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Mercato NBA, Dwight Howard passa ai Brooklyn Nets in cambio di Timofey Mozgov

NBA

Gli Charlotte Hornets hanno ceduto il tre volte difensore dell'anno in cambio del contratto di Timofey Mozgov, due seconde scelte al Draft e una compensazione economica. In questo modo i Brooklyn Nets avranno spazio salariale nell'estate del 2019

Mancano ancora diverse ore alla notte del Draft, ma il mercato NBA ha fatto già registrare i primi movimenti. A dare il via alla stagione degli scambi è ancora una volta Dwight Howard, che per la seconda volta consecutiva si muove a metà giugno: un anno fa passò dagli Atlanta Hawks agli Charlotte Hornets (in cambio di Marco Belinelli, tra gli altri), questa volta la sua prossima squadra saranno i Brooklyn Nets. Come riportato da ESPN, le dirigenze di Nets e Hornets hanno raggiunto l’accordo scambiando Dwight Howard per Timofey Mozgov, due seconde scelte al Draft e una compensazione monetaria non resa nota. Uno scambio che, più che per motivi tecnici, è stato fatto per opportunità di salary cap: Howard infatti è al suo ultimo anno di contratto a 23.8 milioni di dollari, mentre Mozgov ha due anni di accordo per un totale di 36.7 milioni di dollari complessivi. Sostanzialmente i Nets hanno “pagato” due seconde scelte (una sarà la numero 45 al prossimo Draft) e qualche milione di dollari per liberarsi del contratto di Mozgov, arrivando così ad avere enorme spazio salariale nell’estate del 2019, quando potrebbero avere la possibilità di firmare due giocatori al massimo salariale. Nel frattempo, nella prossima stagione si sobbarcheranno la presenza di Howard cercando di tirarne fuori il meglio in un “big market” su cui l’otto volte All-Star aveva messo gli occhi già da diverso tempo. Nel 2011, quando Howard voleva andare via da Orlando al massimo della sua forma, la destinazione di New Jersey/Brooklyn era una delle più quotate, con la volontà di fare coppia con Deron Williams. Non se ne fece nulla, ma sette anni dopo il matrimonio si è concretizzato: nessuno si aspetta che il futuro 33enne “DH12” ritorni a quello che era ai tempi dei Magic, ma se si accontenterà di un ruolo di contorno – magari facendo da mentore a Jarrett Allen, il lungo più promettente a roster – può essere ancora un giocatore NBA.

La trade dalla parte di Charlotte: perché accollarsi un altro anno?

Più difficile invece capire il senso dello scambio da parte di Charlotte: teoricamente la differenza di circa 7 milioni tra il contratto di Howard e quello di Mozgov per il prossimo anno permetteranno agli Hornets di evitare la luxury tax, ma assorbire un ulteriore stagione di accordo a 16.7 milioni sembra un prezzo decisamente esagerato per farlo, specialmente considerando che le seconde scelte ricevute non hanno grandissimo valore e la compensazione monetaria aiuta solo le casse della squadra nell'immediato ma non nel futuro. Magari il nuovo General Manager Mitch Kupchak è convinto che ci sia ancora un giocatore utile in Mozgov: d'altronde è stato lui stesso a fargli firmare quel contratto due anni fa quando era a capo dei Los Angeles Lakers, andandoselo a riprendere pur di liberarsi di Howard (il quale, invece, aveva lasciato lui e i gialloviola nell'estate del 2013 dopo essere arrivato un anno prima). Che la cessione di "DH12" sia solo il primo passo di una ricostruzione totale che coinvolgerà anche altri giocatori, a partire da Kemba Walker?