevin Garnett, con 21 anni di esperienza NBA al momento del loro ritiro, e Kobe Bryant, Kareem Abdul-Jabbar, Vince Carter e Dirk Nowitzki, a quota 20 (con gli ultimi due tuttora in attività). Se lo farà – come successo solo a Bryant e Nowitzki – con un’unica maglia, resta tutto da vedere.